Calcio: Iniesta lascerà il Vissel Kobe, ma non si ritira

(ANSA) - ROMA, 25 MAG - Il giocatore spagnolo Andres Iniesta lascerà il Vissel Kobe a metà stagione, ma a 39 anni posticipa ancora la decisione sul suo futuro. L'ex campione del mondo nel 2010 con la nazionale spagnola ha un contratto fino al termine dell'anno con la squadra giapponese, attualmente ai vertici della classifica, ma ha deciso di interrompere consensualmente il contratto dopo aver giocato appena 38 minuti nell'attuale stagione - inizialmente a causa di un infortunio, e a fronte di un rendimento della squadra che è andato via via migliorando, fino a raggiungere i vertici della classifica. Iniesta era arrivato a Kobe nel 2018 dopo nove anni trascorsi al Barcellona, con la quale aveva vinto quattro Champions League e nove volte il campionato spagnolo. Con il Vissel aveva firmato un contratto triennale valutato 30 milioni di dollari, esteso poi di un anno nel maggio 2021. A Kobe ha vinto l'Emperor Cup nel 2019 e raggiunto le semifinali della Asian Champions League l'anno dopo. Sul fronte interno, tuttavia, la squadra controllata dal miliardario Hiroshi Mikitani - padrone del sito del commercio online Rakuten, ha deluso le aspettative, riuscendo a stento a salvarsi dalla retrocessione nella passata stagione. Visibilmente emozionato durante la conferenza, Iniesta ha ammesso di aver cambiato idea sul suo ipotetico ritiro dal calcio giocato - che inizialmente sarebbe dovuto avvenire in Giappone, e di voler considerare altre opzioni una volta terminata l'esperienza a Kobe. L'ultima sua partita con il Vissel sarà quella giocata in casa contro il Consadole Sapporo il primo luglio. (ANSA).



Gallerie

tennis

Alcaraz campione fragile, le immagini del ko con Dimitrov a Miami

Un gigante dai piedi di argilla: grandissimo talento ma anche una inattesa fragilità nei momenti più delicati della sua carriera. Carlos Alcaraz cade ai quarti a Miami contro Grigor Dimitrov e si scopre ancora una volta più debole - se è possibile dirlo per un grande campione come lui - rispetto alle grandi aspettative che in tanti nel Circus nutrono nei suoi confronti. Dopo un avvio di stagione difficile a causa di alcuni stop inattesi come l'eliminazione agli Open d'Australia, negli Usa lo spagnolo sembrava aver ripreso smalto e fiducia in se stesso. La vittoria contro l'amico e rivale Jannik Sinner in semifinale ad Indian Wells e poi lo stesso titolo conquistato con una gran partita in finale contro Daniil Medvedev apparivano come l'uscita dal tunnel nel quale si trovava. Ma l'illusione della ripresa è durata pochi giorni, almeno fino ad oggi quando nuovamente ed inaspettatamente il murciano è caduto contro Dimitrov. "Mi sono sentito frustrato. Grigor mi ha fatto sentire come se avessi avuto 13 anni. Ha giocato un tennis fantastico quasi perfetto", ha detto dopo il ko contro l'esperto bulgaro. "Non vedevo alcun suo punto debole. Ero spaesato. Per questo mi sento frustrato. Parlavo con la mia squadra e non sapevo cosa fare", ha poi ammesso. Ed è questo uno dei pochissimi punti deboli dello spagnolo. Non la tecnica che è quasi perfetta e neanche la prestanza fisica - la sua esplosività impressiona gli avversari - ma la tenuta psicologica. Già in passato, Alcaraz ha dichiarato di avere un rapporto quasi simbiotico con il suo coach Juan Carlos Ferrero e che, senza di lui a guidarlo all'angolo, in campo si sentiva un po' perso. Ad esempio, quando ad inizio stagione l'allenatore spagnolo a causa di un intervento chirurgico non è andato in Australia, il giovane numero due al mondo ha ammesso di sentirsi in difficoltà perché gli mancavano la capacità di lettura del match ed i consigli dell'ex campione spagnolo. Va anche detto che Dimitrov è un avversario particolare. Il bulgaro è sempre stato considerato uno dei grandi talenti del tennis mondiale: l'erede "inespresso" di Federer, un tennista capace di colpi incredibili con una tecnica pressoché perfetta ma anche di una mancanza di continuità che per buona parte della carriera lo ha relegato fuori dai top dieci del mondo. Oggi, però, era in una delle sue giornate di grazia. Resta da comprendere quanto nella debacle di Alcaraz sia dovuto al talento di Dimitrov e quanto ad un suo calo. Una risposta che soltanto il tempo potrà dare. Di certo, quel percorso che vedeva lo spagnolo avviato verso il numero uno del ranking mondiale a scapito di Novak Djokovic è più irto e complesso di quanto si potesse inizialmente pensare. Anzi, in caso di vittoria di Sinner a Miami, l'italiano gli strapperà il numero due della classifica Atp relegandolo al terzo posto. Ma sbaglia chi sottovaluta Alcaraz che, tra l'altro, si appresta a giocare sulla terra battuta, la sua superficie, dove per i rivali ci sarà tanto da faticare.

