Dagli scarti delle trote trentine verranno estratti gli omega 3
Il business. Accordo tra la Astro e l’industria farmaceutica Ibsa per la trasformazione della parte che non diventa filetto. Affare da 2 milioni di euro che porterà a quattro assunzioni
Trento. La parte delle trote che non può diventare filetto, che corrisponde al 45% del peso della trota, fino a questo momento era ceduta senza alcun beneficio economico. D’ora in avanti potrà diventare un’ulteriore entrata per gli itticoltori. Non solo. L’industria famaceutica Ibsa, una importante azienda farmaceutica italiana, nella commercializzazione del prodotto promuoverà anche il Trentino come territorio.
La bozza dell’accordo con il presidente dell’industria farmaceutica è stato definito l’altro ieri dal direttore di Astro Diego Coller nella sede dell’industria a Lodi e sarà definitivamente firmato verso metà novembre. La presenza degli omega3 e l’estrazione dalla parte delle trote non utilizzata per l’alimentazione è frutto di una ricerca compiuta dall’Università di Trento e nello specifico dai professori Fiori e Guella in collaborazione con Astro che ne ha individuato i valori salutistici. A questo punto un prodotto che era un costo diventa un valore aggiunto per gli allevatori. Dopo la firma con l’azienda farmaceutica Astro inizierà subito l’acquisto e l’installazione dei macchinari e delle attrezzature per l’estrazione dell’olio con l’omega 3 dai sottoprodotti per poi consegnarli dopo una serie di analisi che saranno realizzate nel laboratorio che si andrà a realizzare, ai laboratori di Ibsa. Si prevede che l’inizio della lavorazione possa essere fra circa un anno. «Con il prodotto oggi a disposizione potremo fare circa 1.200.000 scatolette di prodotto che saranno commercializzate tramite la rete delle farmacie in tutta Europa. L’ipotesi è quella di arrivare a 1.500.000 pezzi. Cosa importante - afferma Coller - è quella che su ogni scatola sarà ben evidenziata la provenienza dal Trentino, ma non solo, conterrà anche un messaggio accattivante sulle limpide acque del Trentino dalle quali proviene il prodotto. Da una prima stima si calcola un fatturato annuo pari a 2 milioni di euro e la creazione ex novo di 4 posti di lavoro».
Il direttore spiega che si tratta di un prodotto unico, anche dal punto di vista analitico «che offre importanti garanzie perché viene da trote allevate in alta quota dove non c’è la presenza di metalli pesanti nell’acqua. Siamo stati i primi in Italia che vanno ad estrarre gli omega 3 dalle trote. Altro elemento positivo: il nostro prodotto, a differenza di altri similari che contengono prevalentemente Epa, contiene una maggior quantità di Dha che è quello che va ad incidere sulla parte intellettiva» - ricorda Diego Coller. È un prodotto catalogato come “medical food”, un prodotto parafarmaceutico. Sarà commercializzato solo nella rete delle farmacie e non in quella delle parafarmacie, conclude il direttore.