Francia: annullato concerto icona Lgbt in chiesa sconsacrata

(ANSA) - ROMA, 07 APR - Un'inchiesta per "minacce" e "incitamento all'odio" è stata aperta in Francia dopo l'annullamento del concerto di un cantante icona della comunità LGBT+, Bilal Hassani, che doveva esibirsi mercoledì in una chiesa sconsacrata di Metz, nell'est della Francia. Hassani, ex bandiera della Francia all'Eurovision, ha rinunciato ad esibirsi nella chiesa sconsacrata trasformata in sala concerti per la pressione di movimenti cattolici tradizionalisti locali che denunciavano una "profanazione" durante la Settimana santa. Le minacce contro il cantante di 23 anni hanno indotto la procura di Metz ad aprire un'inchiesta giudiziaria contro ignoti, tra l'altro, per "incitamento all'odio" e incitamento "a commettere un crimine o un delitto" per orientamento sessuale. Inoltre, le associazioni Stop Homophobie e Mousse hanno denunciato l'associazione cattolica tradizionalista Civitas per discriminazione di genere. Da parte sua, il sindaco di Metz, François Grosdidier, ha deplorato che i produttori di Hassani, la multinazionale Live Nation, abbiano ceduto ad "una forma di terrorismo intellettuale a scapito della cultura" Già nel giugno 2021, il cantante Eddy de Pretto, dichiaratamente gay, era stato oggetto di attacchi online dopo un concerto nella chiesa parigina di Saint-Eustache. Nel dicembre 2022, 11 persone vennero condannate con pene dai tre ai sei mesi di carcere con la condizionale nell'ambito di quella campagna d'odio. (ANSA).



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Un inedito di Ezio Bosso in uscita in digitale il 12 maggio

(ANSA) - ROMA, 17 APR - Una composizione di Ezio Bosso per pianoforte, violino e violoncello scritta e registrata tra Londra e Roma nel 2001 verrà pubblicata in formato digitale il 12 maggio da Buxus Records, l'etichetta della famiglia del musicista che sta curando la pubblicazione dei lavori del maestro e degli amici che gli erano legati. Il brano, intitolato ''No man's land'', dura quattro minuti e mezzo e venne eseguito dal vivo tra il 2006 e il 2008 nel periodo londinese di Bosso, il più prolifico a livello compositivo. A scoprire l'inedito è stato il nipote Tommaso Bosso, incaricato di mettere ordine nel materiale pubblicato e ancora nascosto del compositore torinese morto nel 2020. ''E' la sua prima composizione in assoluto per piano trio, la prima da lui suonata al pianoforte all' inizio della sua carriera di 'pianista all' occorrenza', come lui scherzando la definiva - dice all'ANSA il giovane curatore dell' archivio -. Lavorando con l' obiettivo di preservare e mantenere il repertorio registrato o mai suonato di Ezio, tra il materiale già pubblicato sono spuntati anche gli inediti. Già nel 2021 fu trovato il primo. A settembre abbiamo pubblicato un album e nella seconda metà del 2023 ne uscirà un altro con brani per formazioni varie mai suonati o registrati''. Che cosa dice di Ezio Bosso questa nuova traccia? ''Ci mostra il compositore puro, nudo e crudo che conosciamo. E' il pezzo di inizio degli altri suoi brani più famosi come Rain, Clouds e Thunders, legati alla scrittura per piano trio che lui ha portato in giro tantissimo nella prima decade degli anni Duemila. E' stata una scoperta emozionante, Non ci credevo''. Bosso aveva tenuto nel cassetto ''No man's land'' per alcuni anni prima di tirarlo fuori tra il 2006 e il 2008, quando ha avuto un vero e proprio exploit sia per la scrittura sia per la registrazione delle sue composizioni. ''A noi - aggiunge Tommaso Bosso - piacerebbe molto farlo eseguire dai musicisti di Ezio. E' già stato suonato dal vivo in quel periodo ma questa è la prima volta dal punto di vista discografico. Come segno di prosecuzione, mi piacerebbe tantissimo coinvolgere pianisti giovani sia per questo brano sia per portare avanti il repertorio di Ezio. Mi viene in mente un ragazzo che era anche amato da Ezio, Francesco Mazzonetto di cui alla fine di giugno cureremo la pubblicazione del secondo disco''. A fondare la Buxus Records fu proprio Ezio Bosso ma l'esperimento non funzionò. Dopo la sua morte la famiglia ha ripreso in mano il progetto per richiamare l' attenzione sui suoi brani editi e inediti e sulla produzione degli artisti di cui si circondava. All' inizio dello scorso marzo è uscito il primo album Heels Belles, l'album di debutto di D4rkie Quartet, capitanato dalla flautista e direttrice d'orchestra Silvia Catasta, storica collaboratrice di Ezio, l' unica alla quale permetteva di mettere le mani nel suo repertorio. Al disco, in cui suonano Silvia Mangiarotti (viola), Adriana Ester Gallo (violino) e Yuriko Mikami (violoncello), collaborano anche il bassista Saturnino e Alessio Bertalot. (ANSA).

