Giorno Memoria:rabbino Torino,è di chi distingue bene e male

(ANSA) - ROMA, 27 GEN - "Questa non deve essere una giornata particolare per la comunità ebraica, ma per tutte le persone che sanno qual è il bene e qual è il male". Sono le parole del rabbino capo di Torino, Ariel Finzi, che ha partecipato questa mattina alla cerimonia al cimitero Monumentale per il Giorno della Memoria. Sul monito lanciato dalla senatrice a vita Liliana Segre sul rischio di oblio della Shoah, il rabbino ricorda che "nel giorno di Pasqua noi abbiamo l:uso di rileggere la storia dell'uscita degli ebrei dall'Egitto e diciamo che ognuno deve fare come se lui stesso fosse uscito dall'Egitto e con questa formula abbiamo mantenuto la memoria per 3mila anni. Credo che questa - sottolinea - debba essere la formula, che ognuno di noi debba pensare a quei bambini che sono morti, alla storia della Shoah come se fosse una sua storia personale, della sua famiglia e così raccontarla. Questo è forse l'unico modo per tramandare la memoria senza avere i testimoni diretti". Durante la cerimonia, alla quale hanno preso parte fra gli altri il sindaco Stefano Lo Russo e il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle, oltre alla preghiera del rabbino davanti alla lapide con i circa 400 nomi degli ebrei torinesi partiti dal binario 17 e morti nei campi di concentramento, è stata anche celebrata dal diacono Marco Allara una preghiera davanti alle steli dei deportati politici e degli internati. Presenti anche alcuni studenti del liceo Regina Margherita impegnati in un progetto di Pcto che ha come obiettivo il rinnovamento delle cerimonie istituzionali nel cimitero Monumentale. (ANSA).







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Francia, notte di rabbia e incendi, centinaia di fermi

(ANSA) - PARIGI, 21 MAR - Notte di rabbia e fuochi a Parigi, dove la situazione si è infiammata in diversi quartieri dopo che le mozioni di sfiducia non sono riuscite a provocare la caduta del governo e del progetto di riforma delle pensioni. Mentre nella zona dell'Assemblée Nationale la manifestazione pacifica si stava sciogliendo, i primi gruppi di dimostranti si sono diretti verso il quartiere dell'Opéra. Tutta l'avenue de l'Opéra, che conduce dal Palais Garnier al Louvre, è stata punteggiata dai cassonetti bruciati, molti i danni alle vetrine e all'arredo urbano: panchine distrutte, biciclette e motorini incendiati. I manifestanti delle operazioni definite "selvagge" (non autorizzate) hanno cominciato a spostarsi di quartiere in quartiere arrivando fulminei in gruppi di 200-300 persone, precedendo e prendendo di sorpresa la polizia. Poco dopo mezzanotte, le autorità hanno fatto sapere che 400 uomini erano stati schierati per l'emergenza e che 142 persone erano state fermate. Si segnalano 11 fra poliziotti e gendarmi feriti. In realtà si tratta di un numero parziale, poiché le "invasioni" dei quartieri con gli incendi di cassonetti si sono protratte per tutta la serata e la polizia ha effettuato decine di cariche. Il leader della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon ha protestato per "arresti violenti" compiuti dalla polizia e ha chiesto l'immediata cessazione della repressione. Poco prima di mezzanotte, i gruppi di "casseur" si sono spostati lungo l'asse che va dal quartiere Opéra-Saint-Lazare fino alla rue Montmartre, quindi hanno investito la Bastiglia. A mezzanotte, in pochi minuti, non più di 200 giovani hanno incendiato cassonetti, montagne di rifiuti anche davanti alle vetrine dei negozi, distrutto al loro passaggio biciclette, panchine, tabelloni pubblicitari. In pochi minuti, fuga generale e arrivo della polizia con i blindati e pompieri al seguito a spegnere le fiamme. Intanto un migliaio di persone si sono riunite a Strasburgo, nell'est del paese, danneggiando vetrine di banche e dando fuoco a cassonetti e insegne pubblicitarie. Scontri a Lille, sulla place de la République, a Lione, dove alcune centinaia di giovani hanno lanciato oggetti contro la polizia che ha risposto con cariche. Bottiglie incendiarie, gas lacrimogeni, cariche, anche a Nantes, mentre a Rennes, in Bretagna, centinaia di persone hanno eretto barricate con materiale di cantiere e le hanno successivamente incendiate. (ANSA).

PUTIN RICEVE XI, 'C'È INTERESSE PER IL PIANO DI PACE CINESE'

(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Seconda giornata a Mosca degli incontri Putin-Xi, allargati oggi alle delegazioni. "Guardiamo con interesse alle proposte della Cina per risolvere la crisi in Ucraina", ha detto il presidente russo. Gelo da Washington: "Se Pechino lancia un appello per un cessate il fuoco Kiev deve respingerlo", afferma il Consiglio per la sicurezza nazionale Usa spiegando che la tregua "ratificherebbe" le conquiste dei russi e darebbe loro tempo per riorganizzarsi. In viaggio per Kiev il premier giapponese Kishida, unico leader G7 a non aver ancora visitato l'Ucraina dall'inizio della guerra: oggi vedrà Zelensky. (ANSA).

