Il delicato mondo di Drake incontra la poesia di Kaser 

Il progetto musical-letterario. Trenta musicisti coinvolti in un progetto sull’artista inglese Tre i musicisti regionali: Benno Simma, Edo Avi e Aronne Dell’Oro. «L’ultimo poeta maledetto»


Daniela Mimmi


Bolzano. Nick Drake, Alexander Langer e Norbert Kaser si incontrano a Bolzano. È uno di quei casi fortuiti e fortunati che ogni tanto succedono. Benno Simma canta una poesia di Kaser durante la presentazione del libro del giornalista e scrittore pugliese Roberto Molle “Come le maree”, su Alexander Langer. Da lì, avvicinarsi a Nick Drake il passo è stato breve. Dalla collaborazione tra Molle e diversi musicisti, tra cui appunto, il musicista e designer altoatesino Benno Simma, è nato “Il delicato mondo di Nick Drake”, libro più cd, edito dall’Associazione Autori del Mediterraneo.Anima tanto inquieta quanto fragile, Nick Drake è forse il genio più invisibile della storia della musica. Una figura tanto discreta quanto la sua produzione artistica, orientate sia l’una che l’altra a rifuggire dal materialismo circostante in favore di un’interiorità minimalistica. Il libro (per ora reperibile attraverso il profilo Fb o l’autore, robertomolle@tim.it) contiene scritti, poesie di Drake, contributi di giornalisti, scrittori, e di alcuni che lo hanno conosciuto, come il primo produttore di Drake, Joe Boyd. Il disco contiene 18 canzoni di autori italiani, di cui tre della nostra regione: Edoardo Avi, Aronne Dell’Oro e, appunto, Benno Simma. «Contrariamente a tutti i tributi, qui non ci sono cover, solo brani originali che hanno come filo conduttore Nick Drake, la sua poesia e la sua musica, che è ancora assolutamente attuale, variegata e attraversa tutti i generi musicali dal rock, al jazz fino alla musica classica», ci dice Roberto Molle. Ma tutta la storia ce la racconta Benno Simma.

«Tutto è nato durante un reading con musica del libro su Langer scritto da Molle, fatto di poesie, racconti, monologhi e suoni. Molle si era innamorato di Alexander Langer senza averlo mai conosciuto. Mi ha chiesto di accompagnarlo musicalmente e io ho scelto una poesia di Kaser. Quando poi è nata l’idea del libro più cd su Nick Drake, mi ha chiesto di collaborare, cosa che ho fatto con molto piacere».

Nel cd lei ha creato la musica per la poesia di Kaser “Pioggia di ottobre”.

Sì, mi sembrava la più adatta. È una poesia che si accorda alla perfezione al personaggio di Nick Drake. È una poesia intimista e triste, scritta in italiano da Kaser, a cui ho dato un arrangiamento jazzato, proprio per dare valore e spazio alle parole.

Che cos’hanno in comune, secondo lei, Kaser e Drake?

Molto più di quanto si possa pensare. Innanzitutto sono morti entrambi giovani: Norbert Kaser a poco più di trent’anni, Nick Drake a 28. Il primo è morto a causa dell’alcolismo, il secondo, pare, per eccesso di antidepressivi. Entrambi erano persone complicate, molto intelligenti, molto sensibili, due persone molto solitarie, schive, silenziose che non si trovavano bene nella realtà nella quale vivevano.

Conosceva Nick Drake, quando Molle le ha chiesto di collaborare al progetto?

Lo conoscevo come lo conoscono tutti, di nome, in modo molto superficiale. Allora mi sono dato da fare a studiarlo, conoscerlo, capire i suoi testi, la sua musica, il suo mondo. Quello nel quale avrebbe dovuto vivere, ovvero i concerti, le televisioni, le interviste, le foto, le tournée, non era il suo mondo. Non era capace di affrontarlo, di stare tra la gente. Era scontroso, timido, schivo nelle interviste e refrattario al business show. Non era, in poche parole, un animale da palcoscenico. È stato l’ultimo poeta maledetto. Ha inciso solo 3 album, che al momento non ebbero molto successo, cosa che per lui fu un colpo molto duro e la delusione sfociò in depressione. Faceva musica di nicchia, sussurrata, in un periodo in cui andava di moda la musica rock a tutto volume. Inoltre ha una voce molto bella, un timbro molto particolare. Insomma, un personaggio molto affascinante, un poeta e un musicista sensibile e complesso che è stato riscoperto dopo la sua morte».

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