«Sensibilizzare gli uomini ormai è un tema cruciale» 

Il convegno di Unitn. Domani docenti e esperti a confronto sugli stereotipi di genere e non solo Tra loro la prorettrice Barbara Poggio e poi Paola Maria Taufer, Patrizia Tomio, Stefano Ciccone



Trento. Sono momenti intensi quelli che dal 25 novembre si stanno susseguendo per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Si inserisce in questo quadro l’evento online “Se questo è un uomo. Identità maschili e violenza di genere” organizzato dall’Università di Trento venerdì 27 novembre alle 15.

Il taglio è volutamente originale per la presenza di esperte ed esperti che si confronteranno sul tema degli stereotipi di genere e sulla retorica del ruolo maschile e femminile. Con Barbara Poggio, Prorettrice alle Politiche di Equità e Diversità dell’Università di Trento, Paola Maria Taufer, Presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo e Patrizia Tomio, Responsabile Ufficio Equità e Diversità dell’Università di Trento, dialogheranno, infatti, Maria Giuseppina Pacilli, autrice del volume: “Uomini duri. Il lato oscuro della mascolinità” e Stefano Ciccone, fondatore dell’Associazione Maschile Plurale e autore del volume: “Maschi in crisi? Oltre la frustrazione e il rancore”.

«L’evento risponde a una sollecitazione delle rappresentanze studentesche che hanno chiesto di approfondire il tema della mascolinità tossica - precisa Barbara Poggio - Abbiamo deciso di partire da una premessa: gli squilibri di genere, ma anche gli aspetti più deleteri come le varie forme di maltrattamento, non si comprendono se li si guarda solo come una questione femminile. Ormai tutte le ricerche sono concordi nell’affermare che gli atti di violenza sono principalmente frutto di un problema culturale: dietro c’è una visione dei rapporti asimmetrica. Un altro tema, suffragato da molti studi, evidenzia che gli uomini violenti non agiscono per raptus ma lo fanno in modo deliberato: c’è una strategia in un atto che è la parte finale, l’iceberg, l’aspetto conclusivo di una storia».

Affrontare il tema della violenza sulle donne significa quindi interessarsi anche a una cultura che giustifica e struttura questo tipo di relazioni. C’è inoltre la consapevolezza che il tema della mascolinità è cruciale, ma ancora poco trattato. «Nel tempo le donne hanno continuato a fare autocoscienza, per usare un’espressione forse un po’ datata. È arrivato forse il momento di porre al centro anche il maschile». Sottolinea la professoressa Poggio. Per seguire questo percorso sono stati invitati due ospiti che da tempo lavorano sul delicato rapporto fra generi. Stefano Ciccone è fondatore dell’associazione “Maschile Plurale”, impegnata da anni in riflessioni e pratiche di ridefinizione dell’identità maschile, plurale e critica verso il modello patriarcale, anche in relazione positiva con il movimento delle donne. Fra le attività portate avanti dall’associazione ci sono anche corsi per gli “uomini maltrattanti”: percorsi di sensibilizzazione e aiuto per persone che hanno praticato la violenza. L’ultimo libro di Ciccone, Maschi in crisi, riflette su una delle rappresentazioni più diffuse, divenuta luogo comune, che vuole i maschi di oggi intimoriti dalla perdita di ruolo e riferimenti, aggrediti da un femminismo che avrebbe “esagerato”, e dal confronto con una sessualità femminile disinvolta e aggressiva. Il libro vuole proporre un’altra strada per interpretare l’esperienza maschile. Oltre il disagio, la frustrazione e il disorientamento, vuole contribuire a riconoscere le opportunità che si aprono per le vite degli uomini e le loro prospettive esistenziali.

«Il nostro secondo ospite, la professoressa Maria Giuseppina Pacilli, partirà invece da una prospettiva più psicologica per occuparsi del “lato oscuro della maschilità” e di come questa possa trasformarsi in una gabbia. Ci sembrava importante, fra l’altro, - sottolinea Poggio - portare la voce di un uomo e di una donna e innescare un dibattito che speriamo sia il più dialogico, costruttivo e fruttuoso possibile». E.T.













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