il caso

Gli ambientalisti: «Con il ponte tibetano diventeremo Tennoland»

L’allarme del Coordinamento Alto Garda sull’opera prevista sul lago di Tenno: «Impatto pesante sul paesaggio, in contrasto con l’area protetta che si vorrebbe costituire»



TENNO. “Il ponte tibetano sul lago di Tenno, oltre ad avere un impatto paesaggistico importante, con poca sicurezza e con costi rilevanti (500.000 euro), trasformerà l'area in una sorta di parco attrazione Tennoland, dove la presenza turistica, sempre più massiccia e incontrollata, potrebbe diventare ingestibile e creare danni irreparabili agli ecosistemi con presenza di biciclette, macchine, campeggiatori abusivi, erosione di suolo ovunque anche al di fuori dei percorsi autorizzati”. E’ la preoccupazione rilanciata dal Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro  (Italia Nostra, WWF Trentino, Ledro Inselberg e Comitato Sviluppo sostenibile) in un comunicato che riporta l’attenzione sul ponte sospeso, opera avviata sul lago di Tenno.

“Da anni  – scrivono gli ambientalisti – il lago di Tenno è una meta sempre più rinomata e preferita da turisti e residenti. La portata del lago, che in alcuni anni è aumentata grazie alle abbondanti piogge primaverili, al momento sta diminuendo sempre di più, oltre che a causa della siccità anche a causa di opere fatte dall'uomo negli anni scorsi, che hanno prosciugato le sorgenti che alimentavano il rio Secco”.

“Leggiamo sulla stampa che il comune di Tenno vuole arrivare a costituire una riserva locale per questo splendido lago, iniziativa più che lodevole se fatta per frenare l'assalto di turisti e campeggiatori sulle rive del lago e preservare le unicità ambientali della zona”. Ma, rileva il Coordinamento, “altra opera annunciata e purtroppo già incominciata è un ponte tibetano che l'amministrazione ha deciso di costruire, pare come opera di difesa sul Rio Secco (da mesi senza una goccia d'acqua) e di attraversamento dello stesso a poca distanza dalla confluenza con il lago (120 metri forse in fascia di rispetto?) con un impatto paesaggistico pesante avendo una campata di 120 metri, in zona a vincolo idrogeologico. Questo per dare la possibilità a tutti di fare il giro del lago, nonostante il rischio idrogeologico”. Gli ambientalisti rimarcano “l’incoerenza da parte del Comune di istituire un'area protetta locale , che dovrebbe tutelare l'ambiente in questione, e la volontà di realizzare il ponte tibetano”.

E citano il parere espresso dal Servizio geologico della Provincia, dove si ricorda che “nella nuova carta di sintesi della pericolosità alcune zone del tracciato possono essere interessate da fenomeni di crollo di massi rocciosi. Si consiglia pertanto di approfondire la tematica in questione e di adottare gli accorgimenti che si rendessero necessari per garantire la sicurezza delle persone.”













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