Fauna

Orsi, protesta animalista contro la giunta Fugatti: il blitz in zona Sella Giudicarie

Militanti di Centopercentoanimalisti nel pomeriggio di lunedì 19 agosto, hanno affisso locandine in zona Sella Giudicarie (Trento) con la scritta "Il loro sangue ricadrà su di voi! Vergogna"





Gallerie

montagna

Dolomiti, esercitazione delle truppe alpine sui pendii del Catinaccio

Si è conclusa l'esercitazione "Extreme Patrol", che per tre giorni e tre notti ha visto impegnate dodici pattuglie dei reggimenti delle Truppe Alpine dell'Esercito in un test delle capacità di vivere, muovere, combattere e soccorrere in ambiente montano estivo, con armamento ed equipaggiamento individuale, operando a oltre duemila metri di quota nella zona compresa tra Ega, Passo Costalunga e Moena.

Protagonisti dell'attività addestrativa concepita e guidata dal Comando delle Truppe Alpine di Bolzano sono stati gli uomini e le donne della Brigata alpina Taurinense (2/o, 3/o e 9/o reggimento alpini, Nizza cavalleria, 32° reggimento genio guastatori, 1/o reggimento artiglieria terrestre da montagna), e Brigata alpina Julia (5°, 7° e 8° reggimento alpini, 2° reggimento genio guastatori, 3° reggimento artiglieria terrestre da montagna, Piemonte cavalleria), supportati da assetti del Centro Addestramento Alpino di Aosta, reggimento logistico Julia, 4° reggimento Altair dell'Aviazione dell'Esercito e 2° reggimento trasmissioni alpino.

Ciascuna pattuglia reggimentale di dieci alpini ha affrontato una impegnativa sequenza di prove, iniziata con l'infiltrazione a bordo degli elicotteri Ch47 e continuata con il superamento di un ostacolo verticale lungo un itinerario di 370 metri.

A seguire l'azione cinetica realizzata con colpi a salve e controllata attraverso il sistema laser di simulazione "Miles" in dotazione all'Esercito. La "Extreme Patrol" è proseguita con la prova di soccorso di un ferito, con le manovre effettuate realisticamente in tempi brevissimi su un manichino speciale, prima del trasporto verso una zona sicura e dell'evacuazione con elicottero Ab205.

Particolarmente impegnativa la fase finale dell'esercitazione che ha visto il guado di un tratto di oltre 70 metri del lago alpino di Soraga con arma e zaino, in acqua alla temperatura di 6°. Le pattuglie hanno operato in piena autonomia logistica, alimentandosi con le razioni viveri per climi freddi dell'Esercito Italiano.

la mostra

Stagioni senza interruzione, la vita della funivia al Lagazuoi

Completiamo con questa quarta gallery la pubblicazione delle foto esposte in questo periodo al Lagazuoi Expo Dolomiti, a quota 2.732 metri, alla stazione della funivia che sale da passo Falzarego (Belluno), fra Ampezzano e val Badia (Bolzano): fino al 19 ottobre è visitabile la mostra fotografica nata da una residenza d'artista sul monte, che ha coinvolto quattro autori selezionati tra 35 candidati delle principali scuole italiane.

Qui le foto di Patrick Scilabra, 34enne di Parma, con il progetto “E se cambi, resterò con te”, osserva l’attività costante della funivia del Lagazuoi, punto di raccordo tra stagioni che scorrono senza interruzione.

«Componenti meccaniche, funivia, cannoni spara-neve e insegne figurano sullo sfondo di un panorama mozzafiato, come personaggi silenziosi, potenziali protagonisti di storie in attesa di essere raccontate. 

Il suo linguaggio ha saputo raccontare trasformazioni e memorie aprendo una prospettiva sulle possibilità di un equilibrio tra esseri umani e ambiente», si legge nella descrizione del progetto.

LE ALTRE GALLERY

Giorgia Armas: tra Grande Guerra, turismo e sfide del presente
Filippo D'Eugenio: roccia, legno, polvere, acqua sono frammenti
Chiara Sugaroni: Dolomiti, l'umanità delle microstorie in immagini

VIDEO Il cuore delle Dolomiti nell'obiettivo del drone e dei giovani fotografi

(foto su gentile concessione di Lagazuoiphotoaward.org)

mostra sul lagazuoi

Dolomiti, l'umanità delle microstorie in immagini

Proseguiamo la pubblicazione delle fotogallery degli artisti ospiti in questo periodo del Lagazuoi Expo Dolomiti, a quota 2.732 metri, alla stazione della funivia che sale da passo Falzarego (Belluno), fra Ampezzano e val Badia (Bolzano): fino al 19 ottobre la mostra fotografica nata da una residenza d'artista sul monte, che ha coinvolto quattro autori selezionati tra 35 candidati delle principali scuole italiane.

Le opere sono interpretazioni originali del paesaggio montano, mettendo in dialogo memoria storica, ambiente e dimensione umana.

Qui vediamo le immagini firmate da Chiara Sugaroni, 23 anni, di Roma, sempre attenta al soggetto umano e alle sue esperienze, osserva l’alta montagna immergendosi con rispetto tra le persone che animano questi luoghi.

Con il progetto “Pulsazioni” ha ripercorso le vie di accesso al Lagazuoi, dai sentieri che si snodano sul territorio, alla funivia, intesi quali arterie che pulsano e si ricongiungono come un “cuore pulsante, millenario, crocevia di culture e inesauribile fonte di memorie”.

Attenta al soggetto umano e alle micro-storie che ha avuto la possibilità di osservare, si è immersa con rispetto tra le persone che vivono e animano questi luoghi, con una narrazione dedicata a chi è impegnato nel lavoro quotidiano che consente il funzionamento della funivia. 

