giovani protagonisti

Giacomo Verones, il giovane allevatore con la passione per la selezione genetica

A soli 26 ha già maturato una grande esperienza. Appena terminati gli studi ha fatto l’ingresso nell'azienda di famiglia, assieme al papà e adesso anche al fratello. «Ma c’è rammarico perché il nostro lavoro non viene valorizzato adeguatamente»


Carlo Bridi


TERLAGO. Grazie alla preziosa collaborazione della segreteria di Junior Club, l’associazione dei giovani allevatori del Trentino, siamo in grado di scoprire storie di vita e di lavoro di giovani trentini impegnati a tempo pieno in agricoltura. La storia di questa settimana ha come protagonista un giovane allevatore, che ha ereditato la passione da papà Graziano. Giacomo Verones, 26 anni, si è inserito in un’azienda che già girava a gonfie vele grazie alla competenza del papà e ancor prima del nonno. Otto anni fa, appena terminati gli studi, si è inserito nell’azienda famigliare a tempo pieno.

Il percorso scolastico

Quando Giacomo ha dovuto scegliere il tipo di scuola superiore non ha avuto dubbi: l’Istituto Agrario di San Michele, e nello specifico il corso quadriennale con la specializzazione zootecnica. Appena terminata la scuola si è inserito nell’azienda a tempo pieno e dopo pochi anni è arrivato anche il fratello Edoardo, di 5 anni più giovane. «Ma mentre io ho la passione per la selezione, lui ha una grande passione per le macchine agricole così ci integriamo a vicenda», racconta Giacomo. La sua passione per la selezione genetica lo ha portato a vincere la gara indetta dallo Junior Club in occasione dello show delle giovenche alla festa di primavera della Federazione Allevatori. Un campione nella valutazione morfologica dei capi. Ma nulla arriva per caso: da anni va a visitare tutte le migliori rassegne e mostre delle migliori razze nel nord Italia.

La composizione dell’azienda

L’azienda è una società semplice, assieme al padre e al fratello, incentrata prevalentemente sulle vacche da latte ad alta genealogia; mediamente 125 le vacche in lattazione, ma il totale della mandria fra vacche in asciutto e animali da rimonta si aggira sui 230-240 capi. Ottima la produzione del latte senza per questo perdere in qualità, tant’è che l’azienda è stata selezionata dalla Latte Tento fra quelle che producono il latte: “Alta Qualità”, un latte che deve avere una serie di parametri molto alti: grassi fra il 3.98 e il 4%, proteine fra il 3,45 e il 3,50, a seconda della stagione. La produzione media delle 125 vacche in lattazione tutto l’anno è di 110 quintali. Ovviamente con tanti capi in stalla, anche gli ettari di prati tagliati sono molti, circa 45, 22 quelli di mais ceroso e 70 gli ettari di pascolo. Sui prati difficilmente si fanno più di 2 tagli perché la zona in estate è regolarmente siccitosa. Sono diversi anche gli ettari di mais che proprio in questi giorni vengono seminati, sia nella zona di Terlago che in Valle dell’Adige. Giacomo ha chiesto e ottenuto il premio di insediamento aziendale di 40mila euro, che gli è servito per abbattere almeno in parte gli alti costi della nuova stalla costruita pochi anni fa, una stalla all’avanguardia che punta da una parte al benessere dell’animale, premessa fondamentale per ottenere l’alta qualità, e dall’altra ridurre l’impiego di mano d’opera. Per questo è stata robotizzata sia nella mungitura che nella distribuzione della razione di alimentazione, con un robot che spinge il foraggio continuamente vicino alle bestie.

I progetti futuri

I progetti futuri di Giacomo: «Innanzi tutto ammortizzare il debito assunto per la costruzione della stalla, cosa complicata in questo momento perché stiamo attraversando un periodo terribile: i costi dei mangimi, dei concimi, dell’energia sono tutti schizzati all’insù per cui si fatica a produrre pareggiando i costi con le entrate. Certo, il centesimo e mezzo del Codipra, che in questi giorni dovrebbe arrivare, è una boccata d’ossigeno, ma ci vuole ben altro per non dover produrre in perdita anche perché i prezzi dei nostri prodotti non possono assolutamente rincorrere i costi di produzione. Il mio sogno è quello di sviluppare le energie rinnovabili, rendendo indipendente l’azienda visti anche i costi dell’energia». Alla domanda se è pentito della scelta, la risposta è «assolutamente no, lo rifarei subito; certo, c’è l’amarezza profonda di non veder valorizzato il nostro lavoro». Giacomo ha pensato anche al biologico, «ma non c’è nessuna spinta dalla Latte Trento perché la domanda non è tale da ampliare la produzione». Forte l’impegno nello Junior Club e in Giovani Impresa di Coldiretti. E gli amici cosa dicono della scelta? «Sono contenti e la apprezzano. Nell’ex comune di Terlago ci sono altre 3 aziende con la presenza di giovani ed abbiamo un buona intesa conclude Giacomo».













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