Noo Saro-Wiwa all’Arcadia racconta i volti dell’Africa

ROVERETO. Pubblicato in lingua inglese nel 2012, insignito del Sunday Times Travel Book of The Year, è stato inserito da The Guardian fra i dieci migliori libri mai scritti sull’Africa. “In cerca di...


Maria Viveros


ROVERETO. Pubblicato in lingua inglese nel 2012, insignito del Sunday Times Travel Book of The Year, è stato inserito da The Guardian fra i dieci migliori libri mai scritti sull’Africa. “In cerca di Transwonderland” (66thand2nd) verrà presentato dalla sua autrice, Noo Saro-Wiwa, oggi, 15 giugno, alle ore 19, alla Libreria Arcadia in via Fontana a Rovereto.

Noo, che oggi vive a Londra, cresciuta fra Inghilterra e Stati Uniti (ha frequentato il King’s College e successivamente la Columbia University di New York), è figlia di Ken Saro-Wiwa, guida di un movimento pacifista che ha lottato per il riconoscimento dei diritti umani e ambientali in Nigeria contro il regime dittatoriale del Paese e il gruppo petrolifero Royal Duch Shell e per questo, dopo un processo sommario, condannato a morte nel 1995.

Il libro è il diario del viaggio che, quindici anni dopo la morte del padre, Noo ha deciso di intraprendere alla scoperta della Nigeria, dove è nata. Per quattro mesi, con la frustrazione di sentirsi sia straniera che a casa propria, si tuffa nella vita di un Paese dai mille volti che non conosce, intrecciando descrizioni e narrazione con pagine di denuncia contro la putredine di una società corrotta a tutti i livelli. E così affronta il caos della capitale, Lagos, sui “danfos”, i poco rassicuranti minibus che colorano di giallo strade sempre imbottigliate, oppure si commuove davanti alla serena bellezza delle montagne dell’Est o si stupisce per l’effervescenza di un’inesauribile Nollywood. Il suo animo è diviso tra l’amore per una terra che le svela i suoi segreti, per esempio, il villaggio di Jos, dove tremila anni fa il popolo Nok aveva sviluppato una complessa civiltà, e l’indignazione per le immense cattedrali del petrolio, causa di tutti i mali del Paese.

Noo Saro-Wiwa è, comunque, irrimediabilmente sedotta da quel mondo così pieno di contrasti, che diventa chiave per riscoprire se stessa, per esorcizzare le sue paure, e al quale la legano le proprie origini.

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