tennis

Alcaraz campione fragile, le immagini del ko con Dimitrov a Miami

Un gigante dai piedi di argilla: grandissimo talento ma anche una inattesa fragilità nei momenti più delicati della sua carriera. Carlos Alcaraz cade ai quarti a Miami contro Grigor Dimitrov e si scopre ancora una volta più debole - se è possibile dirlo per un grande campione come lui - rispetto alle grandi aspettative che in tanti nel Circus nutrono nei suoi confronti. Dopo un avvio di stagione difficile a causa di alcuni stop inattesi come l'eliminazione agli Open d'Australia, negli Usa lo spagnolo sembrava aver ripreso smalto e fiducia in se stesso. La vittoria contro l'amico e rivale Jannik Sinner in semifinale ad Indian Wells e poi lo stesso titolo conquistato con una gran partita in finale contro Daniil Medvedev apparivano come l'uscita dal tunnel nel quale si trovava. Ma l'illusione della ripresa è durata pochi giorni, almeno fino ad oggi quando nuovamente ed inaspettatamente il murciano è caduto contro Dimitrov. "Mi sono sentito frustrato. Grigor mi ha fatto sentire come se avessi avuto 13 anni. Ha giocato un tennis fantastico quasi perfetto", ha detto dopo il ko contro l'esperto bulgaro. "Non vedevo alcun suo punto debole. Ero spaesato. Per questo mi sento frustrato. Parlavo con la mia squadra e non sapevo cosa fare", ha poi ammesso. Ed è questo uno dei pochissimi punti deboli dello spagnolo. Non la tecnica che è quasi perfetta e neanche la prestanza fisica - la sua esplosività impressiona gli avversari - ma la tenuta psicologica. Già in passato, Alcaraz ha dichiarato di avere un rapporto quasi simbiotico con il suo coach Juan Carlos Ferrero e che, senza di lui a guidarlo all'angolo, in campo si sentiva un po' perso. Ad esempio, quando ad inizio stagione l'allenatore spagnolo a causa di un intervento chirurgico non è andato in Australia, il giovane numero due al mondo ha ammesso di sentirsi in difficoltà perché gli mancavano la capacità di lettura del match ed i consigli dell'ex campione spagnolo. Va anche detto che Dimitrov è un avversario particolare. Il bulgaro è sempre stato considerato uno dei grandi talenti del tennis mondiale: l'erede "inespresso" di Federer, un tennista capace di colpi incredibili con una tecnica pressoché perfetta ma anche di una mancanza di continuità che per buona parte della carriera lo ha relegato fuori dai top dieci del mondo. Oggi, però, era in una delle sue giornate di grazia. Resta da comprendere quanto nella debacle di Alcaraz sia dovuto al talento di Dimitrov e quanto ad un suo calo. Una risposta che soltanto il tempo potrà dare. Di certo, quel percorso che vedeva lo spagnolo avviato verso il numero uno del ranking mondiale a scapito di Novak Djokovic è più irto e complesso di quanto si potesse inizialmente pensare. Anzi, in caso di vittoria di Sinner a Miami, l'italiano gli strapperà il numero due della classifica Atp relegandolo al terzo posto. Ma sbaglia chi sottovaluta Alcaraz che, tra l'altro, si appresta a giocare sulla terra battuta, la sua superficie, dove per i rivali ci sarà tanto da faticare.

