agricoltura

Fitopatie, pugno duro della Provincia di Trento contro chi non adotta i piani d’intervento. Scopazzi e Drosophila in aumento

L’assessora Zanotelli: «Rischio di blocco degli incentivi. La negligenza di qualcuno non può ripercuotersi su chi rispetta le norme»



TRENTO. Le aziende trentine che non garantiscono la realizzazione delle misure di contrasto previste dai piani di intervento per le fitopatie, in particolare per quanto concerne gli estirpi e i trattamenti obbligatori, rischiano "il blocco dell'accesso agli incentivi pubblici o la sospensione dei diritti di reimpianto". Lo ha affermato - informa una nota - l'assessore all'agricoltura della Provincia di Trento, Giulia Zanotelli, incontrando i portatori di interesse delle filiere ortofrutticola e vitivinicola per fare il punto sullo stato di attuazione dei piani di intervento provinciali per contrastare fitopatie e insetti infestanti.

"Al ministero chiederò di ragionare giuridicamente sulla possibilità di snellire le procedure di intervento sui terreni incolti, anche attivando la procedura dell'estirpo coatto. Questa necessità deriva dal fatto che la negligenza di qualcuno non può ripercuotersi su chi si comporta bene e rispetta le norme", ha evidenziato Zanotelli.

Per quanto riguarda gli scopazzi, è stato osservato un incremento delle piante sintomatiche pari all'1,44%, rispetto allo 0,67% del 2021, con una tendenza al peggioramento che riguarda quasi tutte le aree omogenee del territorio provinciale soggette al monitoraggio compiuto. Rispetto alla cimice asiatica, la situazione così come presentata dalla Fondazione Edmund Mach appare meno problematica, anche in relazione agli esiti della lotta biologica attraverso i rilasci della "vespa samurai" (43 punti di rilascio nel corso del 2022, per un totale di 14.190 individui rilasciati). Per quanto riguarda invece la Flavescenza dorata, il monitoraggio attivato da Fem su più di 350 ettari ha evidenziato una presenza di viti sintomatiche pari all'1,1%, rispetto allo 0,6% del 2021.

Le aree più colpite sono quelle di Trento e dell'Alta Vallagarina, con un'incidenza locale superiore al 2%. Rispetto alla Drosophila suzukii, l'annata 2022 si è rivelata particolarmente critica, in particolare nei mesi di luglio e di agosto dove le alte temperature hanno favorito la drosofila a scapito dei parassitoidi, Leptopilina japonica e Ganaspis brasiliensis. La lotta biologica nel corso del 2022 si è sviluppata con 20 punti di rilascio e con il rilascio di 6.000 maschi e 6.000 femmine nelle aree vocate alla produzione di ciliegie e piccoli frutti.













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