Letteratura 

Willy Vlautin, “il nuovo Steinbeck” oggi incontra i lettori all’Arcadia

Rovereto. In attesa di ieranò, la grande letteratura anche oggi, 12 novembre, si ferma comunque alla Libreria arcadia Di via fontana 16 a Rovereto. alle ore 19 arriverà infatti willy vlautin, “il...



Rovereto. In attesa di ieranò, la grande letteratura anche oggi, 12 novembre, si ferma comunque alla Libreria arcadia Di via fontana 16 a Rovereto. alle ore 19 arriverà infatti willy vlautin, “il nuovo steinbeck”, un artista che sta segnando la storia della letteratura e della musica americana contemporanea. lo scrittore in italia per due sole tappe: a roma, dove ha sede la sua casa editrice, e a rovereto dove sarà intervistato da giorgio gizzi e interpretato da silvia turato. vlautin, che negli stati uniti è anche un cantautore di successo, al di là della trama è davvero tra i pochi scrittori contemporanei in grado di descrivere l’america oggi. senza rifugiarsi nel sentimentalismo o nella melassa narrativa dei tanti, senza cavalcare l’orrore della cronaca quotidiana riesce a raccontare una storia senza tempo: quello di “loosers”, di perdenti che però combattono sino all’ultimo un’esistenza che sembra per loro segnata.” vlautin è amatissimo da autori come barry gifford, colm toìbin, roddy doyle e ursula k. le guin - solo per citarne alcuni – proprio per la sua capacità di descrivere un cantico dei diseredati tra le luci di un’america al neon: con molte insegne, ma poche illuminazioni e con i fari sempre puntati ovunque a esportare democrazia tanto basta per dimenticarsi della propria libertà.

Ogni nuovo romanzo dell’autore nato a reno in nevada nel 1967, è un urlo in una stanza chiusa, una poesia che diventa inchiostro, cantata come nelle ballate country di un’america che non ha ancora visto l’alba per comprendere bene la notte che sta vivendo. in questo suo ultimo “the free” (appena tradotto in italia da gianluca testani per la casa editrice jimenez, pagg. 241, euro 18, e in libreria da oggi), vlautin conferma davvero di essere il nuovo john steinbeck. di quest’ultimo ha la stessa voce narrativa, il medesimo timbro letterario, il sentire comune per uomini ai margini ma senza cadere in un’epica romantica della sconfitta che ha fatto la fortuna di molti altri scrittori (si pensi a fante o woody guthrie).













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