LE ALTRE GALLERY

Giorgia Armas: tra Grande Guerra, turismo e sfide del presente
Filippo D'Eugenio: roccia, legno, polvere, acqua sono frammenti
Patrick Scilabra: stagioni senza interruzione, la vita della funivia al Lagazuoi
VIDEO Il cuore delle Dolomiti nell'obiettivo del drone e dei giovani fotografi

(foto su gentile concessione di Lagazuoiphotoaward.org)

mostra sul lagazuoi

Roccia, legno, polvere, acqua sono frammenti: le Dolomiti nell'obiettivo di Filippo D'Eugenio,

Lagazuoi Expo Dolomiti, a quota 2.732 metri, alla stazione della funivia che sale da passo Falzarego (Belluno), fra Ampezzano e val Badia (Bolzano), presenta fino al 19 ottobre la mostra fotografica nata da una residenza d'artista sul monte, che ha coinvolto quattro autori selezionati tra 35 candidati delle principali scuole italiane.

Le opere sono interpretazioni originali del paesaggio montano, mettendo in dialogo memoria storica, ambiente e dimensione umana.

Qui vediamo le immagini firmate Filippo D'Eugenio, 31 anni, di Forte dei Marmi (Lucca), che espone insieme a Giorgia Armas, vincitricde del premio: qui la sua gallery), Patrick Scilabra e Chiara Sugaroni.

D'Eugenio, con il progetto “Di tempi e materie” propone una serie di visioni isolate, micro-componenti paesaggistici dalla cui somma pare profilarsi il Lagazuoi. Come spiega il fotografo “roccia, legno, polvere, acqua sono frammenti dell’identità del luogo e insieme costituiscono un ritratto intimo e mutevole”.

La sua narrazione restituisce la sensazione di un incontro delle diverse materie che compongono la montagna, con il ciclo delle acque, con i ritmi stagionali o i tempi lunghi delle modificazioni degli elementi del contesto dolomitico. Sul nostro sito nei prossimi giorni pubblicheremo anche le gallery degli altri due fotografi. 

Giorgia Armas Dolomiti in immagini: tra Grande Guerra, turismo e sfide del presente
Chiara Sugaroni: Dolomiti, l'umanità delle microstorie in immagini
Patrick Scilabra: stagioni senza interruzione, la vita della funivia al Lagazuoi
VIDEO Il cuore delle Dolomiti nell'obiettivo del drone e dei giovani fotografi

(foto su gentile concessione di Lagazuoiphotoaward.org)

la mostra

Dolomiti in immagini: tra Grande Guerra, turismo e sfide del presente

Ecco le foto di Giorgia Armas, visibili al Lagazuoi Expo Dolomiti, a quota 2.732 metri: negli spazi allestiti alla stazione della funivia che sale da passo Falzarego (Belluno), fra Ampezzano e val Badia (Bolzano), prosegue fino al 19 ottobre la rassegna nata da una residenza d'artista sul monte, che ha coinvolto quattro autori selezionati tra 35 candidati delle principali scuole italiane.

Le opere sono interpretazioni originali del paesaggio montano, mettendo in dialogo memoria storica, ambiente e dimensione umana.

Ecco le immagini firmate da Giorgia Armas, vincitrice del primo premio, che ha riletto con sensibilità poetica le tracce della Grande Guerra. Espongono inoltre Filippo D’Eugenio, Patrick Scilabra e Chiara Sugaroni, ciascuno con un progetto volto a restituire nuove prospettive sul rapporto tra uomo e montagna (sul nostro sito nei prossimi giorni pubblicheremo anche le loro gallery). Giorgia Armas ha vinto con il progetto “Non sono mai stata tanto attaccata alla vita”.

«Nonostante nel gruppo fosse la più giovane - scrive la giuria - Giorgia ha dato prova di maturità, di spiccate doti poetiche, di caparbietà, nonché di coraggio nel declinare un soggetto fotografico tra i più densi e complessi, quale quello rappresentato dai lasciti della Grande Guerra». La fotografa ha proposto una rilettura del Lagazuoi attraverso le sue tracce storiche.

Tunnel, trincee e resti della Grande Guerra diventano materia viva di una narrazione visiva capace di intrecciare memoria e presente. Partendo dalla bellezza vertiginosa del paesaggio dolomitico, la fotografa ripercorre la storia della montagna, mettendo in luce la sua natura duplice.

Se “il Lagazuoi è una montagna divisa, teatro di guerra e scenario di pura bellezza, luogo di memoria e meta turistica”, il progetto ha in primo luogo lo scopo di “narrare questa dualità, invitando a osservare la montagna da più punti di vista”. Il segmento più personale del progetto vede scatti sdoppiati e invertiti che danno luogo a visioni lievi e poetiche che calano la narrazione dell’oggi con un messaggio di speranza per l’avvenire.

Filippo D'Eugenio: roccia, legno, polvere, acqua sono frammenti
Chiara Sugaroni: Dolomiti, l'umanità delle microstorie in immagini
Patrick Scilabra: stagioni senza interruzione, la vita della funivia al Lagazuoi
VIDEO Il cuore delle Dolomiti nell'obiettivo del drone e dei giovani fotografi

(foto su gentile concessione di Lagazuoiphotoaward.org)









Ambiente&Percorsi

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I nostri territori e quel vasto patrimonio culturale da salvaguardare

A Trento nel weekend il partecipato incontro organizzato dalle Pro loco, dedicato alla grande ma vulnerabile realtà che le comunità stesse mantengono vive e possono valorizzare: pratiche tradizionali, dialetti, memorie orali, arti, riti e feste sociali, conoscenze locali, artigianato tipico eccetera



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