giovani agricoltori

Dal Ghana al Trentino per coltivare la terra e diventare imprenditore agricolo: la bella storia di integrazione riuscita di Samuel

A Cognola ha trovato anche l’amore e messo su famiglia. Assieme alla moglie Elisabetta conduce l’azienda viticola “Maso Fortunato”: «In Trentino ho realizzato il mio sogno»


Carlo Bridi


TRENTO. L’appuntamento numero 500 (500!) di questa rubrica dedicata al mondo dell’agricoltura è dedicata alla storia di un imprenditore agricolo proveniente dal Gana e che in Trentino ha trovato lavoro, l’amore e un’azienda agricola ceduta dal suocero. Samuel Bismark, uno dei tanti giovani che nel 2006, dopo un anno di viaggio con peripezie di ogni genere, è sbarcato a Lampedusa. Lungo il suo percorso di inserimento in Italia. Ha migrato fra Napoli, Palermo per arrivare poi a Bolzano. A Trento veniva per lavoro prima alla Sativa e poi come lattoniere, avendo imparato molto bene l’arte. Ma Samuel è una persona dalle mani d’oro perché in Gana aveva ottenuto il diploma di falegname in una scuola professionale. Poi è arrivata la crisi, mancava il lavoro ed è tornato in Gana con moglie e due figli, visto che nel frattempo si era sposato con Elisabetta Tomasi. In Gana rimase 2 anni e i bimbi hanno frequentato la scuola materna. Poi il suocero lo ha invitato a tornare per lavorare nella sua azienda viticola a Cognola, anche perché in Gana la famiglia di Samuel aveva una piccola azienda agricola nella quale lavorava fin da bambino. Dopo un anno, nel 2019, il passaggio di consegne alla guida dell’azienda del suocero.

La nuova avventura lavorativa

Subito la società agricola con la moglie, l’azienda “Maso Fortunato”. L’iscrizione al corso di 600 ore organizzato da FEM. «Il prossimo passo – afferma – è di avviare la pratica per ottenere l’autorizzazione a costruire una casa con annesso deposito attrezzi e cantina. In prospettiva non escludiamo di “incantinare” noi una parte della produzione. L’uva prodotta viene conferita alla cantina sociale Mezzacorona che riesce a liquidare un prezzo più che soddisfacente. L’azienda viticola è di oltre 3,5 ettari, ma con il prossimo anno si aggiungerà un altro ettaro avvicinandoci così ai 5 ettari, permettendoci cosi di consolidare la nostra azienda. Le varietà coltivate sono lo Chardonnay, il Muller Thurgau e il Merlot». Samuel è innamorato dell’attività agricola, «la più bella», afferma anche dopo aver provato il lavoro dell’industria: «l’attività agricola ti dà la possibilità di essere sempre a contatto con la natura. Il mio rapporto con la natura è di rispetto profondo: nella nostra azienda da anni non si usano diserbanti e disseccanti chimici che fanno morire la terra. Purtroppo sono stati introdotti anche in Gana, e la gente non si è ancora resa conto dei pericoli che stanno dietro l’uso di questi prodotti». La bella famiglia si è allargata: dopo i due maschietti di 12 e 10 anni l’anno scorso è arrivata anche una femminuccia.

La scelta giusta

Chiediamo se dopo 3 anni è pentito della scelta: «Assolutamente no, al punto che è un’attività che consiglio anche ai miei conterranei con i quali ho conservato i contatti. Ora non on ho più tempo per dedicarmi all’attività sociale, perché fra azienda e famiglia sono molto occupato, ma conservo i contatti con loro che vedono con entusiasmo la mia scelta e la ammirano. In passato ho lavorato molto con i miei connazionali che spesso erano in difficoltà assicurando loro consigli e suggerimenti su cosa fare».

Grande pacatezza e capacità d’analisi

Ciò che impressiona di quest’uomo è la pacatezza del linguaggio, la capacità di analisi e la grande gioia con la quale porta avanti la sua attività agricola. Avendo lavorato in diverse realtà del Sud Italia ritiene che il Trentino sia la più bella realtà nella quale si è trovato a vivere. Per questo si è stabilito qui. Poi è arrivato l’amore e la famiglia. Un esempio bellissimo il suo, una splendida storia da raccontare. 













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