l'idea

«La Stanza nel Bosco», arte con tre generazioni al lavoro

Una grafica e designer si inventa l’attività: cuscini e pelouche con gli animali. In vendita nei mercatini e sul web


Daniele Peretti


NOGARE'. La nonna Lina, 91 anni, scrive le filastrocche, la mamma Lia “pulisce” i ricami e il papà Paolo? Alla manutenzione delle macchine da ricamo. È così che la figlia Stefania Conci ha trovato lavoro per tutta la famiglia col suo progetto «La stanza nel bosco» nel quale lavorano tre generazioni. Una storia che nasce con la tempesta di Vaia quando all’indomani della notte di distruzione, Stefania, aprendo le finestre, vide il bosco vicino a casa per gran parte distrutto: fu allora che decise di raccontarlo. Ma il via vero e proprio è arrivato con le chiusure imposte dalla pandemia e così Stefania è stata costretta a cambiare vita.

Qual è stato il suo percorso?

Mi sono laureata alla facoltà di Design e Arti di Bolzano e con una stage alla Diesel mi sono trasferita a Vicenza scoprendo il mondo della grafica design digitale.

A seguire la scelta di mettersi in proprio.

È stata una buona scelta fino a quando non è iniziata la crisi post Covid. Le aziende hanno ridotto le spese e le commissioni per il mio lavoro sono diminuite drasticamente.

Per fortuna che c’era il bosco.

Un bosco ferito, che ho deciso di raccontare dando voce a tutti gli animaletti che lo popolano ed ho iniziato a disegnarli dandogli una forma ibrida tra peluche e cuscino in modo che possano essere una coccola per tutte le età.

Una linea in bianco nero.

Per San Valentino debutterà anche il colore, ma non cambierà la scelta del bianco e nero che è il primo modo di vedere dei bambini, così distinguono anche le forme.

Ci spiega i compiti della famiglia protagonista?

Mia nonna Lina ha un ruolo fondamentale perché è stata lei ad insegnarmi a ricamare ed a cucire in più s’inventa le filastrocche che hanno come protagonista l’animale rappresentato dal cuscino che accompagnano ogni confezione. Io creo, cucio e ricamo il muso e poi do la forma dell’animale. A questo punto interviene mia mamma che rifinisce il cuscino e lo imbottisce ed è pronto per essere venduto. Al papà il compito della manutenzione.

Venduti come?

Prima di tutto con i mercatini. Fino allo scorso anno avevamo la macchina ed era tutto più complicato. Poi abbiamo acquistato un furgoncino e così io e mamma possiamo dormire al suo interno che è anche un modo per risparmiare.

Spazio agli animali del bosco, ma non vi siete dimenticate degli alberi.

Infatti, a fine anno devolviamo una parte del nostro guadagno a Trentino Tree Agreement il cui obiettivo è quello del rimboschimento. Per il 2022 abbiamo potuto donare di più e così ci siamo guadagnate la qualifica di “custodi”.

Qual è la realizzazione più originale?

Difficile dirlo. Sono nata con i cuscini, poi con le filastrocche della nonna abbiamo creato anche degli album da colorare che piacciono molto. In più si traccia il profilo dell’animale, ma alla fine anche l’immagine finisce per essere un ibrido.

Ci spieghi.

Una questione semantica. Io quel profilo ci vedo una volpe, il cliente magari un gatto, ma è bello anche così.

Le linee aumentano?

Ne ho alcune sperimentali. Con l’azienda umbra Artigiani Italiani ho iniziato a decorare i pigiamini; lo scorso anno ho lanciato la tazza da campeggio a personalizzazione libera: è stato un successo.

Una sorpresa?

La mancia online. Un cliente ha riordinato dopo un primo acquisto e mi ha mandato qualcosa in più. Un bel pensiero perché vuol dire che ha apprezzato il mio lavoro. Vada per quelli che al banchetto ci dicono che siamo pazze a vendere a quei prezzi.

Come ribatte?

Che è vero che sono pazza a vendere a prezzi così bassi in rapporto al lavoro manuale che c’è dietro.

Alla fine una questione semantica anche questa.

Vero, punti di vista.

Una sorpresa?

Una fornitura perfezionata unicamente online. Un resort svizzero ha come simbolo una marmotta, sul nostro sito hanno visto quelle in produzione e sono piaciute: le metteranno in vendita all’interno della loro attività. Ed anche loro devolveranno una parte del ricavato ad una omologa svizzera della nostra Trentino Tree Agreement.

Lavora su commissione?

Certo, ci chiedono animali come leone o giraffa, l’ultima richiesta è quella di un koala e qui voglio proprio vedere la nonna che filastrocca si inventerà.

Progetti?

Tutto parte dalla sperimentazione. Mi piacerebbe affiancare la flora dei boschi che però devo studiare specialmente nei dettagli. Ho già fatto la stella alpina e piace. Poi la linea colorata per la quale si vedrà come andrà la sperimentazione di San Valentino.

Una curiosità?

Lo scorso Natale. Due ordini da due ragazze diverse che riportavano lo stesso indirizzo. Per fortuna che non ho chiesto spiegazioni perché poi mi è arrivato un messaggio che spiegava tutto. Erano due coinquiline che hanno entrambe scelto il regalo, per fortuna diversi, sul mio sito . Si sono divertite loro quando li hanno scartati, ma mi sono divertita anch’io quando l’ho saputo.

E il lavoro originario di grafica, abbandonato?

No, ma seguo solo alcuni clienti consolidati. Troppo rischioso cercarne di nuovi e poi sinceramente non ne avrei il tempo. Nella Stanza nel Bosco ho coinvolto tutta la famiglia o meglio tre generazioni della mia famiglia: non posso mica abbandonarle.

 













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