Neri Marcorè, la televisione è stata la mia fortuna

di Francesco Gallo (ANSA) - ROMA, 16 APR - "La tv è stata la mia fortuna e, a differenza di tanti altri colleghi, è stato un punto di partenza non di arrivo. Sono infatti diventato professionista proprio per essere stato scelto in un programma tv, ovvero a RICOMINCIO DA DUE nel Novanta dopo essere stato a STASERA MI BUTTO. Insomma grazie alla tv e alla forza che specie allora ti dava questo mezzo ho deciso cosa fare". Parola di Neri Marcorè attore, doppiatore, imitatore, conduttore tv e radiofonico cinquantaseienne. Da allora è cambiato qualcosa? "A distanza di anni confesso che la tv non è più il mio brodo anche se continuo a farla, conduco su Rai Cinque ART NIGHT, programma di nicchia, un po' il cugino di PER UN PUGNO DI LIBRI". Perché tanti programmi culturali? "Non mi piacciono i programmi che non sanno di niente - spiega - e per questo ho fatto sempre cose culturali, ma ho partecipato anche a tanti programmi comici come L'OTTAVO NANO o PIPPO CHENNEDY SHOW. Ed è proprio quest'ultima tv che mi ha regalato la popolarità". E poi ci sono le serie? "Questo è un discorso diverso. Ne ho fatte tante come TUTTI PAZZI PER AMORE, QUESTO NOSTRO AMORE e PAPA LUCIANI, serie tv che fanno numeri in genere molto più importanti dello stesso cinema". Come è nata la presenza in QUANDO, ultimo film di Walter Veltroni? "È tratto dal suo romanzo omonimo che avevo letto in barca durante una traversata atlantica. Appena a terra ho chiamato Veltroni dicendogli che mi era piaciuto molto e che ci si poteva fare un film. E lui mi ha subito detto che lo stava già facendo e mi avrebbe coinvolto. In QUANDO sono Giovanni, un uomo di sinistra che si risveglia dopo 31 anni di coma dopo essere stato colpito in testa durante i funerali di Berlinguer. Ho dovuto interpretare un uomo con più di cinquant'anni che intellettivamente ne aveva diciotto. L'Italia è cambiata tantissimo dal 1984 al 2015 per cui la sfida era confrontarsi con questo mondo in continua evoluzione senza far sentire il peso della nostalgia. Quando si sveglia, è ovvio, trova un mondo completamente diverso, però, ci tengo a dirlo, non è un film nostalgico, ma casomai sulla speranza, sulla modernità". Che rapporto ha avuto con la politica? "Anche con mio padre si parlava di Berlinguer, ma in provincia è arrivato tutto in modo più leggero. Nel bene e nel male non abbiamo sentito minimamente gli anni di piombo. A quell'epoca poi erano tutti dei giganti, c'erano Berlinguer, c'era Moro, c'era insomma una classe politica con cui potevi non andare d'accordo, ma non mettevi mai in discussione in quanto a preparazione". È vero che è passato alla regia? "Sì é vero, ho fatto la mia prima regia di un film che uscirà in autunno. Si chiama ZAMORA ed è tratto dal romanzo omonimo di Roberto Perrone ambientato negli anni 60 a Milano. È la storia del trentenne Walter Vismara (Alberto Paradossi), un ragioniere che ama condurre una vita senza sorprese e che lavora come contabile in una fabbrichetta di Vigevano. Da un giorno all'altro la fabbrica chiude e si ritrova catapultato in un'azienda avveniristica di Milano, al servizio di un imprenditore moderno e brillante, il cavalier Tosetto". Nel frattempo Neri Marcorè, che ha mille risorse, è a teatro dove torna a confrontarsi con Fabrizio De André in un nuovo spettacolo di teatro canzone che fa rivivere sul palcoscenico "La buona novella", album pubblicato dall'autore nel 1969. Poi dal 24 al 29 aprile sarà al fianco di Giancarlo Giannini nella giuria del Montecarlo film festival, con Richard Anconina e Nathalie Poza. A settembre riceverà il premio Comunicazione della edizione del Festival della comunicazione di Camogli (7-10 settembre) dove porterà in scena il suo spettacolo "Gaber: monologhi e canzoni". (ANSA).

