Gelate, pesanti i danni sia in valle dell’Adige che in val di Non
Le temperature anche nelle scorse notti sono andate troppo sotto lo zero. In alcune zone fino al 70% dei fiori danneggiati
TRENTO. Questa terribile primavera metereologica si sta trasformando per i contadini in un autentico calvario. Anche la scorsa notte c’è stato un forte abbassamento della temperatura sotto lo zero.
I primi dati emersi nei sopraluoghi fatti sia in Valle dell’Adige che in Valle di Non da parte dei tecnici della Fondazione Mach e di Meteo Trentino ci dicono che i danni sono molto diversificati da zona a zona.
“Purtroppo”, dice Andrea Piazza di Meteo Trentino, “si stanno registrando danni rilevanti anche nei frutteti della Valle dell’Adige dove è stata azionata l’irrigazione antibrina. La causa va ricercata nel fatto che le ore di temperatura sotto lo zero sono state molte e nel fatto che la temperatura è scesa fino a meno 8-9 gradi sotto lo zero”.
Per quanto riguarda la Valle di Non questa la valutazione dei tecnici: “Le gelate della prima metà di aprile sono state caratterizzate da temperature estremamente basse, fino a meno 8 e molte ore sotto lo zero. Queste condizioni hanno causato danni diversificati a secondo della zona, dello stadio fenologici e delle varietà.
I danni sono stati minori nei frutteti situati in pendenza anche leggera, o in quelli bel esposti. Vi sono zone dove si registra oltre il 70% dei fiori danneggiati, nelle quali non si consiglia di intervenire con nessun diradante, mentre i frutteti dove i fiori danneggiati al 50% se le condizioni meteo miglioreranno potrebbero ancora portare a una buona produzione”, concludono i tecnici del Centro di consulenza tecnica della Valle di Non della Fondazione Mach.
Intanto il Comitato europeo dei produttori di mele con la presenza di Assomela ha fatto il punto della situazione a livello europeo. Queste le indicazioni emerse: “L’impatto delle gelate della scorsa settimana, secondo tutti gli operatori presenti all’incontro è sicuramente pesante, ma è prematuro dare dei dati sui danni subiti che sono stati sicuramente molto forti, sia sul piano qualitativo che quantitativo ma i pericoli non sono ancora finiti. Ma una cosa è certa: l’ondata di freddo con temperature particolarmente basse hanno colpito praticamente tutti gli areali produttivi europei”.
Per valutare l’impatto prosegue il comunicato Assomela, “sia sul piano qualitativo che quantitativo bisognerà attendere in quanto il freddo già annunciato anche per i prossimi giorni potrebbe mettere ulteriormente in pericolo la produzione”.
I danni maggiori sembra siano rilevati in Francia, che è certamente un importante competitor dell’Italia nel comparto mele e in alcune zone della Germania e dell’Austria. Ma anche in questi casi si è prudenti nel valutare puntualmente i danni. Da una prima valutazione si ipotizza una produzione non particolarmente abbondante di mele a livello europeo. Intanto il mercato delle mele è particolarmente attivo e si prevede un finale di campagna vendite delle mele del 2020 molto interessante.