Cina chiede a genitori di non fare studiare troppo i figli

Nuova legge raccomanda meno carichi di lavoro

PECHINO


(ANSA) - PECHINO, 23 OTT - Meno compiti e Internet per i minori, più attività ricreative ed esercizio fisico: la Cina inverte la rotta e vara una nuova legge sulla "promozione dell'educazione familiare" per allentare la competitività scolastica portata all'esasperazione negli ultimi anni e le spese folli per la formazione. Il Comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo, il parlamento cinese, ha approvato una normativa che sollecita tra l'altro i genitori a diminuire i pesanti carichi di studio imposti finora ai figli e ad impegnarsi per evitare che, allo stesso tempo, diventino dipendenti dal web. La legge stabilisce che i genitori o i tutori siano responsabili dell'educazione familiare dei minori e che lo Stato, mentre ai governi locali viene chiesto di prendere provvedimenti per tagliare i compiti a casa e il tutoraggio extrascolastico. Nell'attuale sistema ultra competitivo cinese già l'ingresso in un asilo di ottimo livello rappresenta il trampolino di lancio per elementari di prestigio e così via: i primi anni di studio sono ritenuti fondamentali dalle famiglie cinesi e, in base a quanto spiegato all'ANSA da operatori del settore, la preparazione può costare 4-5.000 dollari già sotto i 6 anni, tra lezioni di pianoforte, scrittura, recitazione o addirittura salto della fune. La nuova legge vieta ai genitori di imporre un eccessivo carico didattico ai figli, chiarendo la necessità di organizzare in modo appropriato il tempo da dedicare allo studio e quello invece per il riposo, le attività ricreative e l'esercizio fisico. (ANSA).













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