giovani agricoltori

Dalla metalmeccanica alle vigne: la scelta di vita di Daniele Voltolini

Ha scelto di prendere in mano i terreni del padre. Scelta bio? «No, vedendo chi fa il biologico ho molte perplessità»


Carlo Bridi


VOLANO. Ecco un metalmeccanico che torna all’agricoltura, compiendo così un percorso opposto a quello che migliaia di giovani avevano compiuto particolarmente nella seconda metà del secolo scorso. Parliamo di una persona ormai matura, che dopo ave conseguito il diploma all’ITI nella specializzazione meccanica, ha lavorato in un’azienda locale per vent’anni. Alla fine dello scorso anno ha deciso di licenziarsi dal suo posto di lavoro che era anche di prestigio e responsabilità all’interno dell’azienda dove era responsabile della certificare il processo qualità.

Parliamo di Daniele Voltolini, 39 anni, che lo scorso autunno in previsione della sua decisione di chiudere il rapporto di lavoro a fine anno per dedicarsi a tempo pieno all’attività di viticoltore nell’azienda di famiglia, si è iscritto ed ha frequentato il primo anno del corso biennale per il conseguimento del brevetto professionale agricolo. Un corso, afferma, «molto interessante anche se non pensavo che fosse così completo ma nello stesso tempo molto duro per chi aveva lasciato gli studi una ventina d’anni prima».

Ha richiesto anche il premio d’insediamento ma purtroppo il punteggio era insufficiente per ottenerlo, per pochi punti . Alla domanda del perché a 39 anni una scelta così radicale, netta la risposta: «ero stufo di fare il mio lavoro che ormai facevo da una ventina d’anni, e c’era il fatto che il papà Diego era pronto a lasciarmi l’azienda vitivinicola, quindi la scelta. Ma per me non è una novità, fuori dei miei tempi di lavoro ho sempre dato una mano a mio padre. Dall’inizio 2022 sono diventato titolare d’azienda».

Ed ecco le caratteristiche dell’azienda: due ettari, è tutta coltivata a vigneto, con le varietà Chardonnay, Pinot Grigio, Pinot Nero, ma non poteva mancare il Marzemino, ed ancora il Cabernet ed il Merlot. «Stiamo uscendo da un vendemmia ottima - afferma Voltolini - sia per quanto riguarda le uve a bacca rossa che per quelle a bacca bianca. Il mio impegno sul fronte della qualità è massimo e così sono molto soddisfatti anche alla Cantina Vivallis, dove conferisco tutte le mie uve. Una cantina - afferma - che sa valorizzare molto bene le uve e che ci da delle liquidazioni che ci soddisfano. Ma io sono molto soddisfatto anche per l’assistenza tecnica che per me in questo primo anno era molto importante. Questo lavoro - afferma Voltolini, - mi piace molto e mi dà tante soddisfazioni più di quelle che avevo nel mio precedente lavoro, perché puoi vedere i risultati del tuo impenno costantemente e poi è fatto di tanti lavori uno diverso dall’altro che comporta la conduzione razionale di un vigneto. Certo, l’azienda non è molto grande, per cui sto definendo proprio in questo periodo dei contratti di affitto per ampliare la superficie da coltivare sempre a vigneto».

Quello dell’ampliamento dell’azienda «è per me il principale obiettivo che spero di realizzare a breve con dei terreni in affitto, ma ritengo fondamentale anche affinare le mie competenze di viticoltore che punta decisamente più alla qualità e sulla produzione sostenibile che alla quantità».

Pur non essendo più molto giovane Voltolini ha anche un sogno nel cassetto che spera di realizzare un giorno, è quello di riuscire ad aggiungere qualche altra attività attinente con la professione di viticoltore, per arrivare ad una maggiore valorizzazione dei suoi prodotti e quindi del suo lavoro.

Daniele ha certamente una grande attenzione all’ambiente. «Anche se mi rendo conto che una cosa è vedere l’attività agricola dall’esterno, altra cosa è praticarla con tutte le problematiche che l’attività quotidiana comporta in articolare sul fronte della difesa dei prodotti». Alla domanda se si è confrontato con il papà per trasformare l’azienda in biologica Daniele risponde che attualmente non ne vede le condizioni. «Poi, sinceramente, vedendo altri che hanno scelto il biologico, nutro delle perplessità su come lo stanno facendo».

Certo è che Voltolini dopo un anno dalla scelta sostiene di essere più soddisfatto di quanto prevedesse. «Anche perché in questo modo garantisco continuità all’azienda di papà cosa che a lui fa molto piacere».

Sul fronte dell’impegno nel campo del sociale, per ora Daniele dice di non avere impegni ma non esclude in prospettiva un suo impegno nel settore.

 













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