Opera Roma, Glauco Mauri voce recitante in Manfred

(ANSA) - ROMA, 15 APR - Debutto d' eccezione al Teatro dell' Opera di Roma per Glauco Mauri, il grande attore e regista che alla bella età di 93 anni il 20 aprile sarà il protagonista come voce recitante di Manfred, il poema drammatico di Robert Schumann. Sul podio il direttore musicale della fondazione capitolina Michele Mariotti, che affronta per la prima volta uno dei capolavori della musica tedesca tratto da George Byron. Il coro del Teatro dell' Opera è istruito da Ciro Visco. Glauco Mauri, dopo una lunga carriera di successi tra teatro, prosa televisiva e radiofonica, cinema, interpreta per la prima volta il più romantico dei personaggi byroniani. ''Manfred è un antieroe che, sconfitto dalle sue colpe, compie un percorso ascetico di allontanamento dal mondo terreno - spiega Mariotti -. Altro elemento fondamentale è lo stretto rapporto tra musica e parola, che acquisisce senso drammaturgico: il Manfred evidenzia l'esigenza di Schumann di creare una composizione molto vicina all'opera, proprio nel momento storico di maggiore espansione del sinfonismo''. Il poema fu scritto nel 1816, quando Lord Byron aveva 28 anni e aveva da poco dovuto lasciare l'Inghilterra, a causa di una presunta relazione incestuosa con la sorellastra Augusta Leigh, voce che non trovò mai conferma. Il personaggio può essere considerato come un'idealizzazione dello stesso autore: maledetto, portatore di rovina, privo di pace, alla ricerca di una morte che non trova. Schumann scrisse la composizione tra il 1848 e il 1851, eseguita per la prima volta il 13 giugno 1852 a Weimar con la direzione di Franz Liszt. Il musicista non ascoltò mai il suo capolavoro: mentre con la moglie Clara era in viaggio verso la città fu costretto a rinunciare travolto dai tormenti che lo avrebbero portato alla pazzia. Al Teatro dell'Opera di Roma l'unico precedente di Manfred risale al 1966 con la regia di Mauro Bolognini, le scene e i costumi di Pier Luigi Samaritani, Piero Bellugi come direttore ed Enrico Maria Salerno voce recitante. (ANSA).

Chiara Mastroianni madrina del Festival di Cannes

(ANSA) - PARIGI, 14 APR - Chiara Mastroianni è stata designata come madrina della 76/a edizione del Festival di Cannes, che quest'anno vede tre film italiani nella competizione ufficiale in gara per la Palma d'oro: Il Sol dell'avvenire di Nanni Moretti, La Chimera di Alice Rohrwacher e Rapito di Marco Bellocchio. L'attrice figlia di Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni presenterà la cerimonia di apertura il 16 maggio come anche la cerimonia di chiusura il 27 maggio, hanno precisato gli organizzatori della Croisette. Chiara Mastroianni, 50 anni, succede a Virginie Efira che era stata 'maitresse de ceremonie' nell'edizione dello scorso anno. (ANSA).

Premio Montecatini di giornalismo ad Alan Friedman

(ANSA) - ROMA, 13 APR - Assegnato al giornalista statunitense Alan Friedman per 'Il prezzo del futuro', il premio Montecatini di giornalismo. La cerimonia di consegna è in programma il 15 aprile allo stabilimento termale Tettuccio di Montecatini (Pistoia), quando sarà anche proclamato il vincitore del 13/o premio Cerruglio, il concorso letterario di saggistica d'attualità organizzato dalla sezione di Lucca dell'Unuci, nell'ambito del Boofest. Per il Cerruglio i titoli finalisti, resi noto oggi, sono: 'E' la guerra, bellezza' a cura di Luciano Tirinnanzi (Paesi Edizioni), 'La danza delle ombre' di Guido Olimpio (La nave di Teseo), 'Ucraina' di Alessandro Orsini (PaperFirst), 'Ucraina-Russia' di Alessandro Gentili, Antonio Li Gobbi, Vincenzo Santo e Antonio Venci (Artestampa), 'Un giorno senza fine' di Annalisa Camilli (Ponte alle Grazie). (ANSA).

