“Le parole rubate” Tra memoria e identità disperse 

Il seminario. Domani il quarto incontro, organizzato da Lettere,  per il ciclo dei “Discorsi sulla scrittura”. Il programma fino a maggio


Adriana Paolini


Trento. Domani, venerdì 8 gennaio (alle 11) riprenderà il filo dei “Discorsi sulla scrittura” con il seminario di Nadia Pedot su “Le parole rubate: tra memoria e identità disperse”. È il quarto di un ciclo di quattordici incontri online dedicati alla scrittura, iniziati il 20 novembre scorso, e destinati a un pubblico di studenti e di studiosi, ma pensati anche per chiunque sia interessato all’argomento, e per chi non si è ancora accorto che la scrittura è essenziale per ognuno di noi. L’abitudine che abbiamo alla scrittura, infatti, non sempre permette di prendere coscienza della sua importanza e della sua funzione sociale. Organizzati dal Dipartimento di Lettere dell’Università di Trento, i “Discorsi” sono strutturati in quattro percorsi che si concluderanno il 28 maggio. Le relazioni del primo percorso, “Scrittura di libri e di documenti” sono state dedicate alla storia della scrittura, a mano e a stampa. L’ultimo incontro, quello di domani, fornirà altri strumenti per comprendere l’importanza sociale, storica e giuridica dei documenti scritti conservati nelle biblioteche e negli archivi, scritture da scoprire e da tutelare per essere in grado poi di proteggere e conoscere noi stessi e la nostra comunità.

Il secondo ciclo di incontri si intitola “Presenze e assenze”. Non sono importanti solo le parole dette o scritte, a volte lo sono di più quelle che dovrebbero esserci ma mancano, la cui assenza impedisce di cogliere la pienezza di un fatto, di un documento o di un fenomeno. Gli esempi proposti nel corso delle quattro relazioni sono legati a epoche passate, ma le riflessioni sollecitate potranno essere applicate anche alla quotidianità, densa di silenzi che non si possono ignorare. Si potranno ascoltare Marina Benedetti, dell’Università Statale di Milano (22 gennaio) sul rapporto tra silenzio delle donne e silenzio sulle donne, Matteo Cova, dell’Università di Trento (5 febbraio) che racconterà dei frammenti di codici medievali, presenze di un libro non più esistente. Sui graffiti, su ciò che hanno comunicato nel passato e sul significato che ora è attribuito loro, parlerà il 19 febbraio Carlo Tedeschi (Università di Chieti). La presenza, o l’assenza, di note sui margini delle pagine testimonia il dialogo instaurato tra i lettori e l’opera contenuta in un libro e di questo rapporto di lettura si tratterà il 5 marzo. “Scritture per il pubblico” è la terza sezione. Scrivere per un giornale o per un libro di certo non è lo stesso: sono diverse le parole e gli argomenti. È diverso il modo di impostare la pagina e di scegliere i caratteri. È differente il modo di parlare ai lettori. Per spiegare queste due ‘nature’ delle scritture per il pubblico interverrano il direttore del “Trentino” Paolo Mantovan (19 marzo) e l’editore Roberto Keller (2 aprile). Ma per un libro non serve solo un editore, non basta una buona storia. All’autore servono letture per renderla solida, riscritture per sentirsi forti tanto da attirare a sé lettrici e lettori, e il tempo per dare forma al proprio desiderio di raccontare. Di questo parlerà Lisa Ginzburg, autrice del recente e bellissimo romanzo “Cara pace”. Nell’ultima sezione dei “Discorsi” si aprirà lo sguardo su un’ulteriore prospettiva, quella della scrittura usata o interpretata dalle arti. Si parlerà di musica, di quella medievale, grazie a Marco Gozzi, dell’Università di Trento, ma anche dei testi rap italiani, studiati da Paula Rebecca Schreiber. Infine, l’artista trentino Angelo Demitri Morandini darà corpo a sperimentazioni verbo-visuali presentando la sua ultima ricerca ispirata dai big data.

Il programma è disponibile alla pagina web https://webmagazine.unitn.it/evento/lettere/85473/discorsi-sulla-scrittura, dove sono le informazioni per iscriversi ai singoli incontri, che si potranno seguire anche sul canale YouTube del Dipartimento di Lettere.















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