Covid: studio, verso 36.000 morti al giorno in Cina

(ANSA) - PECHINO, 18 GEN - Le morti dovute al Covid in Cina potrebbero raggiungere quota 36.000 al giorno durante le vacanze del Capodanno lunare che partiranno nel fine settimana, a causa degli spostamenti di massa di milioni di persone che si ricongiungeranno con le famiglie d'origine. E' la stima che emerge dall'analisi aggiornata della società di ricerche britannica Airfinity, più severa di 11.000 unità rispetto alle 25.000 ipotizzate lo scorso 29 dicembre in merito al periodo più a rischio di diffusione del contagio dopo la decisione di Pechino di cancellare all'improvviso poco più di un mese fa la politica draconiana di 'tolleranza zero' al Covid. (ANSA).







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Bce: Gentiloni, mi aspetto decisioni sulla base dei dati

(ANSA) - ROMA, 14 MAR - "Penso che sia un momento in cui di prendere decisioni sulla base dei dati, la Bce lo ripete spesso, Quindi penso che le decisioni della Bce siano in gran parte note e che le decisioni che saranno prese nei prossimi giorni e per le ulteriori riunioni saranno prese sulla base dei dati che emergeranno". Lo ha detto il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni arrivando al consiglio Ecofin a Bruxelles. (ANSA).

Ramelli: Frassinetti, porterò fiori anche a Fausto e Iaio

(ANSA) - MILANO, 13 MAR - "Entro fine marzo, quando è stato ucciso Tinelli, andrò al liceo Brera e porterò dei fiori alla targa che ho fatto mettere quando ero assessore", perché Fausto Tinelli e Lorenzo 'Iaio' Iannucci erano "due ragazzi ammazzati mentre erano disarmati che amavano far politica". Così la sottosegretaria all'Istruzione Paola Frassinetti a margine della sua visita all'Itis Molinari di Milano dove ha partecipato all'annuale cerimonia di commemorazione di Sergio Ramelli, il 19enne militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da esponenti di estrema sinistra. "Si parla sempre tanto di memoria - ha aggiunto - ricordare questi ragazzi credo sia molto importante". Il 29 aprile, invece, "sarò ai giardini Ramelli insieme al sindaco Giuseppe Sala" per prendere parte alla commemorazione ufficiale del Comune: "Lì c'è un cippo che ogni anno viene omaggiato da Sala" e prima di lui "da tutti i sindaci di centrodestra e centrosinistra che si sono avvicendati a Milano". Insomma, secondo Frassinetti "non c'è nessuna differenza nel ricordare vittime innocenti", però "non c'è mai una protesta quando viene commemorato un ragazzo di sinistra ucciso". Quanto alla proposta, avanzata già in passato dalla destra milanese, di intitolare a Ramelli l'Itis Molinari, "secondo me sarebbe giusto" farlo ma "le norme - ha concluso la sottosegretaria - dicono che è il Consiglio d'istituto a decidere. Non voglio fare nessuna forzatura". (ANSA).

Tennis: Indian Wells; Medvedev agli ottavi, Ruud è fuori

(ANSA) - ROMA, 13 MAR - Continua a correre Daniil Medvedev che coglie la la sedicesima vittoria di fila superando per 6-2 3-6 6-1 il bielorusso Ilya Ivashka, numero 85 del mondo, e qualificandosi per gli ottavi di finale di Indian Wells. Ora per il russo è all'orizzonte un ottavo di finale di cartello contro il tedesco Alexander Zverev che invece ha superato per 7-5 1-6 7-5 il filandese Emil Ruusuvuori. Fuori invece la testa di serie numero 3, quella di Casper Ruud, superato in due set per 6-4 7-6 dal cileno Cristian Garin, il quale ottiene la prima qualificazione agli ottavi di finale a Indian Wells. Agli ottavi Garin è atteso da un match non impossibile contro lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina, vittorioso per 6-3 1-6 6.4 sul russo Karen Khachanov. Bene anche l'altro russo Andrej Rublev (7-5 6-3 a Ugo Humbert) e Cameron Norrie che invece ha vinto in rimonta per 6-7 7-5 6-2 su Taro Daniel. (ANSA).

