Cantina Toblino, ai soci 11 milioni di liquidato 

Il bilancio. La bufera dovuta al licenziamento di due enologi non offusca i conti del 2019 che chiude con un fatturato di 18,5 milioni di euro. Degli 880 ettari di proprietà, ben 200 sono bio


Carlo Bridi


Toblino. La Cantina sociale Toblino che quest’anno compie sessant’anni, è la sociale più biologica del Trentino. Sono ben 200 gli ettari certificati biologici su un totale di 880 di proprietà dei soci. Questo, permette di avere quasi tutti i vini che vengono imbottigliati e che prendono la strada del il canale Ho.re.ca certificati biologici. La cantina incoraggia i soci a trasformare i loro vigneti in biologici sia con il supporto di un servizio di assistenza tecnica interno che porta ad un costante aumento degli ettari coltivati biologicamente, che con un prezzo mediamente superiore del 10% di quello pagato per le uve prodotte con il metodo della produzione integrata. Ad affermarlo il presidente della cantina Bruno Lutterotti. Dal canto suo il direttore Carlo Debiasi precisa che questo prezzo maggiore che viene liquidato per le uve bio è il frutto della maggiore resa assicurata dal mercato.

Come noto, la Cantina è finita di recente alla ribalta delle cronache per il licenziamento di due enologi. La questione è complessa e tecnica e le posizioni dei diretti interessati e della Cantina sono diametralmente opposte. Polemiche a parte, però, i numeri della Cantina inducono all’ottimismo: i soci conferenti sono in totale 580 e nel 2019 hanno conferito 66.000 quintali di uva quest’anno una lieve crescita arrivando a 68.000. Le uve a bacca bianca sono l’80%, ed in ordine di produzione le varietà più importanti sono: lo Chardonnay, il Muller Thurgau, e il Traminer. Ma la varietà bandiera della cantina, è il Nosiola vino pluri premiato anche in concorsi a livello mondiale, specie con il vino Santo che viene fatto in purezza con l’uva Nosiola. Anche con il 20% di uve rosse esiste una linea di imbottigliamento per la schiava rossa, il Kerner e il Rebo.

L’ultimo bilancio consolidato vede un fatturato comprendente tutte le attività della cantina compreso il bar-ristorante pari a 18,5 milioni di euro con una liquidazione ai soci di oltre 11 milioni. «Quest’anno, in base al bilancio già approvato dal Cda, la liquidazione sarà nettamente maggiore - afferma Lutterotti.

«La nostra cantina ha assunto una chiara politica di produzioni che punta alla qualità ma ottenuta in modo sostenibile, di qui la scelta del biologico» - spiega Debiasi. «E con la diversificazione delle produzioni arriviamo fin agli 850 di Monte Terlago. La nostra scelta bio ci ha portati anche a sostenere con convinzione il distretto biologico Valle dei Laghi, anche in funzione dell’ambiente per creare le condizioni ideali per un turismo non solo di passaggio ma anche stanziale. Un territorio salubre è la migliore carta di presentazione per il turismo. Al fine di accelerare il passaggio al bio - prosegue - abbiamo realizzato un’azienda dimostrativa di 40 ettari che è però anche produttiva, che serve come esempio per i nostri soci a dimostrazione di ciò che sul fronte della sostenibilità si può fare».

Covid e i mercati

Nella prima ondata di Covid la Cantina ha perso il 36% del fatturato sul canale Ho.re.ca, ma due terzi sono stati recuperati in estate. «Ora sia avvicinano le festività di fine anno momento molto importante per il settore, ma non sappiamo come andrà a finire. Vediamo l’evolversi settimana per settimana» - spiegano i vertici di Toblino.

I premi

Alla più grande competizione enologica e influente del mondo: Decanter World Wine Awuard 2020 dove la giuria ha degustato oltre 16.000 vini di 56 Paesi, il Vino Santo 2004 della Cantina Toblino è stato premiato con la medaglia di Platino collocandosi nella ristretta ed esclusiva cerchia dei 180 migliori vini del mondo.

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