Campi in affitto per poter coltivare piccoli frutti

La storia di Davide Zampedri che ha visto nascere la passione per la terra da giovane aiutando lo zio. Per il futuro? «Mi piacerebbe un b&b a Viarago»


di Carlo Bridi


VIARAGO DI PERGINE. Non è detto che la professione agricola debba esse per forza rilegata ai figli di imprenditori agricoli. Se c’è voglia e intraprendenza, e nonostante i costi della terra, è possibile anche per un giovane figlio di una coppia di genitori operai, avviare un’azienda agricola, partendo con l’affitto dei terreni. E’ questo il caso di Davide Zampedri, che ha «acquisito» la passione per l’agricoltura andando fin da bambino a dare una mano allo zio nella sua azienda di piccoli frutti. Questo lo ha portato a scegliere come scuola superiore l’istituto agrario di San Michele dove si è diplomato perito agrario. Quindi, la scelta di fare l’imprenditore agricolo e specificatamente di dedicarsi alla coltivazione dei piccoli frutti all’imbocco di quella valle dei Mocheni .

Forte della sua formazione e dell’aiuto del premio d’insediamento - che una decina d’anni fa era più basso, 25.000 euro - Davide è partito subito con una serie d’impianti per la produzione fuori suolo, perché questo è ciò che richiede la cooperativa Sant’Orsola, di fragole, lampone, mora e fragoline. Non si è buttato sulle coltivazioni in pieno campo come potrebbero essere mirtillo e ribes perché non ha contratti d’affitto a lunga scadenza, ci dice Nicola. «Fin da subito - spiega - la scelta è stata quella di aderire alla Sant’Orsola, ritenuto questo il modo migliore per realizzare un prezzo equo dei propri prodotti e quindi del proprio lavoro. Certo, i tempi sono molto più duri che in passato, i prezzi si sono ridimensionati e i costi sono aumentati. Questo porta ad avere dei margini più ridotti e di conseguenze per pagare gli 8- 9 dipendenti che assumo stagionalmente, dobbiamo lavorare moltissimo noi. Per fortuna mamma e papà sono andati in pensione e mi aiutano in azienda. Certo - precisa Davide - se dovessi partire oggi sarebbe molto più dura di una decina di anni fa in quanto i prezzi dei piccoli frutti, ma particolarmente delle fragole che corrispondono a circa i due terzi del prodotto della mia azienda, sono appena sufficienti da pagare i costi di produzione».

E il tempo bizzarro ha fatto danni? «Fino ad ora no - afferma Davide - ma molto dipende da come andrà a maggio, mese cruciale per i nostri frutti. Dal punto di vista commerciale - prosegue il giovane di Viarago - dopo l’assemblea di Mezzocorona di sabato scorso siamo più ottimisti, il signor Rizzoli ci ha presentato un piano di risanamento e di rilancio della Sant’Orsola che ci fa guardare al futuro con un certo ottimismo perché non dobbiamo dimenticare che i piccoli frutti hanno dei grossi costi sia nelle infrastrutture dell’impianto per fare il fuori suolo, che di mano d’opera per il raccolto. Io assumo un gruppo do stagionali polacchi sempre quelli da alcuni anni, ma non è facile fare bilancio. Un sogno nel cassetto? La voglia di consolidare l’azienda anche se mi rendo conto che è assai difficile, penso ad esempio ad un agriturismo o ad un B&B che potrei realizzare nella mia azienda a Viarago». È sentimentalmente è legato? «Ad oggi no - precisa con un sospiro - anche perché sono concentrato esclusivamente su lavoro della mia azienda». Consiglieresti a un giovane di fare la tua scelta oggi? «Sì se c’è la passione per la terra e se non hai paura dei sacrifici, purchè abbia un preparazione imprenditoriale adeguata, ed abbia presente che i prezzi oggi sono più bassi».

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