De Sisti compie 80 anni 'Pelè il più forte di tutti'

(ANSA) - ROMA, 13 MAR - "Non vengono tutti i giorni 80 anni, quindi è tempo di fare bilanci su quello che è stato e quello che rimarrà da fare. Sono stato una persona fortunata perché ho realizzato progressivamente tutti i miei sogni da bambino. Il culmine della carriera è Italia-Germania 4-3, in quel momento ero un buon centrocampista". Giancarlo 'Picchio' De Sisti, 80 anni oggi, vicecampione del mondo a Messico '70 e campione d'Italia con la Fiorentina nella stagione 1968-69, festeggia a Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1. Pelè il più grande di tutti? " Ahimé sì, penso sia il più forte di tutti. A parità di qualità con Maradona, Pelè aveva il colpo di testa ed era ambidestro. Secondo me, questo caratterizza la completezza di un campionissimo rispetto a un altro campionissimo". E parla del livello del nostro campionato: "La continuità - aggiunge De Sisti - manca a diverse squadre. Il livello è discreto, anche se non come quello visto ai Mondiali: in Qatar sono cresciute le nazionali piccole, quelle grandi invece hanno deluso. Complessivamente non si può dire che stiamo vivendo un momento di smalto. Speriamo che le italiane vadano bene in Europa, in Italia il Napoli gioca meglio di tutti". I problemi del calcio italiano e della Nazionale: "In Italia non si punta troppo sui giovani, anche se mi risulta che la federazione stia facendo una selezione capillare, Mancini sta lavorando piuttosto bene. Però le mancate qualificazioni ai Mondiali sono stati due colpi al fegato, un paese calcisticamente grande come l'Italia non può rimanere fuori". Quale caratteristica del calcio di oggi avrebbe voluto attraversare nel calcio di qualche anno fa? "Se non mi riconoscessi allo specchio, direi gli stipendi (ride, ndr). Ora si gioca un calcio più veloce, più allenante, le metodologie sono cambiate. Il calcio è cambiato molto nella propria essenza, sia dentro che fuori lo stadio. Quasi si può parlare di un'altra disciplina". Chiusura con il ricordo più nitido della finale mondiale del '70: "La squadra ha lottato fino al 71esimo minuto, poi è crollata dopo il 3-1 del Brasile, lì tutte le resistenze si sono fiaccate e la delusione andava ingigantendosi, anche se eravamo consapevoli di aver fatto un risultato importante". (ANSA).

