Beatrice, la giovane regina dell’agriturismo futurista

Insieme alla mamma gestisce una struttura all’avanguardia in val di Fiemme, una delle prime in Trentino a potersi fregiare della certificazione Ecolabel


di Carlo Bridi


CASTELLODI FIEMME. Ancora una volta emerge in tutta chiarezza l’importanza di una buona cultura e di un'ottima formazione professionale nella donna imprenditrice agricola intervistata questa settimana. Siamo alla periferia di Castello di Fiemme, appena sotto la statale, dove da cinque anni è stato costruito un bellissimo compendio perfettamente ambientato nell’ambiente (stalla moderna, casa d’abitazione e locale agrituristico). Il legno è il materiale dominante nella costruzione, completa autonomia dal punto di vista energetico per stalla e casa.

La ragazza di oggi ha 23 anni si chiama Beatrice Nones, in possesso del diploma professionale della scuola alberghiera di Tesero. La mamma fa la contadina e il papà, il falegname. «Abbiamo un’azienda ovi-caprina ma abbiamo anche cinque mucche», precisa Beatrice. «Le capre ci servono sia per il latte che per i capretti che usiamo nel nostro agritur, mentre dalle pecore otteniamo sia gli agnelli, spesso con parti gemellari, che la lana con la quale abbiamo fatto materassi, cuscini e coperte per il nostro locale agrituristico. Il latte viene conferito al caseificio sociale di Cavalese, salvo una parte che la mamma usa per il fabbisogno del nostro agriturismo». Con il latte, i formaggi da noi prodotti, la carne, compresa quella di capretti e agnelli, e la verdura dell’orto siamo ben oltre il 30% di prodotti aziendali imposti dalla legge. La nostra è una casa clima, una struttura tutta in legno, abbiamo il recupero dell’acqua piovana, abbiamo i pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica, i solari per l’acqua calda, la caldaia a cippato che produciamo tutto noi, quindi siamo completamente autonomi dal punto di vista energetico. Abbiamo ottenuta la certificazione “Ecolabel”, e siamo fra i pochissimi che l’hanno ottenuto a livello di agritur. Va detto che nei nostri ospiti riscontriamo un forte interesse per questo aspetto ecologico, molto più che su altre cose, puntualizza la nostra interlocutrice».

Come mai il suo impegno in azienda? «Dopo aver lavorato in albergo, come mia mamma, ci siamo messe in proprio, io ho una grande passione per questo lavoro, senza di questa un’attività così non si fa. Proprio per questo abbiamo realizzato questa struttura d’avanguardia che gestiamo con passione e soddisfazione anche in un momento difficile come quello attuale, un certo calo c’è stato, ma possiamo accontentarci. Certo, i servizi che offriamo: dal centro benessere, all’opportunità di avvicinarsi alla vita contadina fanno la differenza. I nostri ospiti possono assistere al momento in cui trasformiamo il latte in formaggio, gli lasciamo assistere alla mungitura, gli lasciamo dare da mangiare agli animale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano