Proteste degli esercenti dopo la revoca della gara provinciale 

«Buoni pasto, così non va»

Trento. Con una determinazione della Provincia, nei giorni scorsi è stato avviato il procedimento di decadenza dell'aggiudicazione della gara per la fornitura del servizio di buoni pasto per i...



Trento. Con una determinazione della Provincia, nei giorni scorsi è stato avviato il procedimento di decadenza dell'aggiudicazione della gara per la fornitura del servizio di buoni pasto per i dipendenti provinciali. Un appalto del valore di 50 milioni di euro e dal percorso assai travagliato. La ditta aggiudicatrice dell’appalto non è riuscita a presentare nei 45 giorni previsti gli accordi di convenzione con gli esercizi commerciali. Un dato che conferma - secondo i vertici di Confcommercio Trentino e Confesercenti del Trentino - le perplessità sui criteri che hanno portato alla stesura del bando: il risparmio viene scaricato sugli esercenti che, stretti tra margini già molto ridotti, preferiscono rinunciare all'opportunità. «La notizia delle difficoltà dell'azienda vincitrice dalla gara - spiega in una nota Marco Fontanari, presidente dell'Associazione ristoratori del Trentino - non è una sorpresa: abbiamo fin da subito denunciato al presidente Fugatti il rischio che questo bando scaricasse sugli esercenti il ribasso presentato dalle aziende partecipanti. Com'era prevedibile, i colleghi hanno preferito non accettare condizioni che riducessero ulteriormente i margini già esigui». «Il principio del massimo ribasso - gli fa eco Giorgio Buratti, presidente dell'Associazione pubblici esercizi - è un sistema che tendenzialmente colpisce l'anello più debole della catena del servizio». «Già ad inizio giugno - dichiara Massimiliano Peterlana di Confersercenti - avevamo denunciato i possibili scenari che si sono puntualmente avverati: esercizi pubblici che non accettano più i buoni pasto a causa delle commissioni troppo elevate».













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