La palestra degli scugnizzi sfrattata, ring a Napoli

(ANSA) - ROMA, 20 MAR - Li hanno sfrattati dalla storica sede, a Montesanto, nel cuore di Napoli, dove tanti ragazzi, anche affidati dai servizi sociali, fanno boxe, sottratti alle grinfie dei clan. Oggi hanno trasferito il ring in piazza Municipio, davanti Palazzo San Giacomo, sede del Comune, allestendo dei combattimenti simulati per protestare contro l'assenza di interventi. "Il sindaco - ha detto Lino Silvestri, maestro di boxe - ci aveva fatto delle promesse ma dopo 14 giorni nulla è successo. Continueremo a lottare perchè ci diano ascolto e soprattutto aiutino i nostri ragazzi". (ANSA).

Borrell, l'obiettivo è dare rapidamente munizioni a Kiev

(ANSA) - ROMA, 20 MAR - L'obiettivo ora è dare "rapidamente" le munizioni che servono all'Ucraina per continuare a difendersi, senza entrare in una battaglia di "competenze ed ego". Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue arrivando al consiglio Esteri-Difesa. "Spero che nel pomeriggio si finalizzi l'accordo perché altrimenti ci saranno difficoltà del continuare a dare armi all'Ucraina", ha detto. Borrell ha poi precisato che non vede problemi nell'intenzione della Germania di essere capofila per un consorzio di Stati sulla donazione delle munizioni. "Se la Germania ha un modo per dare munizioni in modo rapido ed economico, bene". "La decisione della Corte Penale internazionale è una svolta: so che le autorità russe stanno diminuendo l'importanza, poiché la Russia non partecipa allo statuto di Roma. Ma vediamo le conseguenze pratiche: se Vladimir Putin viaggia in in uno degli oltre 130 Paesi firmatari, dovrebbe essere subito arrestato. Possiamo negoziare quel che si vuole ma questa decisione resta valida". Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell arrivando al consiglio affari esteri-difesa. (ANSA).

Montenegro: presidenziali, Djukanovic tra favoriti

(ANSA) - BELGRADO, 19 MAR - In Montenegro si vota oggi fino alle 20:00 (stessa ora italiana) per le elezioni presidenziali, le quarte dalla proclamazione di indipendenza nel 2006. I candidati in lizza sono sette, compreso il presidente uscente e leader del Partito democratico dei socialisti (Dps) Milo Djukanovic, che aspira a un nuovo mandato. Se nessuno dei candidati otterrà la maggioranza del 50% dei voti espressi, si terrà un ballottaggio il 2 aprile fra i due candidati più votati. Stando ai sondaggi della vigilia, difficilmente il nome del vincitore finale uscirà oggi, ed è molto probabile che si andrà a un secondo turno fra due settimane, per il quale favoriti vengono dati Djukanovic e Andrija Mandic, candidato del Fronte Democratico, un cartello politico filoserbo e in opposizione all'attuale governo. Decano della politica montenegrina, Djukanovic è alla guida del Paese ex jugoslavo da oltre trent'anni, alternandosi nella carica di presidente e in quella di premier. Gli altri cinque candidati in lizza sono Aleksa Becic (I Democratici), Goran Danilovic (Montenegro Unito), Jakov Milatovic (Movimento Europa ora), Draginja Vuksanovic Stankovic (Partito socialdemocratico), Jovan Jodzir Radulovic (noto influencer). Gli elettori sono poco più di 540 mila, su una popolazione di appena 620 mila abitanti. A monitorare le operazioni di voto sono gruppi di osservatori nazionali e internazionali, compresa una delegazione del Parlamento europeo guidata dal croato Tonino Picula, relatore all'Europarlamento sul Montenegro. Il voto odierno si tiene in una situazione di profonda e persistente instabilità politica e istituzionale, che dura dalle ultime elezioni parlamentari dell'agosto del 2020, quando il partito di Djukanovic (Dps) fu sconfitto per la prima volta in quasi trent'anni di potere ininterrotto. Da allora si sono succeduti governi deboli e instabili, incapaci di formare una maggioranza solida in grado di proseguire il corso di riforme. Cosa questa che ha causato un forte rallentamento del percorso di integrazione europea del piccolo Paese balcanico. Indipendente dal 2006, quando con un referendum si staccò pacificamente da una Unione con la Serbia, il Montenegro è impegnato da un decennio nel negoziato di adesione alla Ue, e nel 2017 ha aderito alla Nato, nonostante la forte opposizione della Russia. (ANSA).

'Crimini di guerra', mandato d'arresto per Putin

(ANSA) - ROMA, 18 MAR - La Corte penale internazionale ha emesso un mandato d'arresto contro Putin perché "responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di bambini dall'Ucraina alla Russia". Ira di Mosca: "Le decisioni della Cpi non hanno alcun significato". Esulta invece Kiev: "Una decisione storica". Biden ritiene il mandato d'arresto "giustificato". Xi sarà lunedì a Mosca: "Una visita per la pace", assicura Pechino. Oggi è il nono anniversario dell'annessione russa della Crimea. (ANSA).

MACRON SCAVALCA IL PARLAMENTO, CAOS SULLE PENSIONI

(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Francia nel caos per la riforma delle pensioni. Macron scavalca il Parlamento e prende la scorciatoia dell'articolo costituzionale che garantisce di far passare una legge senza voto ponendo la fiducia sul governo. Lunedì le mozioni di sfiducia. Degenerata la manifestazione a Place de la Concorde a Parigi, dopo che la polizia aveva usato gli idranti: 120 fermi. (ANSA).









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