Itas si racconta ai soci e al territorio 

Approvato il bilancio di sostenibilità 2017 che contiene tutte le attività di sostegno alla cultura e difesa dell’ambiente



TRENTO. Itas si apre ai territori dove opera. E lo fa con il bilancio di sostenibilità che è stato approvato dal consiglio d’amministrazione. Nessuna grande compagnia di assicurazioni in Italia lo fa. Itas è l’unica. E questo le permette di raccontare ai soci assicurati, ma anche agli agenti, ai delegati e a tutti quelli che in termine inglese vengono chiamati stakeholder, ovvero portatori di interessi, le attività, i progetti e i principali risultati in ambito sociale, economico e ambientale.

Naturalmente lo scandalo e la necessità di aprirsi per riconquistare la fiducia del territorio hanno un grosso ruolo in questa voglia di aprirsi. Ma la compagnia dimostra di crederci. La decisione è dettata dalla volontà di raccontarsi attraverso uno specifico documento separato perché, come Mutua, vuole e può evidenziare maggiormente gli investimenti e l’attenzione dedicati all’ambito sociale e sostenibile.

Il Bilancio, che considera le attività dell’intero Gruppo assicurativo, sarà presentato ufficialmente in autunno presso l’Università di Trento e ha visto il coinvolgimento attivo di quasi 5.000 stakeholder che hanno potuto, tramite specifiche interviste e questionari on line, definire i temi considerati “rilevanti” e dare una loro precisa valutazione su come Itas li interpreta.

L’alto tasso di risposte ha dimostrato ancora una volta come il “pubblico” di Itas sia estremamente attento alle scelte operate dalla Compagnia, si senta parte di una grande famiglia e voglia esprimere una sua personale opinione sugli argomenti affrontati.

I temi rendicontati e approfonditi nel Bilancio di Sostenibilità riguardano la performance economica e il valore aggiunto distribuito agli stakeholder, l’attenzione all’ambiente, le iniziative a sostegno della cultura e dello sport, ma non solo.

Questo documento vuole infatti essere un chiaro veicolo attraverso il quale si possa raccontare concretamente la natura mutualistica di Itas che da quasi 200 anni viene espressa in una molteplicità di forme. Per questo una parte importante viene assegnata alle risposte tangibili offerte dalla Compagnia ai soci assicurati e ai vantaggi che questi ultimi traggono dall’appartenere a una Mutua, o ancora all’importanza delle “persone” per valorizzare le unicità di ciascuno, o all’impegno (anche organizzativo e gestionale) assegnato ai temi etici.

All’interno del documento uno spazio ben definito viene dedicato al ruolo di rappresentanza dei soci delegati che, chiamati in Assemblea Generale a nominare i membri del Consiglio di Amministrazione e ad approvare le modifiche dello Statuto e i Bilanci, necessitano di un programma di formazione base che permetta loro di svolgere adeguatamente l’incarico ricoperto.

«Si tratta di un progetto che racconta in modo chiaro e concreto il valore aggiunto di essere una Mutua – afferma Raffaele Agrusti, Amministratore delegato e Direttore generale Itas - Grazie a questo bilancio è possibile avere chiaro per tutti l’impegno della compagnia sui territori nei quali opera e, soprattutto, per i propri soci assicurati che fanno parte di una realtà che opera secondo quei valori mutualistici che le permettono di essere sostenibile da sempre». Conclude Agrusti: «Il bilancio di sostenibilità ci darà inoltre la possibilità, entro il 2019, di avere il primo rating non finanziario della Compagnia: un’ulteriore certificazione del nostro impegno quotidiano nei confronti di tutti gli stakeholder».

Il bilancio di sostenibilità è stato redatto da un gruppo di lavoro con il supporto metodologico di Altis – Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Alta Scuola Impresa e Società specializzata in ricerca, formazione e consulenza sui temi del management responsabile. Gli standard di rendicontazione adottati sono i GRI Sustainability Reporting Standards, pubblicati nel 2016 dal GRI – Global Reporting Initiative, secondo l’opzione “In Accordance Core».















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