giovani agricoltori

Damiano Pedot, da geometra di cantiere a viticoltore

Ha un’impresa agricola con il padre a Roveré della Luna: “Più il tempo passa, più la passione per la mia professione aumenta: mi dà grandi soddisfazioni”


di Carlo Bridi


ROVERE’ DELLA LUNA. Ancora una volta, ed è ormai una costante, ci troviamo a raccontare la storia di un giovane imprenditore agricolo che dopo aver fatto un percorso scolastico non agricolo, ed aver svolto un’attività legata al corso di studi intrapresi, a distanza di alcuni anni decide di abbandonare la professione per dedicarsi all’attività agricola. Ma questo dopo aver frequentato l’importante corso biennale delle 600 ore organizzato dalla Fondazione Mach.

E’ questo anche il caso di questa settimana, Damiano Pedot, 25 anni, dopo aver conseguito il diploma di geometra al Pozzi di Trento, ed aver lavorato nel suo settore, quello dell’edilizia su un’impresa, visto che si sono create le condizioni ideali, ha lasciato il posto fisso per dedicarsi a tempo pieno alla viticoltura, visto che siamo a Roveré della Luna, una delle zone migliori dal punto di vista vitivinicolo, dell’intero Trentino. “Il corso delle 600 ore – afferma - è molto interessante per chi come me viene da un’altra esperienza professionale anche se taluni aspetti, come quello della sicurezza, faceva già parte del mio bagaglio formativo”. Certo, intende avvalersi anche del premio d’insediamento riservato ai giovani imprenditori agricoli, ma pare abbia carenza di qualche ora per avere il requisito nonostante che l’azienda vitivinicola si estenda su una superfice di 32 mila metri quadrati.

L’azienda è indirizzata tutta su varietà di uva molto fine e remunerative, il Pinot Grigio rappresenta il 95% della produzione ed il rimanente è coltivato a Chardonnay base spumante che ha vendemmiato nel corso della settimana appena conclusa. “L’uva quest’anno sarebbe stata molto bella, ma purtroppo su una parte dell’azienda, precisamente su un ettaro, ha preso la grandine con danni riconosciuti pari al 70%. Questo, ha portato ad una notevole perdita di peso mentre per la gradazione grazie alla splendida stagione che ci sta accompagnando da oltre 40 giorni, sta recuperando abbastanza. Per fortuna tutta l’azienda è coperta da assicurazione per cui speriamo di avere un adeguato ristoro dei danni, pur coscienti che sono forti solo su un terzo dell’azienda”.

La scelta di fare il viticoltore a tempo pieno quando aveva 23 anni, con la soluzione più funzionale, ossia facendo un società agricola semplice con il papà. “Avevo fatto i geometra di cantiere ma poi dopo 3 anni mi sono stufato”, precisa Pedot.

“Certo - afferma- mi rendo conto che il limite maggiore che ho è quello che la mia azienda non ha una superficie ottimale per lavorare in due unità, per questo il primo obiettivo dei miei progetti futuri, è quello di ampliare l’azienda, o in proprietà o in affitto, anche se siamo in un paese dove grazie all’alta qualità dell’uva ed alla buona valorizzazione fatta da Cavit e dalla nostra cantina, la remunerazione dell’uva, negli ultimi anni è stata molto soddisfacente e di conseguenza c’è un amore alla propria vigna eccezionale e quindi scarsa terra in vendita o da prendere in affitto”.

Fra i progetti futuri anche quello del parziale rinnovo del parco macchine anche perché attualmente è in comproprietà con lo zio. Ovviamente si tratta anche di dotare l’azienda di attrezzature di lavorazione e trattamenti a basso impatto ambientale. "Questo, precisa il geometra, perché io sono convinto che la tutela dell’ambiente deve partire da noi contadini. Per questo anche l’uso della chimica di sintesi è contenuto al minimo necessario”.

Chiediamo a Daniele se è ha mai pensato a trasformare l’azienda in azienda biologica. “Attualmente – precisa – non ne vedo la necessità: la Cantina sociale di Roverè della Luna non preme in questa direzione, certo se la Cantina facesse una scelta diversa orientando i propri soci verso il biologico, mi adeguerei subito ma per ora non vedo la necessità di cambiare”.

Pedot ha anche un sogno nel cassetto che è un desiderio: “Quello che la Cantina sociale riesca a remunerare sempre adeguatamente la nostra uva, in questo modo - precisa - anche i soci possono fare i loro progetti per il futuro”.

Chiediamo a questo punto se dopo un paio d’anni sia pentito della scelta: “Assolutamente no” è la risposta, “anzi più il tempo passa e più la passione per la mia professione di viticoltore aumenta: ora è molto maggiore di quando sono entrato in azienda”. Si tratta di una professione che lascia molto spazio all’intrapresa personale e di conseguenza dà anche maggiori soddisfazioni.

Forte l’impegno di Daniele nel sociale come membro del gruppo giovani di Roveré della Luna, ad oggi non è ancora entrato nel Club 3P che è stato fondato a Roveré oltre 60 anni or sono e che è ancora attivo. “C’è un problema – afferma -: per entrare bisogna pagare una tassa di ammissione piuttosto alta perché il 3P ha un parco macchine ed attrezzi, tipo il maschinenring del vicino Alto Adige”.

E’ un grande appassionato di calcio e per questo gioca nella squadra del Bassa Anunia, che milita in promozione, nel ruolo di centrocampista.













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