Cassa di Trento, 3,9 milioni di utile dopo la fusione 

Il bilancio. L’istituto di credito presenta i conti ai 25 mila soci: 5,3 miliardi di masse amministrate e patrimonio a 245 milioni. Da Fracalossi nessun accenno alle polemiche dei soci “dissenzienti”



Trento. Niente maxi assemblea al Palazzetto dello sport, quest’anno, per la Cassa di Trento (che comprende, dopo la fusione, Cassa Rurale di Trento e Cassa Rurale di Lavis e Mezzocorona e valle di Cembra). Il covid ha imposto anche all’istituto di credito lo svolgmento dell’assemblea con il rappresentante designato, ma sono stati comunque quasi 2.700 i soci partecipanti, pari a quasi l’11% del totale della base sociale formata da 25.000 Soci.

Il Conto Economico - spiega la banca - esprime un utile netto di esercizio pari a 3,9 milioni di euro, un margine di intermediazione pari a 70 milioni di euro, quasi 11 milioni il risultato dalla gestione caratteristica lorda. Sul piano patrimoniale il totale dell’attivo arriva a 3 miliardi e 135 milioni di euro, mentre le masse amministrate raggiungono quota 5 miliardi e 291 milioni. Il patrimonio della Cassa è pari a 245 milioni di euro con il Cet1Ratio cresciuto al 19.938%, a fronte di un minimo regolamentare previsto pari al 13,1%. (si ricorda che tale parametro rappresenta l’indicatore di solidità della Cassa: più è alto, più la banca è forte, solida e sicura).

Nel 2020 la Cassa ha messo in campo varie iniziative a sostegno di famiglie ed imprese: oltre 2.600 sono state le moratorie integrali sui mutui, è stata erogata nuova liquidità per 100 milioni di euro, si sono attivate stazioni di remote banking ed emesse carte di credito e debito gratuite per tutto l’anno; sono stati inoltre forniti terminali Pos portatili gratuiti per favorire le consegne a casa di spesa alimentare e farmaceutica; si sono proposte tutele assicurative per dipendenti di imprese clienti a fronte della “emergenza Covid” e si è attivato il “Mutuo Device”, a tasso zero, per favorire l’acquisto di computer per facilitare lo “smart working” e lo “smart schooling”.

Dal punto di vista dell’impegno sul territorio, la banca ricorda di aver «confermato il suo imponente intervento di sostegno sociale per la crescita morale e culturale del territorio, con assistenza per oltre 900 associazioni attive nei settori della promozione della cultura, dello sport, della solidarietà e della cooperazione, oltre che per servizi dedicati ai propri Soci, con un importo totale di interventi pari ad 3 milioni e 100.000 euro nel corso del 2019».

La fusione tra Trento e Lavis è stata ed è tutt’ora, come noto, al centro di una battaglia legale tra i vertici dell’istituto di credito e un gruppo di circa 500 soci che ha impugnato la delibera assembleare, denunciando irregolarità e dando vita ad una causa civile tutt’ora pendente. Di tutto questo, però, la nota della banca non fa cenno, ma - anzi - il presidente Giorgio Fracalossi si congratula con gli amministratori Claudio Battisti, Maurizio Bottura, Chiara De Vescovi, Massimo Folgheraiter, Fulvio Rigotti, Corrado Segata, Ermanno Villotti e Paolo Zanolli, «riconfermati, con ampio consenso, nei loro incarichi e con i due nuovi componenti il Collegio Sindacale, Anna Giordano e Fabio Scudiero».

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