Unesco, senza interventi Grandi Navi Venezia in pericolo

Franceschini, basta esitare, per Italia sarebbe gravissimo

ROMA


(ANSA) - ROMA, 21 GIU - Per le Grandi Navi "occorre "urgentemente" una "soluzione di lungo periodo", che dia massima priorita' all'ipotesi di "impedire totalmente" l'accesso in Laguna, preferibilmente "reindirizzandole verso porti più adatti nell'area". Lo scrivono gli organi tecnici dell'Unesco insieme alla proposta di inserire Venezia nei siti in pericolo. La proposta verrà esaminata nella sessione annuale dal 16 al 31 luglio. Se approvata dal Comitato Mondiale del Patrimonio, la proposta chiederà all'Italia di sviluppare un piano d'intervento e misure correttive e presentare entro febbraio 2022 un suo rapporto di attuazione. Immediata la reazione del ministro della cultura Dario Franceschini: "Purtroppo la decisione Unesco era nell'aria da tempo. - dice all'ANSA - È un annuncio di una possibile decisione di metà luglio di inserimento di Venezia nella lista del patrimonio in pericolo, sarebbe cosa grave per il nostro Paese e non c'è più tempo per esitare". E aggiunge: "Abbiamo già fatto un passo importante nell'ultimo decreto legge con la destinazione definitiva dell'approdo delle grandi navi fuori dalla laguna adesso credo vada fatto di più come impedire da subito il passaggio delle grandi navi nel canale della Giudecca". Venezia è iscritta nella Lista Unesco dei siti Patrimonio dell'Umanità dal 1987. Se la città venisse inserita nella lista rossa dei luoghi in pericolo , che al momento comprende una cinquantina di siti, l'Italia dovrebbe concordare con l'agenzia delle Nazioni Unite un piano per uscire dall'emergenza con un cronoprogramma stabilito. Nel documento l'Unesco, esprimendo la sua preoccupazione sottolinea in particolare che le soluzioni al momento trovate non sono sufficienti: "la proibizione "teorica" per l'ingresso di queste navi nella laguna non ha effetti pratici, poiche' non vi sarebbe ancora un'alternativa alla laguna per l'ormeggio", scrivono i tecnici, che sottolineano la necessità di una "soluzione di lungo periodo", che dia massima priorita' all'ipotesi di "impedire totalmente" l'accesso in Laguna, preferibilmente "reindirizzandole verso porti piu'adatti nell'area". (ANSA).













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