Dillo al Trentino

«Il nostro territorio ferito da tutti quei boschi tagliati “a raso”. Per favore, fate qualcosa»

La segnalazione: «Questa è una devastazione silenziosa anche peggiore di quella di Vaia». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it

LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI

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TRENTO. Il Trentino è una terra meravigliosa, terra di montagna invidiata dai turisti di tutta Italia (e di tutto il mondo) che vengono in provincia per ricaricare le pile tra monti, laghi, aria fresca e boschi.

Già, boschi. 

Ma li stiamo “trattando bene”, i nostri boschi?

Se lo chiede, con una lunga mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it Silvia che ha voluto condividere con i lettori di “Dillo al Trentino” un ragionamento sullo stato di salute dei nostri boschi. O meglio, su come i boschi vicini alle strade vengano tagliati “a raso” creando di fatto una ferita al territorio.

Ecco quanto scrive Silvia: «Buongiorno chiedo ospitalità al vostro giornale per una segnalazione che mi preme ormai da anni. Molti si sono preoccupati della devastazione di Vaia, o della distruzione di boschi ad opera di incendi, ma qui in val di Non da qualche anno si sta facendo nel silenzio generale una devastazione ben peggiore.

LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI

Non ho mai visto in 50 anni tagliare boschi a raso, mentre negli ultimi anni è ormai una prassi consolidata.

Si è cominciato con i cambi colturali da bosco a frutteto iniziati in epoca Dellai che purtroppo questa giunta non ha fermato come si sperava ma ha addirittura facilitato.

Ora si è passati alla prassi di radere al suolo tutti i boschi lungo le strade, per decine di metri. Una cosa assurda, fatta con la scusa della sicurezza, ma che dietro nasconde un bisogno di legname facile.

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Boschetti secolari rasi al suolo.

Ho girato tutta l'Austria, la Svizzera la Francia, da nessuna parte si vedono i lati delle strade così devastati, solo ed esclusivamente in Trentino.

Ormai ogni giorno si gira terrorizzati nel veder quale bosco un privato, l’Anas, la forestale abbia raso al suolo.

Si badi che non sono una ambientalista estremista ma mi piacciono solo le cose fatte con buon senso.

Tagliamo la piante pericolose, mature, vecchie, facciamo un dirado boschivo, non radere al suolo come fosse passato Attila.

Siamo tra i pochi posti al mondo con foreste rigogliose, sembra ci diano fastidio. Dopo decine di ettari per frutteti, decine di ettari lungo le strade, decine di ettari per fare invasi per frutteti, nei boschi in alta val di Non, addirittura hanno raso al suolo ettari di bosco per fare prati a chi ha bisogno di fieno avendo piantato meli ovunque e avendo però mantenuto la stalla.

Ma non sarà ora di fermarsi?

E qualcuno ti dice che una volta c'erano molti più pascoli. Certo, ma erano pascoli, non prati da sfalcio, che comunque prima di essere pascoli erano boschi.

Spero che qualcuno faccia qualcosa ma la vedo dura perché vedo negli amministratori che ormai è consolidata questa moda di tagliare bosco come fosse una cosa fastidiosa», conclude Silvia.

Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it oppure mandateci un messaggio in direct sulla nostra pagina Facebook.













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