Addio a Citto Maselli, testimone del Novecento

(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Aveva 92 anni Francesco Maselli e la sua vita è stata un viaggio nel secolo che lo ha visto protagonista. Che Maselli detto "Citto" avesse nel sangue la vocazione dell'organizzatore oltre a quella dell'artista, i suoi genitori lo scoprirono subito. Nato a Roma il 9 dicembre 1930, ad appena 14 anni, in piena occupazione nazista, si distingueva già alla testa dell'unione degli studenti italiani per sostenere i movimenti di liberazione. Figlio di un critico d'arte, respira in casa letteratura e arte (sua sorella Titina muove già i primi passi come pittrice), incontra ospiti illustri che presto lo spingono a partecipare alle lotte del partito comunista. A guerra finita lascia il liceo classico, dove ha incontrato un'amica e una compagna di battaglie politiche come Luciana Castellina, si iscrive al Pci e nel 1949 prende il diploma del Centro Sperimentale di Cinematografia, fondato da Luigi Chiarini che poi lo assumerà come assistente alla regia. Ma è con Michelangelo Antonioni che conosce davvero il set, aiuto regista nel documentario "L'amorosa menzogna" del 1948. Tra l'elettrico "Citto" (ben presto tutti lo conosceranno così) e il pensoso regista ferrarese si stabilisce una corrente di simpatia e empatia artistica che li terrà insieme, con alterne vicende, per tutta la vita. Lavora alla sceneggiatura del film d'esordio di Antonioni "Cronaca di un amore" (1950) e poi a "La signora senza camelie" tre anni dopo. Intanto si fa le ossa con una serie di memorabili documentari, a cominciare da "Bagnaia paese italiano" del '49, arrivando anche al festival di Cannes con "Bambini" del '51 per il quale ottiene la collaborazione di Giorgio Bassani. Il 1953 + per lui un anno di svolta: dirige l'episodio "Storia di Caterina" per il film "Amori in città" ideato da Cesare Zavattini e collabora con Luchino Visconti al film collettivo "Siamo donne" nell'episodio con Anna Magnani. Sempre Visconti gli presenta Goliarda Sapienza (che sarà la sua compagna per anni) e garantisce per lui aiutandolo a strappare il primo contratto per un lungometraggio nel 1955: è "Gli sbandati", diretto ad appena 23 anni nel '55 e subito invitato alla Mostra di Venezia dove Maselli si afferma come una delle più belle sorprese del momento. In quella stagione lussureggiante di talenti sono però ferree le regole dei gruppi intellettuali e non corre buon sangue tra Antonioni e Visconti. Così la rottura tra Citto e Michelangelo è brutale. I due, che si sfidavano in gare di velocità notturne ed erano al centro di infuocate discussioni estetiche, non si parleranno per anni, mentre il circolo dei "viscontiani" lo accoglie a braccia aperte: oltre al cinema per lui si aprono anche le porte della lirica (un amore accarezzato tutta la vita) e dirige al Teatro La Fenice uno storico "Trovatore" di Giuseppe Verdi. Appena un anno dopo Maselli è di nuovo sul set con "La donna del giorno", seguito da "I delfini" del 1960 (forse una delle sue opere migliori), fino a un capolavoro come "Gli indifferenti" (1964) dal romanzo di Alberto Moravia. I produttori credono nel nuovo talento che accoppia una raffinatezza di stile e una sintonia con i tempi nuovi oltre il neorealismo ormai accademico e gli offrono buoni contratti. Così Citto accetta la proposta di Franco Cristaldi per un giallo ironico ("Fai in fretta ad uccidermi… ho freddo" con Monica Vitti e Jean Sorel) e poi per la commedia "Ruba al prossimo tuo" con Claudia Cardinale e Rock Hudson. Siamo però ormai nel clima infuocato del '68, il regista è in prima fila nelle contestazioni della Mostra di Venezia, anima la storica associazione dei cineasti (l'Anac di cui è tra i fondatori), avverte potente il richiamo di un impegno diretto. Così si getta a capofitto nella militanza politica, mette la sua firma sul rivoluzionario statuto della "nuova" Biennale, fotografa l'immobilismo snob degli intellettuali con il provocatorio "Lettera aperta a un giornale della sera" nel 1970. Per tutto il decennio sarà più spesso a comizi e convegni che dietro la macchina da presa ma nel 1975 gira uno dei suoi film migliori e più complessi: "Il sospetto di Francesco Maselli" con Gian Maria Volonte' militante comunista nell'Italia fascista, braccato dalla polizia segreta dell'Ovra. Tornerà a stupire 11 anni dopo, nel 1986, con l'intimo e inatteso "Storia d'amore" che porta la debuttante Valeria Golino alla Coppa Volpi come miglior attrice alla Mostra del cinema. Per lui è una nuova svolta, si appassiona alla radiografia dei sentimenti e del femminile con titoli come "Codice privato", "Il segreto", "L'alba". Nell'ultimo periodo è tornato ad un cinema più dichiaratamente ideologico e sociale tra il televisivo "I compagni" (1999), il documentario "Civico Zero" (2007) e il profetico "Ombre rosse" (2009). Sperimentatore appassionato, fotografo d'avanguardia, memorialista attento come nel suo bellissimo "Frammenti di Novecento", Citto Maselli insieme al collega Emidio Greco inventa nel 2004 le "Giornate degli autori" a Venezia come già aveva fatto più di 30 anni prima con le "Giornate del cinema italiano" nel 1972; con l'indispensabile complicità di sua moglie, Stefania Brai, organizza i collettivi di cineasti per opere d'impegno civile come "Un altro mondo è possibile", "Lettera dalla Palestina", "Piazza San Giovanni". Affascinante per la sua eleganza naturale, martellante nella dialettica, seducente nel rapporto personale e pragmatico nella trattativa politica, Francesco Maselli è stato davvero un uomo del Novecento, capace però di vedere oltre: basta guardare una delle sue fotografie per trovarvi un talento futuribile che non ha mai avuto paura del nuovo. (ANSA).