Bufera su Mengoni per spiaggia sarda, sindaco infuriato

(ANSA) - CAGLIARI, 12 APR - E' bufera in Sardegna sulle parole di Marco Mengoni in un'intervista rilasciata a Radio Zeta (del gruppo Rtl 102.5) sul video che accompagna "Due Vite", il singolo con il quale il cantante ha vinto il Festival di Sanremo 2023. Raccontando alcune fasi del back stage Mengoni ha fatto riferimento alla giornata piovosa e ventosa nel giorno delle riprese a Piscinas, una delle spiagge più belle della costa sud occidentale della Sardegna. "Per il video andava benissimo, per la mia sinusite un po' meno, infatti mi sono preso un raffreddore. Una giornata piovosa che ha comportato alcuni problemi - ricostruisce l'Unione Sarda sulla base dell'intervista - Prima di arrivare sulle dune abbiamo attraversato una specie di giungla, poi un lago dove la jeep si è fermata. Siamo scesi e obbligati a percorrere un tratto a piedi nel fango. Per le riprese c'è voluto un pomeriggio intero". Parole che hanno fatto infuriare il sindaco di Arbus, il comune nel quale ricade il litorale di Piscinas, noto per le sue particolari dune di sabbia dorata. "Inutile girarci intorno, non siamo più disposti a conferire la cittadinanza onoraria a chi scambia per una giungla la perla della nostra Costa Verde: Piscinas - dice al quotidiano il primo cittadino Paolo Salis - A questo punto quali particolari meriti può avere un cantante perché venga considerato nostro concittadino? L'idea di conferire la cittadinanza onoraria è nata come segno di ringraziamento per aver scelto Piscinas e contribuito alla visibilità e promozione del territorio. Ci siamo subito attivati per approvare il regolamento sul conferimento delle onorificenze. La prima sarebbe stata per Mengoni. È tutto pronto, manca solo la data. Ora l'iter è bloccato, non esistono più le condizioni". (ANSA).

David Crosby'è morto di Covid',la rivelazione di Graham Nash

(ANSA) - ROMA, 10 APR - David Crosby, il leggendario musicista rock americano scomparso a 81 anni lo scorso 19 gennaio, è morto dopo aver contratto il Covid. Lo ha rivelato l'amico e collega Graham Nash, in un'intervista per il podcast 'Kyle Meredith With…'. Nash ha raccontato che il suo ex compagno nello storico gruppo Crosby, Stills, Nash & Young stava provando un suo spettacolo a Los Angeles quando è risultato positivo al virus per la seconda volta. "Dopo tre giorni di prove si sentiva male. Aveva già avuto il Covid e lo aveva contratto di nuovo. E così è andato a casa dicendo che avrebbe fatto un pisolino, e non si è più svegliato. Ma è morto nel suo letto, ed è fantastico", ha spiegato Nash. Al momento della scomparsa la moglie aveva dichiarato che Crosby era morto dopo "una lunga malattia". Il musicista aveva affrontato molteplici, gravi problemi di salute nel corso degli anni, tra i quali diabete, problemi cardiaci e diversi trapianti di fegato. "In verità ci saremmo aspettati che David morisse vent'anni fa", ha spiegato Nash nel podcast. "Il fatto che sia arrivato a 81 anni è stato sorprendente... Ma è stato uno shock, una specie di terremoto". (ANSA).

Sangiuliano, ovunque massiccia presenza di turisti nei musei

(ANSA) - ROMA, 09 APR - "I musei sono la geografia della nostra nazione, il luogo della nostra identità dove ritroviamo la storia del popolo italiano. Mi giungono segnali su massicce presenze ovunque, molti turisti stranieri ma anche tanti italiani. Questo è un dato incoraggiante. Lavoriamo per migliorare siti e strutture". Lo ha dichiarato il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che, accompagnato dalla direttrice Flaminia Gennari Santori, oggi a Roma ha visitato Palazzo Barberini, una delle sedi delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, dove sono in corso le mostre "L'immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini" e "Orazio Gentileschi e l'immagine di san Francesco. La nascita del caravaggismo a Roma". (ANSA).

