Export, la Provincia taglia i fondi a Sprint

Per le politiche di internazionalizzazione si punta tutto su Trentino Sviluppo, lo sportello della Camera di commercio darà solo informazioni alle imprese


di Roberto Colletti


TRENTO. Internazionalizzazione, nuovo capitolo. L'azione pubblica di sostegno alle imprese che vogliono affacciarsi sui mercati esteri non passerà più attraverso lo sportello Sprint istituito presso la Camera di commercio nel 2003, ma sarà realizzata da Trentino Sviluppo e dall'Apiae, l'Agenzia provinciale per l'incentivazione delle attività economiche. Il cambiamento di rotta è stato deciso dalla giunta venerdì scorso assieme al varo del nuovo regolamento dei contributi per l'internazionalizzazione. Nella delibera n.2424, naturalmente, nessun riferimento al depotenziamento di Sprint. Ma l'indicazione dei due attori esclusivi delle politiche d'incentivazione non lascia spazio a dubbi: l'Accordo di programma firmato da Dellai e Dalpez nel giugno scorso ove si indicava la Camera come “struttura di riferimento” per l'export, è da considerarsi superato.

La nuova normativa e le indicazioni di Piazza Dante ridisegnano un ambito che sino ad ora era caratterizzato da sovrapposizioni, se non da confusioni. Nell'internazionalizzazione operavano - tuttora operano - la Camera di commercio, la Provincia, Trentino Sviluppo, Trentino Marketing, società private come Trentino Export e la stessa Confindustria che ha recentemente deciso di investire direttamente risorse nel servizio. Un impegno ampiamente giustificato dalla necessità di trovare mercati per un'economia che non può vivere di sole commesse pubbliche, ma che s'è tradotto in azioni scoordinate, concorrenti e sovrapposte.

L'istituzione di Sprint, sostenuto dalla rete Unioncamere e dall'Accordo provinciale, sembrava lo strumento di coordinamento su cui puntare. Non è andata così e la Provincia cambia decisamente prospettiva, tanto che lo stanziamento destinato alla Camera per l'internazionalizzazione passa da un milione ai 200 mila euro del 2013.

«Un efficiente coordinamento di sistema era indispensabile», spiega l'assessore all'industria Olivi che assieme al collega Mellarini ha riorganizzato il settore «i troppi attori in scena non garantivano la semplificazione, la tempestività e la trasparenza dell'azione pubblica. Abbiamo individuato due strumenti: l'Apiae che gestirà domande, esame ed erogazione dei contributi e Trentino Sviluppo cui è affidato il compito, fondamentale, di sostenere le aziende che intendano investire nell'export favorendo - attraverso l'offerta di servizi e tutoraggio - la costruzione di reti e filiere in grado di realizzare prodotti per i mercati esteri». Ciò non farà scomparire lo sportello Sprint che manterrà il suo ruolo istituzionale di ufficio di informazioni commerciali, ma certo non sarà più la “struttura di riferimento” sino ad una settimana fa prevista dall'Accordo di programma.

Il cambio d'indirizzo è stato repentino e probabilmente ancora non metabolizzato dagli attori coinvolti. Ma il cda di Trentino Sviluppo, che si prepara per la fusione con Trentino Marketing con effetto dal 1° dicembre prossimo, ha già focalizzato il tema innovazione ed internazionalizzazione affidandolo alla responsabilità ad Antonella Tomasulo. «Stiamo lavorando per far funzionare la nuova struttura senza interruzioni, anzi possibilmente meglio di prima» si limita a dichiarare il presidente Diego Laner.

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