Il “Compianto” del Simonino adesso è del Museo Diocesano

Trento. Fondazione Caritro ha acquistato un importante rilievo ligneo raffigurante il Compianto sul corpo morto di Simonino, un’opera del XVI attribuita alla bottega di Daniel Mauch, che arricchisce...



Trento. Fondazione Caritro ha acquistato un importante rilievo ligneo raffigurante il Compianto sul corpo morto di Simonino, un’opera del XVI attribuita alla bottega di Daniel Mauch, che arricchisce la collezione del Museo Diocesano di Trento. La scultura era parte del monumentale polittico ad ante mobili situato sull’altare maggiore della chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Trento, edificio che per secoli custodì il corpo del presunto martire. Il rilievo uscì dalla chiesa in circostanze misteriose prima del 1882, anno in cui fu acquistato a Merano, si presume sul mercato antiquario. Il recupero della scultura lignea rappresenta quindi un’acquisizione particolarmente significativa, che restituisce al patrimonio storico-artistico del Trentino un’opera che si credeva perduta. Già esposta nell’ambito della mostra "L'invenzione del colpevole. Il 'caso' di Simonino da Trento, dalla propaganda alla storia", l'opera in legno intagliato e dipinto viene concessa dall'istituto di via Calepina in comodato di 9 anni al museo trentino. L'esposizione, visitabile fino al 15 settembre 2020, intende richiamare l'attenzione del pubblico su una delle pagine più oscure dell'antisemitismo, per stimolare la riflessione sui meccanismi di “costruzione del nemico” e sul potere della propaganda. «L’obiettivo - aggiunge il presidente di Fondazione Caritro - è quello di mettere a disposizione dei trentini e del pubblico questa opera davvero pregiata. In generale, la capacità del sistema locale di programmare e realizzare progetti culturali per favorire in modo diffuso la creatività e la conoscenza, la partecipazione attiva, il confronto e il dialogo. Siamo estremamente soddisfatti per questa operazione in quanto la cultura è un filone che teniamo in altissima considerazione e questa è un’azione concreta». L'opera entra così a far parte della collezione di Fondazione Caritro, concessa in comodato al Museo Diocesano, per tenere un faro acceso sulla vicenda. Solo nel Novecento la rilettura critica delle fonti ha ristabilito, infatti, la verità storica per dimostrare l’infondatezza delle accuse di omicidio rituale rivolte agli ebrei, maturate in un clima di radicati pregiudizi antigiudaici.















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