giovani protagonisti

Lorenzo Campostrini: è un viticoltore di 15 anni il “mini-campione” degli allevatori

Il giovane alense premiato come “Ragazzo d’oro 2022” all’ottavo Junior Show organizzato dalla Federazione Provinciale Allevatori. L’azienda viticola di famiglia e la passione delle giovenche


di Carlo Bridi


ALA. La storia che andiamo a raccontare ora ha veramente dell’eccezionale, siamo di fronte ad un ragazzo che sta frequentando l’Istituto Agrario corso professionale duale di 4 anni, perché lo studio – afferma - non gli piace molto. Ebbene questo ragazzo che compie i 15 anni fra pochi giorni è stato dichiarato: “Ragazzo d’oro 2022” all’interno dell’ottavo Junior Show trentino che si è svolto nell’ambito della festa di primavera organizzata dalla Federazione Provinciale Allevatori. In quell’occasione, che ha visto come protagonisti i giovani allevatori che hanno partecipato ad una serie di gare di abilità che riguardavano la tosatura, la competenza nel giudizio delle giovenche e la gara di conduzione, il nostro ragazzo più giovane ha sbaragliato la concorrenza piazzandosi al primo posto.

Ma la cosa strana che balza subito agli occhi è quello che il nostro giovane, Lorenzo Campostrini, è cresciuto in una famiglia che da sempre si occupa di viticoltura quindi si trova ben radicato in una azienda viticola di tutto rispetto dove di vacche non c’era nemmeno l’ombra. Però la sua passione per la zootecnia lo ha portato fin da bambino a frequentare una delle poche aziende zootecniche di Ala, quella condotta da un parente alla lontana, Mario Zomer, che in passato era stato uno dei nostri giovani protagonisti. Lorenzo coglieva ogni occasione per andare dal Mario ad aiutare ad accudire la mandria e questi quando ha saputo della sua passione particolarmente per l’allevamento delle giovenche, della tosatura, del passo da tenere nelle sfilate lo ha aiutato, ma un aiutino è venuto anche dalla segretaria dello Junior Club, anch’essa una Zomer. Il risultato è quello che è riuscito a piazzarsi davanti a tutti i giovani che provenivano da aziende zootecniche di famiglia.

Detto questo, cerchiamo di capire cosa farà da grande il nostro ragazzo. “Sicuramente, vorrò proseguire nell’azienda viticola della famiglia innanzitutto per dar continuità e anche per passione. La nostra - afferma Lorenzo - è una bella azienda: la superficie tutta coltivata vite è fra gli 11 e i 12 ettari ed è divisa in soli 5 appezzamenti. Fino all’anno scorso avevamo tre vitigni coltivati: prevalentemente Pinot grigio, poi Chardonnay e Merlot. Durante l’inverno abbiamo tolto tutte le viti di Chardonnay e per quanto riguarda il Merlot abbiamo conservato solo 5000 metri quadri che servono a mio nonno per farsi il vino di famiglia. Tutto il resto è coltivato a Pinot grigio.

Tutta l’uva viene conferita alla Cantina sociale di Ala, che com’è noto è associata al Gruppo Mezzacorona che valorizza molto bene la nostra uva”, afferma Campostrini.

“Il mio papà Alberto, ha appena cinquant’anni mentre il nonno Dino di anni ne ha 83 ma anche lui è ancora attivo in azienda: pertanto possiamo pensare ad un’azienda sempre al passo con i tempi sia per quanto riguarda le scelte varietali che per quanto riguarda i criteri di coltivazione, il tutto al fine di portare in Cantina un prodotto di alta qualità e poter così puntare su una remunerazione soddisfacente. Certo, per me prioritario è studiare, ma quando sono libero dai compiti di scuola sono sempre in azienda anch’io”.

Nei suoi progetti futuri, una volta completati gli studi, c’è quello di puntare sempre al rinnovo dei vigneti in modo da produrre le uve che più si adattano alle singole zone e che sono le più richieste dal mercato. Ma Lorenzo ha anche un’altra grande passione, quella di guidare la macchina e il trattore: non vede l’ora di fare la patente. Ha anche idee chiare per quanto riguarda l’ambiente: “Io – afferma – ho un grande rispetto dell’ambiente e della natura che secondo me hanno un ruolo molto importante anche per la nostra salute. E va detto che in Trentino la situazione è molto migliore che ad esempio nel vicino Veneto, basta spostarsi di pochi km per renderci conto cosa voglia dire l’aria inquinata”. Alla nostra domanda se in famiglia hanno mai pensato alla trasformazione dell’azienda in azienda biologica, risponde: “E’ un discorso aperto, ma per ora non ne vediamo la necessità”.

Lorenzo non intende però abbandonare anche la sua passione per l’allevamento delle giovenche e per le sfilate in particolare, per questo vuole ritagliarsi sempre del tempo per le attività di tosatura e di insegnamento alla giovenche a sfilare con il passo giusto, ma non solo: anche a riconoscere le caratteristiche morfologiche. “In questo Mario Zomer mi segue con molta pazienza e passione”, afferma. E’ per questa sua passione che intende rimanere socio anche dello Junior Club dei giovani allevatori.

“Anche ad Ala c’è una riscoperta dell’agricoltura da parte dei giovani, son ben una decina quelli che ogni mattina prima delle 7 prendono il treno per andare a San Michele a studiare all’Istituto, e durante il viaggio si discute molto della mia passione zootecnica, qualcuno mi ha anche preso in giro ma in complesso la ammirano, è molto incuriosito anche il prof. di zootecnia che mi ha seguito anche allo show del mese scorso alla Federazione”, conclude Lorenzo Campostrini.













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