Il caso

«Cestini sempre pieni»: sul lago di Garda infuria la polemica

A Paina di Malcesine l’immondizia è diventata un caso: con rimpallo di responsabilità tra turisti e residenti


Daniele Peretti


LAGO DI GARDA. È sufficiente qualche accumulo di immondizie è la polemica in rtiva al lago di Garda si scatena. È vero che non è un bel vedere una catasta di immondizia in prossimità del lungolago, come sembra impossibile che in una frazione come Paina di Malcesine non si riesca a tener in ordine, ma tant’è.

Ed ecco come inizia in un batter d’occhio il rimpallo di responsabilità: c’è chi accusa i turisti che sarebbero ben poco propensi ad impegnarsi nella raccolta differenziata e chi invece accusa i residenti di approfittare della situazione.

E poi siccome “tutto il mondo è paese” non manca l’accusa del mancato passaggio da parte della società preposta (in questo caso la Serit).

La novità? Se gli scatoloni sono riconducibili ad attività commerciali saranno portati via solamente nel caso in cui siano aperti e messi uno dentro l’altro.

In caso contrario nessuno li raccoglierebbe e potrebbero restare a bordo strada a lungo.

In tutti i casi possiamo dire che la maleducazione non conosce confini e non manca nemmeno se ci si trova in una delle località turistiche più rinomate dell’Italia settentrionale. 













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