Le poesie scelte di Botteri tra Strembo e Trieste 

Letteratura. È uscita da poco un’antologia di liriche scelte curate dal critico Antonio Milanese La nostalgia di una geografia interiore fatta di mare e dei boschi della Val Rendena


Giorgio Dal BOSCO


Strembo. É uscito in questi giorni nelle librerie “Poesie scelte” di Giacomo Botteri, già professore, preside, scrittore e ancor adesso poeta. Giacomo, nato a Trieste ma figlio di rendeneri di Strembo lì emigrati più di un secolo fa come arrotini, ha novanta anni e lo sguardo ancora incantato del ventenne. Amico del cuore di Fulvio Tomizza, letterato di spicco nell'ambiente culturale veneto e triestino, ha dato alle stampe nella sua lunga carriera decine e decine di libri di poesie e di romanzi, editi quasi tutti da editori veneti e triestini. Troppo lungo l’ elenco. Una buona sintesi tematica può essere: la nostalgia dell'amore di una terra, di un ambiente, dei profumi spesso amari del passato tra Trieste e Strembo, tra il mare adriatico e i boschi della Val Rendena, tra storie e leggende, tra fatti e sogni, tra amore e illusioni.

Antonio Milanese, critico letterario di assoluto valore (e scrupolo) con un’ alta sensibilità poetica, dopo aver suggerito a Giacomo Botteri di fare una selezione della sua vasta produzione, a lavoro ultimato ne ha realizzato un'analisi critica di quasi 150 pagine radiografando il poeta dal punto innanzitutto umano, poi filosofico e quindi filologico. La sua è una esegesi blocco per blocco di poesie, quasi poesia per poesia, verso per verso.

Per chi scrive l'introduzione al libro di Milanese si è rivelata molto più di un esercizio letterario e intellettuale. É stato l’ aiuto a capire ancor di più prima l’ uomo Giacomo e poi il Giacomo poeta. É una traccia per capire e, insieme, uno stimolo a lasciarsi trasportare dalle immagini del poeta, ad ammirare l'armonia delle sue metafore.

Una volta tanto è doveroso, e utile, dunque, scrivere che una introduzione va letta con la massima attenzione. Alla fine della lettura delle poesie, è stimolante leggere i commenti di ciascun blocco di poesie confrontando le proprie sensazioni con quelle del critico. Questo esercizio, ancorché inevitabilmente abbia in sé qualcosa di didascalico, esplica una funzione di grande interesse umano. C'è da scommettere, infatti, che in tal modo il lettore avrà dal confronto il … conforto di essere entrato fino in fondo nel “mondo” di Botteri.

Soltanto un esempio delle quasi 200 poesie dell'antologia. Titolo: “Trentatreesima giornata di guerra” Paghiamo un salario/ di sangue,/ dividiamo/ la vita e la morte/ come unico raccolto./ Dai nostri occhi/ fuggono i sogni,/ nelle nostre mani/ languono i fiori./ Soffre il cielo/ dalle stelle come stigmate./ Mostri salgono in alto/sulle sabbie impaurite.

Nell'avvertenza del critico Antonio Malese, posta al principiare dei commenti finali si legge: “Sono in debito, con il lettore di questa antologia, di una precisazione: il mio ruolo è stato quello di cercare di aiutarne la comprensione col far emergere il significato più profondo della poesia dalla forma che con esso più strettamente collabora. E che è tanto più ricca e complessa proprio là dove è più presente l'ispirazione lirica, a partire dal colore delle vocali, dai suoni ricorrenti come le allitterazioni, le rime, le assonanze e le consonanze, per continuare con le figure sintattiche e di significato. Il risultato di questa indagine potrà essere a volte messo in discussione dal lettore. Scrive Lorenzo Renzi a proposito di una lettura di Leopardi: «Una domanda che si presenta sempre in questi casi è: ma Leopardi sapeva di aver messo queste cose che il critico trova? Risponderei: no, ma ci sono lo stesso. Il poeta gioca con la lingua, e questa lo tradisce e gli fa mettere nelle parole quello che nemmeno lui sa». È quello che è successo a me che leggendo a Botteri il frutto della mia analisi di una sua poesia, per averne l'approvazione, mi sono sentito obiettare (in senso buono) che “avevo fatto un'altra poesia”, vale a dire che ci avevo trovato un di più a cui lui non ricordava di aver pensato. Ma credo che il poeta si schermisse.”

Bene. Lette le poesie di Botteri, provatene le emozioni, chi si interrogasse come e perché nascono, trova nei commenti una spiegazione. Convincente.

“Poesie scelte” di Giacomo Botteri (introduzione, commento e note di Antonio Milanese) Dario De Bastiani editore pag. 320 euro 12.















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