economia

Riforma Bcc, quasi cento preadesioni al gruppo Ccb

Ormai ufficiale il divorzio da Iccrea: l’assemblea di Federcasse potrà solo prenderne atto. «Siamo a 96 istituti coinvolti, ma a breve saranno molti di più»


di Pierluigi Depentori


TRENTO. Dopo l’ultimo tentativo di mediazione fallito, la via autonoma di Cassa Centrale Banca nella riforma delle Bcc è cosa fatta. Manca solo l’ufficialità, che a questo punto sarà sancita dall’assemblea di Federcasse prevista per il 20 dicembre: troppo distanti le posizioni con Iccrea, troppo diversi i progetti di sviluppo di Ccb che sta continuando ad avere adesioni in ogni angolo d’Italia, tanto da essere arrivata nelle scorse ore a sfiorare quota cento, con 96 pre adesioni ufficiali già depositate.

Il presidente Giorgio Fracalossi e il dg Mario Sartori riuniranno questa mattina il cda per fare il punto della situazione, ma la soddisfazione per come il progetto di gruppo autonomo è stato accolto è palpabile. Bastava vedere il pienone dei vari road show in giro per l’Italia, dal Friuli alla Sicilia, dal Veneto alla Puglia, per capire che la “via trentina” stava diventando sempre più importante e riconosciuta. E sarebbero molte le Bcc che aspettano solo la riunione di Federcasse e l’ufficializzazione della «scissione» tra Ccb e Fedrcasse per comunicare l’adesione al gruppo trentino. «Disponiamo di motivazioni e informazioni che ci consentono di ritenere fondata la previsione che nelle prossime settimane questo numero aumenterà in maniera significativa», confermano Fracalossi e Sartori. Era forte ieri mattina l’irritazione per un articolo del Sole 24 Ore in cui si parlava di una settantina di pre adesioni al gruppo trentino, una cifra che poteva far pensare a una difficoltà di Ccb nel convincere le banche di credito cooperativo sulla bontà del progetto trentino. «Confermiamo la determinazione nel proseguire il percorso di costituzione del proprio Gruppo Bancario Cooperativo», dicono ancora in Ccb.

L’assemblea di martedì 20 a Federcasse dunque non potrà che sancire la partenza di due gruppi Bcc separati. C’è chi parla di un possibile passo indietro di Alessandro Azzi da presidente di Federcasse subito dopo l’assemblea, una volta che lo strappo diverrà definitivo, ma su questo i vertici di Ccb preferiscono non commentare. Da martedì, giorno del divorzio, inizieranno un percorso autonomo che li porterà su altre strade rispetto a quelle di Iccrea, di Azzi e di tutti quelli che credevano solo pochi mesi fa che il progetto autonomo di Ccb fosse solo una boutade.













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