religione

Il verdetto del Vaticano sulle apparizioni di Medjugorje

Giovedì il pronunciamento "sull'esperienza spirituale". Papa Francesco ha autorizzato i pellegrinaggi ufficialmente organizzati da diocesi e parrocchie ma ha anche criticato le apparizioni a cadenza fissa proclamate dai veggenti


di Fausto Gasparroni
CITTÀ DEL VATICANO


CITTÀ DEL VATICANO. Dopo i tanti anni di attesa, è in arrivo il pronunciamento della Santa Sede sulle presunte apparizioni mariane di Medjugorje. Sarà reso noto infatti in una conferenza stampa giovedì prossimo, 19 settembre, alle 11.30 il parere del Vaticano su quella che nella convocazione viene definita "l'esperienza spirituale di Medjugorje": non si parla quindi di "apparizioni" o "visioni", né tanto meno di "fenomeni soprannaturali", e questo è già un segnale. Interverranno a darne notizia e spiegazioni il cardinale Víctor Manuel Fernandez, teologo di fiducia di papa Francesco e prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede; mons. Armando Matteo, segretario per la Sezione dottrinale del medesimo Dicastero; Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione.

Sarà sciolta così un'attesa che riguarda milioni di fedeli nel mondo e di pellegrini che ogni anno raggiungono il 'santuario' in Bosnia Erzegovina - attualmente dal punto di vista canonico ed ecclesiale è solo una 'parrocchia' - e che ora può trovare risposta grazie anche alle nuove norme varate dalla Santa Sede nel maggio scorso sui presenti "eventi soprannaturali". Lo stesso card. Fernandez, alla presentazione di quelle norme, disse che su Medjugorje l'indagine della Chiesa "non è conclusa ma con queste norme pensiamo sia più facile arrivare ad una conclusione prudenziale. Su questo ed altri casi".

Le nuove norme del Vaticano sulle presunte apparizioni di fatto semplificano perché non è necessaria una dichiarazione di soprannaturalità, che diventa solo "eccezionale", ma basta un 'nihil obstat' per riconoscere la validità di una esperienza spirituale. E si può prevedere che da parte della Dottrina della fede - il cui responso viene comunque approvato dal Papa - ci sia una posizione 'mediana' sull'esperienza dei sei veggenti di Medjugorje, come d'altronde fu quella della "Commissione Ruini" che studiò lungamente il caso: riconosceva il valore della prima fase delle "apparizioni", bollando però una seconda fase come troppo influenzata da un certo affarismo e dal business.

E' noto poi lo scetticismo di papa Bergoglio sulle apparizioni a cadenza fissa proclamate dai veggenti: "la Madonna è Madre! Ma non è un capo ufficio della Posta, per inviare messaggi tutti i giorni", ha ripetuto più volte. E' lo stesso Francesco, comunque, ad aver voluto salvaguardare l'imponente deposito di devozione e di conversioni che ha per centro Medjugorje, autorizzando i pellegrinaggi ufficialmente organizzati da diocesi e parrocchie e nominando come visitatore apostolico l'arcivescovo polacco Henryk Hoser, morto però nel 2021 causa Covid e subito rimpiazzato dall'italiano mons. Aldo Cavalli. Per quanto riguarda le situazioni controverse, si ricorda che padre Tomislav Vlasic, ex parroco di Medjugorje e per molti anni guida spirituale dei veggenti, è stato addirittura scomunicato dopo le accuse di aver diffuso "eresie", di "manipolazione delle coscienze" e di aver avuto rapporti sessuali con una suora.

L'ex vescovo di Mostar, Ratko Peric, nel cui territorio ricade Medjugorje ha ribadito in più occasioni di non credere alle apparizioni. Infine inchieste giornalistiche hanno accusato alcuni veggenti di aver lucrato sulle presunte apparizioni diventando proprietari di alberghi, resort, negozi e aziende che promuovono pellegrinaggi nella località. 













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