GIOVANI PROTAGONISTI

Marco Mich, il giovane allevatore di Predazzo che ha sfondato grazie alla canapa

Oltre all’azienda con circa 50 bovini, il trentino ha dato vita a una società agricola che coltiva e commercializza in tutta Italia i prodotti derivanti dalla canapa: «La richiesta è molta, siamo soddisfatti delle vendite»


Carlo Bridi


PREDAZZO. Marco Mich, giovane di Predazzo, dopo il quadriennio di scuole professionali a San Michele e un anno di specializzazione come macellaio nel Torinese, ha scelto di fare l’ingresso, 6 anni fa, in azienda costituendo con papà una società agricola semplice della quale lui è legale rappresentante. Ha chiesto e ottenuto il premio d’insediamento che gli ha permesso di realizzare una nuova tettoia per il ricovero delle vacche e rimodernare la concimaia. A indirizzarlo nella sua scelta la grande passione per gli animali che aveva fin da piccolo. La decisione così di diventare allevatore è stata quasi automatica.

Il tipo di azienda

L’azienda è completamente biologica, dalla coltivazione dei prati agli alimenti per il bestiame, all’intero processo di macellazione e commercializzazione delle carni. La famiglia Mich dispone di 50 bovini, 30 vacche per la riproduzione dei vitelli da allevare e una decina di manze, il resto capi destinati all’ingrasso. La superficie complessiva di prati che i Mich falciano è di 25 ettari ai quali vanno aggiunte le due malghe: una privata di circa 25 ettari, su cui gravita parte dei capi mentre l’altra è destinata alla malga della società malghe locale. L’alimentazione si svolge esclusivamente con i prodotti dell’azienda, quindi senza l’uso di nessun mangime. Tutti i capi, anche quelli da ingrasso, trascorrono la vita in stabulazione libera quindi anche la carne ha delle caratteristiche eccezionali, “rustiche”, come dice Marco, tant’è che non ha nessun problema a vendere la carne che produce. Le razze da carne oggi presenti in azienda sono Sprinz o Postertaller, la Highlander e la Angus recentemente introdotta. Il prossimo progetto che punta a realizzare è quello di un laboratorio biologico privato per la lavorazione della carne in modo da esternalizzare solo la macellazione, al macello comunale di Cavalese o in uno privato a Predazzo. «C’è anche un sogno nel cassetto, quello di veder valorizzata meglio la nostra carne prodotta senza nessun tipo di forzatura e pertanto con i sapori di una volta», precisa Mich.

La coltivazione della canapa

Nel 2019 Marco ha introdotto la coltivazione della canapa costituendo una società agricola con la sorella Fiorella e l’amico Mattia. Anche in questo caso la scelta è stata quella della coltivazione biologica. «Siamo partiti con 400 metri quadrati in serra e poi ne abbiamo aggiunti altri 400 in pieno campo, ma la domanda dei prodotti che otteniamo dalla canapa, sia i prodotti cosmetici che le tisane, hanno una forte richiesta, particolarmente online, in tutta Italia con l’appoggio di una rete di rivenditori distribuiti su tutto il territorio. Abbiamo anche 60-70 negozi che vedono i nostri prodotti. Abbiamo deciso di partecipare al Mercatino di Piazza Fiera, e sino ad ora siamo soddisfatti delle vendite. L’azienda si è sviluppata al punto che abbiamo assunto una persona a tempo pieno e una a tempo parziale. I nostri prodotti sono venduti con il marchio Dolomiti bio hemp. La domanda è molto buona al punto che puntiamo ad ampliare la coltivazione della canapa per produrre più materia prima. La scelta di puntare sul biologico è stata molto apprezzata dai nostri clienti ma sappiamo che facciamo anche un grande servizio all’ambiente». E gli amici cosa dicono? «Qualcuno mi dava del matto altri non ci credevano ma tutti hanno dovuto ricredersi di fronte ai risultati che mi danno molta soddisfazione», conclude Marco che convive felicemente con Stefania e il loro figlio, il piccolo Rayan.













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