Il teatro si riprende la scena 

Centro Culturale Santa Chiara. Ieri la presentazione della nuova stagione che partirà il 5 di novembre con prezzi ridotti e tariffe agevolate Venti gli spettacoli in programma divisi in Grande Prosa e Altre Tendenze. In arrivo Pagliai e Gassman, Fausto Paravidino, Anna Maria Guarnieri


KATJA CASAGRANDA


Trento. Con ben venti spettacoli suddivisi fra Grande Prosa e Altre Tendenze, riparte il 5 novembre la Stagione del Teatro organizzata dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento che, come di consueto, farà capo a Teatro Sociale ed Auditorium Melotti. Presentata ieri a Palazzo Festi di Trento, la stagione riprende da dove si è dovuta interrompere lo scorso marzo. Sono previsti quindi dei recuperi degli spettacoli annullati e si è puntato sulla continuità con una attenzione particolare alla formula degli abbonamenti e dei prezzi dei biglietti estremamente favorevole. «Siamo qui ad annunciare una Stagione di prosa con un calendario estremamente interessante. Una stagione - ha dichiarato Sergio Divina presidente del Centro servizi culturali Santa Chiara - limitata dalle contingenze del momento, quindi con accessi limitati. Tocca quindi al Centro trovare le linee guida per riavvicinare il pubblico al teatro anche con tariffe agevolate e prezzi ridotti. Non sono infatti disponibili tutti i posti in nome della sicurezza sanitaria e di conseguenza si è trovato il modo di far quadrare i bilanci venendo incontro però agli spettatori. Sicuri della qualità del programma confezionato dal Direttore Francesco Nardelli che ha creato un calendario di sicuro interesse con grandi classici, grandi nomi e interessanti produzioni».

Un ritorno a teatro e una continuità che segue l’esperienza positiva estiva di Teatro Capovolto come ha anche ricordato Francesco Nardelli direttore del centro culturale di Trento: «Dopo l’esperienza molto positiva estiva si torna negli spazi chiusi con l’incognita di come risponderà il pubblico. Da parte nostra abbiamo creato tutte le circostanze per garantire la sicurezza ed anche nel confezionamento degli abbonamenti abbiamo creato un pacchetto di quattro spettacoli così da arrivare a dicembre e di lì capire come proseguirà la situazione. Speriamo di tornare ad una normalità ma siamo pronti ad adeguarci a nuove regole e situazioni». Ecco che per esempio nasce la formula del “Palchetto congiunti”, ossia il palchetto riservato a prezzo agevolato per congiunti via autocertificazione. Già in settimana ad ogni modo sarà possibile per i vecchi abbonati adeguarsi alle nuove sottoscrizioni oppure scegliere l’opzione voucher, oppure limitarsi all’acquisto del biglietto di volta in volta. Il Santa Chiara ad ogni modo assicura uno spettacolo ogni due settimane di media e per la Grande Prosa con le quattro repliche. Soppressi i foyer della prosa e Teatro Sotterraneo per ora, con la possibilità di introdurre incontri online in futuro, così come si sta studiando la possibilità di una fruizione in streaming di cui per ora c’è solo un abbozzo di studio. La Grande Prosa inaugura il 5 novembre con Shakespeare, un grande classico il “Romeo e Giulietta” con sottotitolo nella produzione Babilonia Teatri di “Una canzone d’amore”. Sul palco Paola Gassman e Ugo Pagliai, due mostri sacri del teatro che coppia nella vita e sul palco indagano l’amore nel suo binomio di amore e morte tanto caro a Shakespeare che e amplifica il senso del dramma. Si prosegue con la ripresa di uno spettacolo “Cita e Ciegas – Confidenze fatali” produzione Teatro Franco Parenti e Fondazione Teatro della Toscana per la regia di Andrè Ruth Shammah che vede nel ruolo che fu di Gioele Dix l’attore Luca Lazzareschi. Sul palco un thriller che ruota attorno ad una serie di personaggi sulla suggestione dello scrittore Jorge Luis Borges. Si prosegue con la Prima Nazionale del “Decameron Una storia vera” progetto diretto da Stefano Cordella per Trento Spettacoli e Manifatture Teatrali Milanesi. Benchè nato prima della quarantena ben si addice al periodo appena vissuto e fra rimandi a Boccaccio ben indaga molta contemporaneità. Ancora un rimando alla letteratura con lo spettacolo “Peachum. Un’opera da tre soldi” ispirata a L’Opera da tre soldi di Bertold Brecht. Questo lavoro di Fausto Paravidino anche in scena con Rocco Papaleo per la nuova produzione del Teatro Stabile di Bolzano e Teatro Stabile Torino, prende spunto dalle miserie materiali e morali dell’Inghilterra dell’opera di Brecht. Il 14 gennaio sarà riproposto uno spettacolo della scorsa stagione, “Orgoglio e pregiudizio” per il ritorno di Arturo Cirillo che si ispira al romanzo di Jane Austen. Si prosegue con Carlo Goldoni nella rilettura di Angela Demattè e Valter Malosti per “I due gemelli veneziani” e dai toni leggeri della commedia si passa al dramma con “Lo zoo di vetro” di Tennesse Williams in scena l’11 febbraio nell’adattamento e regia di Leonardo Lidi, in scena anche Tindaro Granata. La stagione conclude con la produzione Teatro Stabile Bolzano e Teatro Stabile del Veneto di Stefano Massini “Eichmann. Dove inizia la notte”una ricerca sulla natura dell’uomo, mentre si sorride con “Arsenico e vecchi merletti” regia Geppy Gleijeses. Per chi ha amato il film impossibile non amare l’interpretazione di Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini. Debutta infine il 25 marzo “Diplomazia” da Cyril Gely di Elio De Capitani e Francesco Frongia, un confronto dialettico sul ritrovare la capacità di una autonomia di giudizio, per certi versi auspicabile oggi più che mai.













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