economia

Garda, troppo turismo per viverci: “Mancano appartamenti ai locali”

Il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro, che riunisce 12 associazioni ambientaliste, affronta il tema dell'overtourism. La presidente Montagni: "I tempi sono cambiati rispetto a decenni fa. Bisogna anche cambiare mentalità, adeguare le azioni da intraprendere"


Astrid Panizza Bertolin


RIVA DEL GARDA. Qual è il futuro del turismo gardesano? E' quello che ha provato a chiedersi il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro, che riunisce 12 associazioni sensibili alla tematica dell'overtourism, argomento di cui abbiamo parlato sul Nuovo Trentino in numerosi servizi.

L'occasione è stata l'incontro «Turismo (in)sostenibile» al Palazzo dei Congressi. «I tempi sono cambiati rispetto a decenni fa - l'esordio di Maria Elisabetta Montagni, presidente del Comitato Salvaguardia area lago -; bisogna quindi anche cambiare mentalità, adeguare le azioni da intraprendere. Non è più pensabile una continua e incessante edificazione urbana, è necessario creare delle normative che regolino gli accessi turistici nella zona, ne va del nostro ambiente. Le amministrazioni, però, fanno fatica a comprenderelo».

La questione dell'overtourism, come dichiarato dalla moderatrice Laura Mezzanotte, è legata ad un tipo di turismo "insostenibile". «Il turismo esiste se c'è una città che vive, ma ad oggi a Riva i costi (dagli affitti alla spesa) sono lievitati ed è difficile vivere».Assente l'Assessore al turismo della Provincia di Bolzano, Arnold Schuler, per un contrattempo dell'ultimo minuto. Dell'Assessore al turismo della Provincia di Trento, Roberto Failoni, invece, neanche l'ombra. Dagli interventi è emersa l'importanza di un turismo di alto livello, a partire dalla direttrice generale di Fierecongressi, Alessandra Albarelli. Ha spiegato che la partecipazione agli eventi organizzati da Fierecongressi nell'ultimo anno è stata di 126 mila persone provenienti da 129 paesi al mondo.

«Il nostro territorio è talmente fragile, che vogliamo solo ciò che qui sta bene. C'è quindi bisogno di meno turisti ,a fronte di una qualità più alta, come quella del pubblico business» ha detto.Silvio Rigatti, presidente dell'Apt Garda Trentino ha ammesso però che quest'anno si stimano presenze ancora maggiori rispetto allo scorso anno.

«Ma queste presenze sono spalmate su tutti i mesi dell'anno. - ha detto -. Il lago non è più attrattivo solo per l'estate, ma sempre di più anche in inverno. Parlare di un tetto alle presenze, quindi, è difficile, se non impossibile. Il nostro obiettivo è quello di avere qualità, con una tipologia di ospiti di fascia alta». Forte criticità espressa da Rigatti è quella degli appartamenti turistici, che secondo il presidente devono ritornare per il 30% ad uso residenziale. Questo concetto è stato ripreso anche da Enzo Bassetti, presidente di Garda Trentino Sviluppo.

«È ovvio che come tutte le economie c'è bisogno di progettualità - ha spiegato - non sempre in passato ci siamo riusciti nella maniera migliore e le conseguenze si vedono negli anni. In provincia di Trento, a differenza dell'Alto Adige, abbiamo sempre puntato sulle seconde case e sugli appartamenti in affitto, non sugli alberghi. Qui, infatti, ci sono alberghi anche a 1 e 2 stelle, in Alto Adige no. Questo crea delle differenze qualitative notevoli». Il Presidente spiega che negli ultimi 20 anni sono aumentati molto di più i letti extra alberghieri rispetto a quelli degli alberghi.

«L'obiettivo quindi ora è quello di far sparire i letti in esubero negli appartamenti, per permettere che vengano affittati ai residenti. Al momento, infatti, sono numerosi i problemi sociali che si vengono a creare perché mancano appartamenti proprio ai locali. Il turismo deve essere sostenibile non solo per chi viene nella nostra zona per una vacanza, ma anche per chi ci vive».













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