immagini

Gigante donne a Soldeu: in testa Bassino davanti a Brignone

Le due azzurre separate da 3 soli centesimi. Terzo tempo per la neozelandese Alice Robinson a 11 centesimi mentre la svizzera Lara Gut-Behrami, leader di disciplina davanti a Brignone, è solo nona Assente l'infortunata Sofia Goggia, per l'Italia in classifica ci sono poi Elisa Platino in 1.02.49 e poi con uno sfortunato errore per Roberta Melesi in 1.03.84 mentre è uscita Asja Zenere. Seconda decisiva manche fra poco, alle 13.30 (foto Ansa)

sci

"Cannibale" Odermatt vince anche il gigante di Bansko

L'elvetico ha chiuso la sua gara 2.15.75, precedendo di circa un secondo il norvegese Alexander Sten Olsen (2.16.66) e l'austriaco Manuel Feller (2.16.83). Primo degli azzurri il bergamasco Filippo della Vite, buon decimo in 2.17.76, l'unico a migliorarsi veramente nella seconda manche recuperando sei posizioni. In classifica poi ci sono Giovanni Borsotti 17/o, Luca De Aliprandini 23/o dopo una deludente seconda manche e Alex Vinatzer 27/o. Domani a Bansko si gareggia in slalom (foto Ansa)

sci

"Cannibale" Odermatt vince anche il gigante di Bansko

L'elvetico ha chiuso la sua gara 2.15.75, precedendo di circa un secondo il norvegese Alexander Sten Olsen (2.16.66) e l'austriaco Manuel Feller (2.16.83). Primo degli azzurri il bergamasco Filippo della Vite, buon decimo in 2.17.76, l'unico a migliorarsi veramente nella seconda manche recuperando sei posizioni. In classifica poi ci sono Giovanni Borsotti 17/o, Luca De Aliprandini 23/o dopo una deludente seconda manche e Alex Vinatzer 27/o. Domani a Bansko si gareggia in slalom (foto Ansa)

immagini

Gigante donne a Soldeu: in testa Bassino davanti a Brignone

Le due azzurre separate da 3 soli centesimi. Terzo tempo per la neozelandese Alice Robinson a 11 centesimi mentre la svizzera Lara Gut-Behrami, leader di disciplina davanti a Brignone, è solo nona Assente l'infortunata Sofia Goggia, per l'Italia in classifica ci sono poi Elisa Platino in 1.02.49 e poi con uno sfortunato errore per Roberta Melesi in 1.03.84 mentre è uscita Asja Zenere (foto Ansa)

immagini

Sinner a Mattarella: orgoglio per una vittoria di squadra

"L'orgoglio di essere qui è per una vittoria che e' frutto del sacrificio e del gioco di squadra". Cosi' Jannik Sinner, nel suo intervento al Quirinale dove il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceva gli azzurri vincitori della Davis 2023. "E' un successo per tutti gli italiani. La cosa piu' importante non e' stato vincere, ma esserci capiti tra compagni, di essere felici in campo e sorridere anche quando le cose non vanno per il meglio" (foto Ansa)

immagini

Sinner a Mattarella: orgoglio per una vittoria di squadra

"L'orgoglio di essere qui è per una vittoria che e' frutto del sacrificio e del gioco di squadra". Cosi' Jannik Sinner, nel suo intervento al Quirinale dove il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceva gli azzurri vincitori della Davis 2023. "E' un successo per tutti gli italiani. La cosa piu' importante non e' stato vincere, ma esserci capiti tra compagni, di essere felici in campo e sorridere anche quando le cose non vanno per il meglio" (foto Ansa)









Scuola & Ricerca



In primo piano