Oscar: Everything Everywhere trionfa, sette vittorie

(ANSA) - NEW YORK, 13 MAR - Con ben sette Oscar la notte degli Oscar 2023 e' andata a EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE. Miglior film, miglior attrice (Michelle Yeoh), migliori registi e migliore sceneggiatura originale (Daniel Kwan e Daniel Schenert), e poi miglior editing, miglior attrice non protagonista (Jamie Lee Curtis) e miglior attore non protagonista (Ke Huy Quan): il film dei Daniels, arrivato alla vigilia degli Academy Awards con undici nomination, ha fatto da asso pigliatutto in una serata senza particolari incidenti e all'insegna della commozione. E' stato un trionfo per gli attori asiatici: mai nella storia dell'Academy due di loro avevano vinto nello stesso anno. L'unico potenziale rivale di Everything Everywhere era il tedesco NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE, apprezzato da giurati piu' anziani a cui le vertiginose avventure nel multiverso della lavandaia Evelyn Wang potevano esser sembrate troppo eccentriche: il film pacifista di Edward Berger tratto dal romanzo di Eric Maria Remarque ha ottenuto quattro premi (cinematografia, miglior film internazionale, set e colonna sonora), ma ha perso per l'adattamento cinematografico contro Sarah Polley del potente film femminista WOMEN TALKING - IL DIRITTO DI SCEGLIERE. La serata trionfale era cominciata tra le lacrime - quelle di KE HUY QUAN - e finita nell'abbraccio finale con Harrison Ford con cui Ke, fuggito in barca da bambino da Saigon in fiamme e che per un anno aveva vissuto in un campo profughi, aveva recitato in Indiana Jones e il Tempio della Paura, ma poi, una volta cresciuto non aveva finora piu' trovato una parte. Commossa anche la Curtis che ha dedicato il premio ai genitori, Tony Curtis e Janet Leigh. MICHELLE YEOH alla fine ha battuto Cate Blanchett di Tar: "Un faro di speranza", ha definito il film che l'ha rimessa in gioco a 60 anni, "per tutti i bambini e le bambine che mi assomigliano. E a tutte le donne: non lasciate che nessuno vi dica che hai passato i tuoi anni migliori". L'Academy anche quest'anno aveva negato al presidente ucraino Volodymir Zelensky di inviare qualche parola da Kiev. Il messaggio politico e' arrivato quando NAVALNY, il film di Daniel Roher sul tentativo del Cremlino di avvelenamento di Alexei Navalny, l'arcirivale di Vladimir Putin, ha conquistato una statuetta per il miglior documentario: "Mio marito e' in prigione per aver difeso la democrazia. Sogno il giorno in cui sarai libero e sarà libero il nostro paese. Stai forte, ti amo"", ha detto sul palco la moglie del dissidente. Delusione per l'Italia: Le Pupille di Alice Rohrwacher e' stato battuto da AN IRISH GOODBYE nella categoria dei corti live action, e cosi' anche Aldo Signoretti, candidato per le acconciature di Elvis. BRENDAN FRASER come migliore attore per The Whale ha portato a quota otto il numero di Oscar conquistati da film sotto l'ombrello di A24, lo studio di produzione indipendente che prende il nome da una autostrada italiana: un record assoluto. E' stata invece una brutta serata per Gli Spiriti dell'Isola di Martin McDonagh che all'inizio della stagione dei premi sembrava avviato verso una vittoria a valanga. Due premi sono andati a film che hanno riportato gli spettatori al cinema: AVATAR: LA VIA DELL'ACQUA ha vinto per gli effetti speciali e TOP GUN: MAVERICK per il sonoro. PINOCCHIO, di Guillermo del Toro secondo le previsioni ha preso l'Oscar per il film di animazione. Nonostante la presenza sul palco di superstar come Rihanna (Lift Me Up) reduce dal Super Bowl e Lady Gaga (rientrata a sorpresa a Los Angeles per Hold My Hand durante le riprese del suo nuovo film), l'Oscar per la miglior canzone original e' andato a NAATU NAATU dal film indiano RRR. Gina Lollobrigida, assieme all'artista del makeup Maurizio Silvi sono stati ricordati nel breve segmento In Memoriam. Grande assente Will Smith, vincitore dell'ultimo Oscar come migliore attore per Una Famiglia Vincente. Senza nominarlo Jimmy Kimmel ha fatto accenno allo Slapgate (lo schiaffo in diretta al comico Chris Rock) che un anno fa ne ha provocato l'esilio decennale dalle cerimonie dell'Academy. La cerimonia si e' chiusa senza incidenti, ma con qualche momento increscioso: come quando Kimmel ha imbarazzato la premio Nobel per la pace Malala Yousafzai seduta tra gli spettatori o Hugh Grant, sul palco, ha paragonato a uno scroto la sua faccia avvizzita. (ANSA).