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La cronoscalata decide il Giro: A Roglic penultima tappa e maglia rosa

Lo sloveno Primoz Roglic ha vinto la penultima tappa del Giro d'Italia, una cronometro da Tarvisio a Monte Lussari lungo 18,6 chilometri, conquistando anche la maglia rosa di leader della classifica generale. Lo sloveno, oro olimpico della crono a Tokyo, oggi ha corso in 44'23" e preceduto di 40" il gallese Geraint Thomas, dal quale aveva un ritardo in classifica di 26" e al quale ha quindi tolto il simbolo del primato. Al terzo posto nella tappa di oggi, a 42", il portoghese Joao Almeida (foto Ansa)

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F1: Monaco; Verstappen in pole, poi Alonso e Leclerc

Max Verstappen su Red Bull ha ottenuto la pole del gran premio di Monaco che si corre domani sul circuito di Montecarlo. Al fianco Fernando Alonso su Aston Martin. Seconda fila per la Ferrari di Charles Leclerc, quarto tempo per Esteban Ocon (Alpine). Quinto tempo e terza fila per la Ferrari di Carlos Sainz, sesto Lewis Hamilton. Per Verstappen è la prima pole in carriera a Montecarlo. Nel Q1 Perez a muro alla Santa Devota e Red Bull danneggiata: il messicano partirà ultimo (foto Ansa)

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Omaggio a Letizia Battaglia, paladina dei diritti civili

