l’iniziativa

Oltre trecento bambini al concorso di pittura della FIS Children Cup

I disegni erano ispirati a “Fliflick”, la mascotte dell’Alpe Cimbra


Claudio Libera


TRENTO. Anche questa volta il «Premio di Pittura Cassa di Trento», che chiude ogni edizione dell’Alpecimbra Fis Children Cup, in linea con la tradizione portata avanti per decenni dal Trofeo Topolino, ha riscosso un grande successo.

Tutti e trecento i posti messi a disposizione dagli organizzatori del mondialino di sci, disputatosi la scorsa settimana sull’altopiano, sono andati infatti esauriti in poco tempo, la maggior parte attraverso le prenotazioni attivate nella mattinata del 4 febbraio, le restanti all’apertura degli ingressi.

Davvero suggestivo il colpo d’occhio offerto da Piazza Fiera, a Trento, per un pomeriggio affollata di cavalletti e di giovani artisti, seguiti a distanza dai genitori.

I baby disegnatori, chiamati a dare sfogo alla propria fantasia e vena artistica, muniti di pennarelli o matite colorate, rigorosamente forniti dallo staff e poi rimasti in dote ad ogni partecipante, hanno seguito più o meno fedelmente la traccia indicata loro, ovvero «Fliflick nel mondo che vorrei», inserendo la mascotte dell’Alpe Cimbra in contesti di ogni tipo: tecnologici, con astronavi e razzi spaziali, naturali, con animali e ambienti montani, sportivi, con piste da sci e impianti di risalita.

Le foto del premio di pittura FIS chidren cup

I 305 bambini delle scuole elementari che hanno animato l’iniziativa ideata nel 1966 da Rolly Marchi stavolta hanno anche dovuto combattere con il vento, che almeno nella prima parte del pomeriggio si è divertito a spostare e abbattere i cavalletti, ragion per cui molti hanno scelto di disegnare per terra.

I volontari dello staff, guidato da Fabrizio Gennari, hanno così dovuto farsi in quattro per aiutare i bambini a fissare al meglio i fogli e a stabilizzare le strutture di legno, autentici pezzi storici, utilizzati senza soluzione di continuità dalla prima edizione a questa 54ª.

Generazioni di trentini si passano dunque il testimone, da oltre cinquant’anni, ma il fascino che esercita questo appuntamento sui più piccoli rimane immutato nel tempo, così come la gioia dei genitori nel vederli impegnati con i colori in mano, soprattutto in un’epoca come la nostra, in cui la realtà virtuale occupa spazi sempre più ampi della loro e della nostra vita.

Le opere, consegnate in forma anonima come richiede il regolamento, verranno ora valutate da un’apposita commissione, che sceglierà i migliori dieci lavori (identificati da un numero) e quindi i dieci bambini da premiare.













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