Federcoop, passa la linea dei 17 “oppositori” 

La crisi in vai Segantini. Riunione lampo del cda: votato il documento che “detta” la nuova governance. La presidente si astiene: «Non potevo condividerlo, ma ora sono serena»


Luca Petermaier


Trento. Sono bastati pochi minuti per chiudere il consiglio di amministrazione della svolta per Federcoop. Dopo settimane ad alta tensione, la partita a scacchi tra la presidente Marina Mattarei e gli 11 oppositori interni (poi diventati 17 su 21 consiglieri) che aveva portato all’azzeramento delle cariche e al vuoto di governance si è conclusa con il voto sul documento presentato lunedì dai 17 firmatari (Trentino di ieri). Un voto rapido e quasi senza discussione. In effetti, per la presidente, i margini di manovra erano strettissimi. O si dimetteva, non accettando il documento che la metteva in minoranza e che le imponeva non solo un coinvolgimento preventivo del consiglio in tutte le decisioni, ma anche l’intera nuova squadra di governo. Oppure - cosa che poi è avvenuta - non le restava che prendere atto della volontà della maggioranza e adeguarsi.

Riunione lampo

Dopo aver dato la parola al vice presidente vicario Germano Preghenella (uno dei firmatari) per la lettura del documento, il testo è stato infine votato con un risultato scontato: 17 voti favorevoli (tutti i firmatari) e cinque astenuti, compresa la presidente.

Il documento approvato

Cosa prevede il documento lo abbiamo spiegato ieri, ma vale la pena sintetizzarlo di nuovo. I punti principali chiedono di coinvolgere preventivamente il consiglio nell’elaborazione delle strategie di rilancio dell’ente, nelle modifiche statutarie, nelle nomine spettanti alla Federazione. Si propone di conferire la delega in Federcasse (finora in mano a Mattarei) ad un rappresentante del credito e di ridiscutere contenuti e metodologia operativa della delega a rappresentare i soci nelle relazioni sindacali. Il vero «commissariamento» della presidente, però, prende forma nell’indicazione della nuova governance della Federazione.

La nuova governance

La proposta per la squadra dei vice presidenti, ora approvata, prevede Walter Facchinelli per il consumo; Marco Misconel per il credito; Italo Monfredini per il sociale; Michele Odorizzi per l’agricoltura e Germano Preghenella per la produzione e lavoro. Preghenella è anche vice presidente vicario. La distanza tra le scelte della Mattarei e le alternative del gruppo dei firmatari diventa siderale nei nomi proposti per il Comitato esecutivo, dal quale sparisce ogni consigliere vicino alla presidente per far posto a Paola Dalsasso, Arnaldo Dandrea, Paolo Fellin e Luca Rigotti. Tagliati fuori i fedelissimi di Mattarei: Lutterotti e Ghezzer. Infine, per la cooptazione della consigliera Franch (dimessasi) il documento chiede di “interpellare” i candidati trasversali non eletti in assemblea in ordine di voti ottenuti: vale a dire Paolo Spagni o, in subordine, Giuliano Beltrami.

La presidente: «Serena»

Al termine del consiglio, Marina Mattarei ha spiegato: «Ho preso atto della volontà del consiglio con senso di responsabilità istituzionale astenendomi in sede di votazione, visto che non condivido la proposta approvata oggi. Non è la mia proposta, non è la squadra che avrei scelto, ma sono presidente del cda di una cooperativa e non posso che prendere atto della volontà del consiglio Questo consente di far uscire la Federazione da una situazione di stallo che poteva danneggiare ulteriormente la credibilità del movimento cooperativo trentino». La vicenda, inutile negarlo, ha profondamente scosso la presidente anche dal punto di vista umano: «Come mi sento ora? Provata ma più sollevata».

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