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Oscar, le foto dei vincitori. E Lady Gaga incanta in jeans e senza trucco

Gli Oscar 2023. Sette statuette a Everything Everywhere All at Once, tra cui miglior film, migliore attrice Michelle Yeoh e migliore attrice non protagonista Jamie Lee Curtis. Migliore attore protagonista è stato vinto da Brendan Fraser per The Whale di Darren Aronofsky. I Daniels battono Spielberg come migliori registi. Lady Gaga (sul palco in jeans e maglietta e senza trucco) incanta con Hold My Hand da Top Gun. LE FOTO della serata (Ansa/Epa)

Lazio: Rocca presenta la giunta, 5 uomini e 5 donne

(ANSA) - ROMA, 12 MAR - È ufficialmente pronta la giunta della regione Lazio. Ecco i 10 assessori del presiedente del Lazio Francesco Rocca, presentati nella sede della presidenza in via Cristoforo Colombo. La squadra è composta da 5 donne e 5 uomini. Il governatore, come già preannunciato terra la delega alla Sanità. Rocca ha inoltre annunciato l'ufficialità del capo di Gabinetto Giuseppe Pisano. Per quanto riguarda la squadra: Per Fratelli d'Italia i 6 assessori sono: Giancarlo Righini (Bilancio, politiche agricole, caccia e pesca); Roberta Angelilli (vice presidente della giunta, Sviluppo economico, commercio, industria e internazionalizzazione); Elena Palazzo (Ambiente, aree protette e biodiversità, assieme a sport e turismo ); Fabrizio Ghera (Mobilità, Trasporti, infrastrutture, e Rifiuti); Massimiliano Maselli (politiche sociali); la novità è Manuela Rinaldi (Lavori pubblici e politiche alle ricostruzione). Per la Lega gli assessorati sono Rocca ha previsto Pasquale Ciacciarelli (urbanistica e politiche abitative e politiche del mare ) e Simona Baldassarre (cultura, pari opportunità, politiche giovanili e della Famiglia ). Per Forza Italia invece altri due assessorati: Giuseppe Schiboni (lavoro, Università, scuola, formazione, ricerca e merito); e Luisa Regimenti (al personale, sicurezza urbana e rapporti con enti locali). (ANSA).

Calcio: Sarri, 'ci manca Immobile, peccato per Vecino e Mou'

(ANSA) - ROMA, 12 MAR - Per la Lazio di Maurizio Sarri sfuma l'assalto al secondo posto e alla quarta vittoria consecutiva in campionato, ma il tecnico è comunque soddisfatto della prestazione dei suoi: "Abbiamo fatto una partita seria, anche perché venire a Bologna di questi tempi è cosa complicata per tutti". Semmai ad amareggiarlo è l'ammonizione a Vecino, che dovrà saltare il derby. E Sarri punzecchia Maresca: "Sono sorpreso dall'ammonizione a Vecino e al numero delle ammonizioni, in generale, è perchè stata una partita corretta. Si proietta al derby, con retropensiero al pareggio di Bologna, il tecnico biancoceleste: "Ci manca Immobile, in fase di finalizzazione con lui saremmo stati e saremo più concreti. Lunedì ha un controllo, spero di recuperarlo per il derby. Vedremo. Di certo al derby avrei voluto vedere Mourinho in panchina: fa sempre spettacolo". In casa Bologna Thiago Motta è soddisfatto. La risposta alla sconfitta di Torino arriva, anche se non arrivano gol e vittoria: "È stata una bella partita, siamo soddisfatti, abbiamo giocato contro una squadra di grande livello come la Lazio, facendo la nostra gara contro la terza in classifica. Si sono meritati gli applausi finali dei 27mila tifosi: è stato fantastico vedere uno stadio così". E' la questione gol, che fa discutere in casa Bologna, specie per le ultime due panchine di Arnautovic ora che è tornato a disposizione: "Arnautovic non trova spazio perché Barrow e Zirkzee si stanno meritando di giocare e subentrare. Chiaramente mi riferisco a questo specifico momento. Se fosse arrabbiato per questo sarebbe normale, chiunque non giochi è arrabbiato". Momento lungo di astinenza per Barrow, a secco dal 16 ottobre: "Musa ha giocato una grande partita, è un attaccante fantastico, ha qualità, dà profondità, pressa insieme alla squadra, sono molto contento della sua serata come di tutti i compagni". L'Europa, però resta parola tabù, nonostante il meno sei dall'Atalanta: "Se crediamo nell'Europa? Crediamo nel lavoro". (ANSA).









Montagna









Dillo al Trentino