La passione di Moreno: dalle mucche alla tosella

Fin da bambino voleva fare l’allevatore e è riuscito a realizzare il suo sogno nel piccolo caseificio si trasformano mediamente 300 litri di latte ogni due giorni


di Carlo Bridi


BEDOLLO. Collocata a quota 1200, a Bedollo, si trova l’azienda del giovane protagonista di questa settimana. È Moreno Casagranda, un giovane che ancora una volta ha deciso di fare l’imprenditore agricolo per una precisa scelta. E con l’approvazione di papà Marco. «Anzi per la precisione - spiega - gli ho raccomandato di riflettere molto prima di scegliere se rimanere in azienda con me perché sapevo quali sacrifici ho dovuto fare io per realizzare il mio sogno di avere un’azienda zootecnica tutta mia. Moreno, non ha mai avuto. E infatti dopo aver completato il corso di perito agrario a San Michele, ha frequentato per 8 mesi il corso per tecnico della trasformazione dei prodotti alimentari nel settore lattiero caseario a Moretta di Cuneo. «Certo - interviene Moreno - è stato molto utile anche il premio d’insediamento con il quale ho potuto realizzare le cuccette per le vacche aumentando così il loro benessere, ma ho potuto mettere in sicurezza contro gli incendi il fabbricato e realizzare uno dei miei obiettivi: il laboratorio carni all’interno del quale trasformiamo i nostri prodotti per poi venderli tutti a km zero».

Nel piccolo caseificio ogni due giorni si trasformano mediamente 300 litri di latte che provengono dalle vacche, dalle pecore e dalle capre di razza mochena, latte che in estate aumenta in quando gli animali brucano l’erba verde. Il latte viene trasformato in 12 tipi di ottimi formaggi: vacini, caprini, misto vacca e pecora. Ma anche in yogurt ed in un’ottima tosela «la tosela del Marco» dice la pubblicità, «ma in realtà la faccio io» afferma Moreno molto orgoglioso del suo lavoro.

E la vendita chiediamo? «Non abbiamo problemi - spiega il giovane protagonista - fra il mercatino di Trento, per 9 mesi l’anno, il nostro agritur aperto durante la stagione di norma da Pasqua in poi, e 7-8 ristoranti dell’Alta Valsugana ma soprattutto il punto vendita in azienda aperto tutto l’anno dalle 17 alle 19 dove vendiamo i nostri prodotti che ormai sono acquistati da una clientela molto affezionata».

Pentito della scelta dopo 8 anni di impegno in azienda chiediamo a Moreno? «No, assolutamente anche se non mancano momenti di difficoltà. Certo - sospira - se ci fosse maggiore intesa si potrebbe volare perché la nostra azienda pur con tutte le limitazioni che si possono avere a questa altitudine ha trasformato molti limiti in opportunità». E precisa: «se non si ha una grande passione questa scelta non si potrebbe fare, perché questo non è un lavoro ma una scelta di vita. La stalla, il laboratorio, il caseificio, l’agritur nel periodo estivo, la vendita diretta ti assorbono completamente». Ma l’azienda anche fonte di lavoro per la famiglia: durante il periodo estivo con l’agritur aperto la mamma è sempre occupata in cucina, la sorella insegnante è invece è impegnata nell’accoglienza e nel servizio. «Abbiamo - spiega - 60 posti a tavola grazie ad un grande terrazzo panoramico che speriamo di poter presto coprire per renderlo più vivibile con il maltempo. Ed è questo il primo progetto che vorrei realizzare, ma vorrei anche cambiare la caldaia per installarne una a cippato per utilizzare tutti gli scarti dell’azienda. Abbiamo già un impianto fotovoltaico per essere sempre più rispettosi dell’ambiente nelle nostre attività».

Moreno, è l’unico giovane imprenditore agricolo di Bedollo e quando ha fatto la scuola di San Michele era l’unico di tutto l’altipiano di Pinè. Vi sono anche altri giovani che stanno provando ma tutti part time. Riesce a coltivare anche un hobby, quello di lavorare il legno per abbellire l’azienda ed è entrato a far parte del circolo scultori di Bedollo.













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