Cimice asiatica, spunta un altro insetto antagonista autoctono 

Agricoltura. Si chiama “Anastatus bifasciaturs” ed è stato ritrovato in varie zone boschive del Trentino. Ora se ne valuta l’efficacia. Fem pronta alla “guerra” con gli insetti parassitoidi


Carlo Bridi


Trento. La bozza di decreto per l’autorizzazione ai centri sperimentali ad operare nella ricerca e diffusione di insetti parassitoidi per combattere biologicamente la cimice asiatica, è stata approvata dal gruppo di esperti composto da tecnici dei Ministeri interessati (Politiche agricole, Sanità e Ambiente), e delle Regioni, nel caso nostro della Provincia, che aveva come proprio rappresentante Claudio Ioriatti dirigente della Fem. Ora ci si attende a breve l’approvazione formale del decreto che contiene due importanti norme: la prima prevede l’autorizzazione dell’importazione degli insetti per la lotta biologica contro la cimice asiatica e la seconda l’autorizzazione per tutte le altre finalità. A dichiaralo è lo stesso Ioriatti all’indomani della riunione congiunta regioni e ministeri che ha dato l’avvallo alla bozza.

C’è da sperare che ci si avvii così finalmente al superamento del maggiore ostacolo per una lotta biologica in grande stile a questo terribile insetto, problema che il 2019 ha lasciato in eredità per il 2020 al mondo agricolo. «Appena il decreto avrà l’ok formale siamo pronti per la individuazione dei siti e delle modalità di rilascio dei parassitoidi, precisa» - Ioriatti. «Come minimo i siti dovranno essere un decina nella prima fase per andare a coprire tutte le aree dove la cimice asiatica è stata trovata. Ma evidentemente i siti potranno essere anche molti di più dipenderà dalle risorse che saranno messe a disposizione» - precisa il dirigente Fem. «Nel frattempo, il nostro gruppo tecnico ha individuato le modalità di rilascio dei parassitoidi con una serie di indicazioni operative da subito applicabili».

Sarà poi necessario attivare un sistema assicurativo che garantisca il reddito agli agricoltori anche in questa fase nella quale si prevedono ancora forti danni senza la possibilità di adeguata difesa. Per questo si sta attivando il Co.Di.Pra con la predisposizione di un fondo mutualistico che andrà a coprire già dal 2020 anche le perdite di produzione causate dalla cimice asiatica all’interno del fondo fitopatie per il quale il Condifesa sta attendendo il via libera dal Ministero delle Politiche Agricole.

«In Trentino - precisa Ioriatti - sono stati individuati anche diversi altri parassitoidi autoctoni ma la loro attività sulla cimice è molto relativa. Il più importane rimane sicuramente la vespa samurai che è stata individuata in diverse località agricole del Trentino come dell’Alto Adige, dove è arrivata naturalmente come la cimice. Questi ritrovamenti ci permetteranno di documentare la presenza di questi parassitoidi anche in fase di predisposizione del progetto operativo, e ci agevoleranno molto anche nella fase di ottenimento di tutte le autorizzazioni perché dimostreremo che non ci sono registrate contro indicazioni. Nel frattempo si sta lavorando anche per verificare l’efficacia di un altro antagonista autoctono: Anastatus bifasciaturs, che è stato trovato in diverse aree boschive del nord Italia e anche in Trentino».













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