Cambi climatici, Rampini “assolve” Donald Trump

trento. Federico Rampini, 64 anni, giornalista, corrispondente di Repubblica da New York, è l’unico relatore del Festival dell’Economia a non essersene perso nemmeno un’edizione, negli ultimi...


Jacopo Strapparava


trento. Federico Rampini, 64 anni, giornalista, corrispondente di Repubblica da New York, è l’unico relatore del Festival dell’Economia a non essersene perso nemmeno un’edizione, negli ultimi quindici anni. Ma nemmeno a lui, evidentemente, avevano detto che quest’anno avrebbe parlato davanti a una platea virtuale. E anche ieri pomeriggio, entrando, al Sociale vuoto, era lì che commentava: «Che tristezza. Mi viene da piangere penso cos’era questo teatro…».

Il titolo che Rampini aveva scelto per la sua conferenza, quest’anno, era “Xi Jingping contro Greta”. «Un titolo provocatorio» ha spiegato (e, in effetti, ricordava un po’ “King Kong contro Godzilla”). Poi ha attaccato a spiegare.

«I grandi mezzi di informazione occidentali ci hanno raccontato di Greta, del suo movimento che ha scosso le coscienze, ma quasi sempre hanno indicato come gigantesco colpevole Donald Trump. Trump il negazionista, Trump che sbeffeggia Greta, Trump che ha ritirato l’America dagli accordi di Parigi sul clima». Ebbene, le cose stanno così solo in parte. «A dispetto di quanto la propaganda e la diplomazia cinese stanno cercando di far passare, la Cina popolare ha ormai un volume di emissioni di CO2 doppio rispetto a quello degli Stati Uniti. E poi, in America, i singoli Stati federati, California in testa, intendono rispettarli lo stesso, gli accordi di Parigi».

Rampini ha smontato alcuni luoghi comuni, come la storia della Cina leader nel settore delle rinnovabili («Lo fanno per monopolizzare la tecnologia e rendersi autonomi dal petrolio, ma non hanno rinunciato ai combustibili fossili, lungo la famosa via della seta stanno costruendo centrali a carbone») o sugli incendi in California («Non è solo colpa di Trump, come la Cnn ripete ogni sera. I cambiamenti climatici c’entrano solo in parte. Lì c’è una pessima gestione delle foreste, si è costruito dove non si dovrebbe, e la compagnia elettrica locale non ha mai interrato i fili della luce»).

Rampini ci tiene a precisarlo: a lui Trump non piace. «Ma le fake news dei suoi oppositori sono gravi quanto le sue. Le due Americhe sono cocciute, testarde, faziose, intolleranti, obnubilate dai loro dogmi. È sempre più difficile trovare un punto di dialogo tra le due». E, in mezzo ai polveroni che alzano, distinguere il vero dal falso.

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