Il ritorno dei Soliti Idioti è un successo a Torino

(ANSA) - ROMA, 08 APR - La risata non invecchia mai. Anche dopo dieci anni dall'ultima volta insieme, Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli, il duo comico dei 'Soliti idioti', lo hanno dimostrato, riuscendo a strappare le stesse risate di allora a un pubblico che aveva bisogno di rivederli insieme. Merito dell'eterna freschezza delle loro maschere, salite sul palcoscenico del teatro Colosseo di Torino, sold out da settimane per l'occasione: prima tappa del tour dei due amici ritrovati, che dopo la rottura hanno fatto pace, confermando, come era già avvenuto in passato con grandi coppie di comici italiani, come ad esempio Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, che lo spettacolo non può fare a meno di certi sodalizi. I personaggi sono gli stessi di un tempo, nessuna new entry: l'eterno Ruggero De Ceglie e il figlio Gianluca, i litigiosi, i tamarri Patrick e Alexio, Jackson and Johnson, Niccolò e Gigetto di 'Mamma esco', i moralisti altolocati Marialuce e Giampietro, Gisella e Sebastiano, Totò Gruppusu che tenta di smettere di essere mafioso come se dov'esse chiudere con le sigarette, la coppia omosessuale Fabio e Fabio e i due preti Padre Boi e Padre Giorgio. Quelli resi famosi dagli sketch comedy trasmessi su MTV dal 2009 per quattro stagioni e poi in due pellicole al cinema, che conquistarono i favori del botteghino. Sfaccettature dell'italiano medio, che ha assimilato i vizi social di oggi: il selfie, il vocale su Whatsapp. Vince il non politically correct dei Soliti idioti. Quello che il pubblico vuole. Ridere, della pandemia, di una battuta sulla crisi o sulla guerra. Anche su Matteo Messina Denaro. Irriverenti, maleducati e 'grezzi' al punto giusto. Sul palco torinese Biggio - che spopola intanto anche come partner di Fiorello a Viva Rai2! - e Mandelli spesso non sono riusciti a trattenere le risa, per una battuta fuori copione o per una smorfia in più. Il pubblico non solo non perde una, ma recita in coro al duo quelle più note. Due ore di spettacolo che non hanno certo deluso. "Dopo aver entrambi ritrovato un amico - avevano spiegato prima dello spettacolo Mandelli e Biggio - abbiamo deciso di riunire la band. E qual è il modo migliore di cominciare? Con un tour ovviamente. Perché vogliamo andare direttamente da quelle persone che quando ci fermavamo per strada ci facevano sempre la stessa domanda: quando tornate?". Prossima tappa il 12 aprile al Firenze Tuscany Hall e il 14 aprile al Gran Teatro Geox di Padova, uniche date per cui è possibile ancora acquistare biglietti. Infatti per Roma, Milano e Bologna è tutto esaurito. "E' stata per noi una sorpresa vedere che a distanza di dieci anni - dicono Mandelli e Biggio - le persone avessero ancora tanta fiducia nel nostro progetto. Appena sono uscite le date del tour primaverile in molti ci hanno chiesto di venire a esibirsi nella loro città. La tournée estiva sarà l'occasione per arrivare ovunque e ringraziare tutti di persona". Il Fiodena Summer Tour partirà il 29 giugno da Verona e saranno nove le tappe. (ANSA).

Tornano dopo dieci anni I soliti idioti, prima tappa Torino

(ANSA) - ROMA, 08 APR - I soliti idioti' sono tornati. Dopo dieci anni sono a teatro. È partito ieri sera da Torino il tour del celebre duo comico formato da Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli. Sul palco del teatro Colosseo, sold out, i personaggi tanto cari a chi li ha conosciuti grazie agli sketch comedy su Mtv e ai due film sul grande schermo: Ruggero De Ceglie e il figlio Gianluca, i litigiosi, i tamarri Patrick e Alexio, Jackson and Johnson, Niccolò e Gigetto di 'Mamma esco', Totò Gruppusu che tenta di smettere di essere mafioso come se dovesse chiudere con le sigarette, la coppia omosessuale Fabio e Fabio e i due preti Padre Boi e Padre Giorgio. Maschere di ieri che rappresentano le varie sfaccettature dell'italiano medio, ma che con il tempo hanno assimilato i vizi di oggi, di un'Italia, come canta allo fine dello spettacolo il duo, "che si sveglia al mattino guardando il telefonino". 'I soliti idioti' mancavano, ma a vederli insieme sembra che il tempo non sia mai passato. Lo hanno dimostrano le risate e gli applausi del Colosseo di ieri sera e il pubblico corso sotto al palco a fine spettacolo per salutare e stringere la mano di Biggio e Mandelli. 'I soliti idioti' in due ore di spettacolo riescono a fare ridere su tutto, incuranti del politically correct: dalla pandemia alla guerra, dalle coppie gay alla droga. Spesso non sono riusciti neanche loro a trattenere le risate. Prossima tappa il 12 aprile al Tuscany Hall di Firenze. (ANSA).









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