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Sover, Mattia Bazzanella con la famiglia nel mondo delle vacche da latte

Nel piccolo paese della valle di Cembra l’azienda zootecnica vede impegnati anche il papà Remo e il fratello Michele (39 anni): "Mi alzo alle 4.40 e la sera finisco in stalla alle 20.30, ma questo lavoro per me è la realizzazione di un sogno“

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CARLO BRIDI
SOVER


La storia di questa settimana viene da un piccolo paese della valle di Cembra collocato a 1.100 metri di quota. Una zona limite per l’agricoltura. Ebbene, anche in questa realtà, a Sover, si è sviluppata un’azienda zootecnica di tutto rispetto. L’azienda è condotta dalla famiglia Bazzanella, e il giovane del quale raccontiamo la storia oggi, Mattia Bazzanella, vi svolge un ruolo centrale.                              

Un 35enne che lavora in azienda assieme a papà Remo e al fratello Michele di 39 anni. “Io e mio fratello siamo gli unici allevatori di Sover", ricorda.

Come scuola superiore ha fatto le professionali dove ha conseguito la qualifica di autoriparatore, “una professione che le serve ogni giorno in azienda per mantenere efficiente il parco macchine e attrezzature agricole”, precisa il giovane Bazzanella.

Inoltre, ha appena terminato il corso organizzato dalla fondazione Mach.

"Per me - prosegue Mattia - il corso delle 600 ore organizzato dal prof. Paolo Dallavalle, è stato molto interessante da tutti i punti di vista, sia tecnico che organizzativo e mi ha dato tutti gli elementi per gestire al meglio l’azienda agricola da tutti i punti di vista. Invece non ho ancora richiesto il premio d’insediamento: devo chiarire qualche aspetto organizzativo in famiglia”.

Dopo la scuola Mattia ha lavorato per sette anni, fino al 2014 in una segheria poi la scelta di entrare in azienda assieme al papà e fratello.

Siamo in presenza di un’azienda zootecnica con allevamento di vacche da latte e per essere a quella altitudine, ha una buona produzione capo/lattazione: raggiunge i 75 quintali, un latte di alta qualità superando sempre i 20 punti/qualità ai periodici controlli del Concast . Il titolo di grasso è ottimo: 4,78, le proteine al 3,44 e la caseina al 2,74.

Il prodotto viene conferito alla Latte Trento e l'azienda è molto soddisfatta del prezzo ottenuto, lo scorso anno 0,78 euro a Kg. . 

L’azienda ha una superficie di circa 35 ha, tutto prato stabile. Parecchi di questi prati sono in affitto e si trovano sull’altipiano di Pinè, a Bedollo. Su questi prati i Bazzanella fanno 2 o a volte 3 tagli stagionali, quest’anno tre di ottima qualità che saranno una base per l'alimentazione delle vacche da latte.

Durante l’estate le vacche da latte vengono portate a malga Varnera nel comune di Sover, una malga piccolina di 28 ettari. In autunno la cerimonia della desmontegada, che quest’anno si è svolta il 28 settembre e alla quale Mattia ha partecipato con i suoi capi inghirlandati mentre scendevano a valle (foto).

La mandria è composta di 40 vacche in lattazione e 25 capi da rimonta. Le razze allevate sono la Pezzata rossa (la maggior parte), 7-8 Frisone e il resto Bruno Alpine.

Ma perché la scelta di abbandonare il posto fisso per un lavoro molto impegnativo come quello dell’allevatore?

"Perché - risponde Mattia - volevo lavorare all’aria aperta e fare un lavoro che mi piace.  Voglio far presente che ho cominciato ad andare in azienda e particolarmente in stalla da quando avevo 12 anni.

Essendo la nostra un’azienda familiare, ognuno di noi è intercambiabile nelle varie mansioni. Ma io mi occupo principalmente della mungitura, della manutenzione dei macchinari e dei lavori in stalla".

Per il futuro Bazzanella ha in mente molti progetti da realizzare assieme al fratello. 

E Mattia ha ancora un sogno nel cassetto? “No - dice - i miei sogni li ho tutti realizzati, ho la mia bella azienda con la mia famiglia, mia moglie Marianna e due figli di sette nove anni che si stanno appassionando all’azienda, e spero che da grandi, dopo gli studi, seguano le nostre orme”.  

Visto il ritmo di lavoro in azienda è pentito della scelta?

"Assolutamente no, nonostante il mio orario di lavoro. Tutti i giorni mi alzo alle 4.40 del mattino per andare in stalla a mungere e alimentare la mandria e la mia giornata si conclude nella norma, salvo gli straordinari in stalla, alle ore 20.30".

Rapporti con l’ambiente?

"Questo lavoro ci impegna tutti i giorni nella pulizia e nel preservare il territorio che ci circonda purtroppo, questo nostro contributoo non è abbastanza riconosciuto". 

Mai pensato al biologico?

"Non credo sia quella la strada giusta, ci pare che la scelta dell’alta qualità che noi produciamo sia maggiormente richiesta“.

Quanto alla vita sociale e al tempo libero, Mattia racconta che ora sta imparando a sciare con i figli Emanuele ed Emma. 

Con gli amici, quasi tutti allevatori, quando ci capita "ci confrontiamo sulla nostra professione".













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