Lago di Garda

Gli Amici dell’ospedale di Malcesine: quando un’associazione risolve i problemi

Una struttura che ha passato varie fasi e un gruppo di persone sempre pronte a farsi in quattro: per aiutare la popolazione gardesana


Daniele Peretti


MALCESINE. Della tradizionale associazione ha poco o nulla: “Amici dell’Ospedale di Malcesine” ha una funzione di mediazione tra i circa settanta dipendenti quasi tutti iscritti e la Direzione di un ospedale che negli anni settanta - ottanta quando era un rinomato Istituto Chirurgico Ortopedico, aveva un ruolo primario, ma che oggi vive tutti i problemi della sanità di periferia.

Un ruolo di raccordo che c’è anche con gli utenti e così individuati i problemi, i volontari di “Amici dell’Ospedale di Malcesine” si mettono in moto per risolverli.

I risultati ? Ottimi. Basta pensare alla ristrutturazione della cappella dell’ospedale o alla recente ripiantumazione di alcune aree verdi col posizionamento di tre porta bici.

«Interventi necessari, ma che o non sarebbero mai stati fatti oppure lo sarebbero stati in tempi lunghi. Ci siamo messi di buona volontà, raccolti i fondi per finanziarci ed i lavori sono stati fatti», dicono.

Gli Amici dell'ospedale di Malcesine all'opera: l'area verde è come nuova

Gli Amici dell'ospedale di Malcesine all'opera per sistemare le aree verdi vicine all'ospedale: un modo per rendersi utili e migliorare le strutture del comune sul lago di Garda

In fin dei conti l’ospedale di Malcesine non è altro che un’antica villa fronte lago alla quale ne fu affiancata una seconda con tutte le caratteristiche architettoniche delle ville signorili.

La struttura fu gestita dalla Croce Rossa e sotto la direzione del professor Tarcisio Marega ottenne fama internazionale sia a livello di ortopedia che di cura della patologia poliomielitica.

Il degrado della struttura iniziò col passaggio di gestione all’Ulss Veneto: un ventennio di immobilismo sia a livello immobiliare che di aggiornamento tecnologico e nello stesso periodo si iniziarono a fare le prime ipotesi di cessione.

Finalmente negli anni Novanta arriva la marcia indietro e si inizia una progressiva ristrutturazione immobiliare. Ma le voci di una cessione della struttura tornano a farsi sentire e la preoccupazione aumenta.

La lotta per la permanenza dell’ospedale inizia negli anni Duemila ed è in quest’ottica che l’opera “Amici dell’Ospedale” ha un ruolo fondamentale.

«Un paio d’anni fa c’è stato il problema della mancanza dell’autoambulanza, la cui assenza avrebbe messo in crisi la struttura. Abbiamo raccolto i fondi necessari e quando eravamo pronti il mezzo è stato acquistato dall’Asl: con quei soldi abbiamo acquistato dei defibrillatori.

Nei giorni scorsi abbiamo organizzato la festa di inizio estate a Castelletto di Brenzone, periodicamente proponiamo la carbonera o organizziamo feste di autofinanziamento. Insomma facciamo tutto quanto è possibile per avere sempre a disposizione un fondo per le emergenze che purtroppo in questa situazione sono abbastanza frequenti», concludono gli Amici dell’Ospedale.













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