Il caso

Busatte, storia senza fine: deserta anche la terza asta per la gestione del bar ristorante

Dopo la rinuncia della ditta che aveva vinto il primo bando, due aste senza partecipanti. E l’estate del locale diventa ogni giorno più a rischio



LAGO DI GARDA. Una telenovela, piena di colpi di scena e sorprese amare che sembrano non finire mai. Stiamo parlando del bar ristorante Alle Busatte, ancora chiuso dopo che pure la terza asta per la gestione è andata deserta.

Ormai siamo a metà giugno, il Comune di Nago Torbole sta cercando di capire cosa fare ma una cosa è certa: l’estate di uno dei locali più noti dell’Alto Garda, dentro l’omonimo parco, è ogni giorno più a rischio.

Vale la pena di riavvolgere il nastro e raccontare per filo e per segno l’intera vicenda.

Il bar ristorante Alle Busatte è parte integrante della storia dell’ospitalità gardesana, grazie alla presenza del grande parco affacciato sul lago di Garda con al suo interno un Parco Avventura e una frequentata pista di bike cross, oltre che punto di partenza del sentiero panoramico Busatte-Tempesta.

C’è chi ha organizzato feste di compleanno, chi ha ballato fino all’alba in una delle serate musicali degli anni scorsi, chi ha semplicemente mangiato una pizza o bevuto qualcosa mentre faceva un’escursione nel parco dove si può godere di una vista strepitosa sul lago di Garda.

Un locale di successo, dunque, e così quando a febbraio il Comune di Nago Torbole aveva messo all’asta la gestione per il prossimo decennio, c’era stata la corsa a partecipare al bando. Sette offerte, con la migliore (quella della ditta D’Ambrosio Alfonso di Arco) che aveva operato un rilancio record, del 311,90% rispetto alla base d’asta.

Il sindaco di Nago Torbole Gianni Morandi aveva esultato, ed aveva forse capito che la base d’asta era  in realtà troppo bassa, ma tant’è.

Poi, le nubi nere sulle Busatte, e non quelle metereologiche. La ditta D’Ambrosio Alfonso che rinuncia improvvisamente alla gestione, e il Comune che è costretto a fare un secondo bando, e poi un terzo, raddoppiando la base d’asta (da 217.261 euro per 10 anni a 421.057 euro).

Ma qualcosa dev’essersi rotto, se nessuno ha deciso di presentare offerte negli ultimi due bandi.

«L'aumento della base d'asta tra la prima e la seconda gara era dovuto: l'importo base della seconda e terza asta di circa 45 mila euro all'anno rispetto ai circa 28 mila del primo bando lo abbiamo calcolato sulla media delle offerte arrivate per la prima», ha sottolineato all’Adige il sindaco Morandi.

«Se le offerte valide presentate per la prima asta sono state sette vuol dire che il ristorante bar funziona e noi certo non vogliamo svenderlo, ecco perché abbiamo insistito. Non capisco cosa sta succedendo, mi pare impossibile. È un risultato strano... forse sperano che il Comune abbassi l'offerta; ma noi di certo non lo vogliamo svendere perché l'interesse c'è e anche la cifra base mi pare corretta perché il bene è un bene di valore».

E ora? Il Comune si è preso qualche giorno di tempo per studiare la situazione e proporre una nuova soluzione. Però, per salvare l’estate 2022, è una lotta contro il tempo: siamo a metà giugno, i turisti affollano il parco ma il bar ristorante resta inesorabilmente chiuso.













Scuola & Ricerca

In primo piano