la fiera

Oltre 3.000 buyer dagli Usa a Vinitaly nonostante i dazi

Il direttore Rebughini: "Mettiamo a disposizione delle organizzazioni la nostra piattaforma per facilitare eventuali accordi diretti tra imprese"



VERONA. I dazi del 20% al vino italiano ed europeo annunciati ieri sera dal presidente Trump non fermano gli operatori Usa in partenza per Verona: sono infatti oltre 3.000 i buyer americani confermati alla 57/a edizione di Vinitaly, dato che replica il primato dell'anno scorso. "La presenza degli operatori statunitensi - commenta Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere - è una notizia incoraggiante per le aziende e per Vinitaly. Si apre uno scenario incerto che impatterà sulla geografia del nostro export. Condividiamo le preoccupazioni del settore e per questo mettiamo a disposizione delle organizzazioni la piattaforma di Vinitaly per facilitare eventuali accordi diretti tra imprese, associazioni italiane e importatori-distributori del nostro primo mercato di destinazione extra Ue".

Nella delegazione dei 3.000 operatori Usa a Vinitaly sono presenti anche i 120 top buyer statunitensi (10% del contingente totale del piano di incoming 2025) selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere e Ice, provenienti prevalentemente da Texas, Midwest, California, Florida e New York.

Sul fronte del programma, oltre agli incontri b2b in fiera, gli operatori americani saranno protagonisti di una serata di networking a loro dedicata l'8 aprile al Palazzo della Gran Guardia, in cui sarà presentata anche la prossima edizione di Vinitaly.Usa a Chicago, dal 5-6 ottobre.













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