(ANSA) - ROMA, 27 MAG - Le Terme di Caracalla ospitano dal 27 maggio al 5 novembre la mostra 'Letizia Battaglia Senza Fine', un omaggio alla fotografa siciliana paladina dei diritti civili, scomparsa poco più di un anno fa. "Letizia Battaglia rappresenta un connubio esemplare tra impegno civile, sentire sociale e sguardo artistico - spiega Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma - e nel trentesimo anniversario dell'anniversario degli attentati a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro la Soprintendenza le dedica questa mostra, inaugurando due nuovi ambienti delle Terme di Caracalla, per dimostrare come le sue immagini raccontino a tutto tondo un'epoca entrando a pieno titolo nella storia della fotografia". L'esposizione 'Letizia Battaglia senza fine' riunisce 92 fotografie di grande formato e numerosi documenti che riassumono cinquant'anni del lavoro fotografico (1971-2020) di Letizia Battaglia con immagini iconiche, meno conosciute e alcune inedite. E' un omaggio al lavoro coraggioso e caparbio della fotografa, dagli albori della sua carriera tra Milano e Palermo fino all'ultima produzione, prima della sua scomparsa del 13 aprile 2022. "Con questa mostra si allargano gli spazi di fruizione per i visitatori - dichiara Mirella Serlorenzi, direttore del sito - la Soprintendenza ha ripristinato un ingresso originale alla palestra occidentale e nell'altra sala, con la vasca, individuato il sistema di riscaldamento e un lacerto di mosaico geometrico". L'allestimento dell'esposizione rende omaggio a un'altra grande artista, l'architetta Lina Bo Bardi: a lei si devono gli espositori in lastre di cristallo temperato del Museo de Arte de São Paulo, in Brasile; e ai suoi famosi cavaletes del 1968 si ispirano le strutture espositive delle fotografie di Letizia Battaglia. La mostra, curata da Paolo Falcone e organizzata da Electa in collaborazione con l'Archivio Letizia Battaglia, si inserisce nel Caracalla Festival 2023 del Teatro dell'Opera: il 25 e il 28 luglio e l'1 agosto al Teatro del Portico si terranno degli incontri dedicati a Letizia Battaglia e alla ricorrenza dell'attentato. "Sono emozionato - ha dichiarato Francesco Giambrone, Sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma - che il Caracalla Festival ospiti la mostra di Letizia Battaglia che ha dedicato tutta la sua vita all'impegno civile e politico e alla fotografia". (ANSA).

In Emilia Romagna 8.000 interventi dei vigili del fuoco

(ANSA) - ROMA, 26 MAG - Sono 8.000 gli interventi fatti da inizio emergenza dal corpo nazionale dei Vigili del fuoco in Emilia Romagna: 1.570 a Bologna, 3.655 a Ravenna, 2.370 a Forlì Cesena, 405 a Rimini. Sono 818 i vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso, 170 sono al lavoro nella provincia di Forlì e 360 in quella di Ravenna, i territori dove permangono le maggiori criticità. Dei vigili del fuoco mobilitati, 40 sono al lavoro per il coordinamento degli interventi nei 14 posti di comando avanzato, più di 100 i soccorritori acquatici e gli esperti nelle operazioni di prosciugamento con pompe e idrovore. Dei 282 mezzi impiegati attualmente nei luoghi colpiti dal maltempo, 15 sono piccoli natanti, 7 gli anfibi, 22 le pompe e idrovore, 3 gli elicotteri e 13 i droni. (ANSA).

Marracash, 'a Marrageddon più grande show hiphop in Italia'

(ANSA) - MILANO, 26 MAG - "Lo dico senza falsa modestia: il pubblico di Marrageddon dovrà aspettarsi lo show hiphop più grande di tutti i tempi in Italia". Così il rapper Marracash, parlando del festival ideato e diretto da lui, in arrivo il prossimo autunno con il debutto all'Ippodromo Snai La Maura di Milano. "Lo dico per le persone, per il palco gargantuesco e per l'ambizione, che è quella di portare una cosa che qua non c'è". L'artista ne ha parlato all'ANSA in occasione di una performance in collaborazione con Belvedere Vodka a Milano, spiegando che "il livello di maturità e l'importanza di questo genere nella musica italiana, anche semplicemente nelle classifiche o nei grandi eventi come Sanremo e il Premio Tenco, è giusto celebrarlo con un festival che non abbia niente da invidiare a Festival Rock o ad altre grandi occasioni che all'hiphop non sono mai toccate". L'idea, dunque, "è quella di celebrare questa cosa nel modo più grande, cercando sempre di elevare questa musica". I successi degli ultimi anni sono stati senz'altro "una grande soddisfazione e un orgoglio. Al tempo stesso - osserva il rapper - porto a casa anche una nuova libertà che penso di essermi conquistato con 'Persona', il disco di questa esplosione, che in qualche modo mi ha anche liberato dai cliché di genere permettendomi di fare anche della musica finalmente completamente mia. Penso che questo, per un artista, sia uno dei risultati più desiderabili". Il risultato, dunque, è quello di avere "guadagnato uno status che mi permette un po' di fare quello che voglio e anche di avere una rilevanza nel mainstream, ma secondo le mie regole, facendo una musica che è solo mia". (ANSA).









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