IL CASO

"Salvini al citofono: episodio increscioso". La protesta della Tunisia

L'ambasciatore Sinaoui scrive a Casellati per stigmatizzare l'accaduto: "Fatto illecito e senza rispetto"



ROMA. L'ambasciatore di Tunisia Moez Sinaoui ha scritto alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati per esprimere la sua "costernazione" dopo aver appreso dell'"increscioso episodio" in cui il senatore Matteo Salvini ha citofonato a una famiglia tunisina a Bologna chiedendo: "A casa sua si spaccia?".

"Una deplorevole provocazione, fatta in maniera illecita, senza rispetto per il domicilio privato di una famiglia tunisina, divulgata in maniera ostentata all'opinione pubblica", ha scritto l'ambasciatore.

"Ho espresso la mia costernazione al presidente Casellati, perché questo gesto giunge da un membro del Senato, un'alta istituzione dell'Italia, con la quale la Tunisia ha una lunga storia di amicizia", ha affermato Sinaoui.

In questa vicenda "è stata stigmatizzata una famiglia tunisina, e noi non vogliamo che membri della nostra comunità vengano stigmatizzati in maniera illegittima in una campagna elettorale", ha aggiunto l'ambasciatore.

 













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