nella sala della fondazione caritro 

I trasporti nei secoli dalla Via della Seta al Brennero 

Oggi a Trento la presentazione del volume realizzato dal Centro studi M.Martini con l’A22


di Piergiorgio Cattani


Il XXI secolo potrebbe essere ricordato come l’epoca dell’interconnessione globale. Nonostante le spinte regressive in atto - nazionalismo in politica, protezionismo in economia - nuove strade, virtuali certo ma anche molto concrete, vengono progettate per collegare terre lontane tra loro. La storia va inesorabilmente verso la progressiva unificazione del pianeta. Siamo però di fronte a un’alternativa: gestire questo processo come possibilità di una nuova cooperazione fra gli Stati, oppure vederlo come fonte di conflitti e discordie.

Nell’autunno del 2013 il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping rilanciò l’idea della “Belt and Road Initiative” (BRI) o “One Belt One Road” (OBOR), che potesse promuovere l’integrazione tra Asia e Europa attraverso lo sviluppo di infrastrutture - terrestri, marittime, cibernetiche, culturali - funzionali alla crescita dei mercati locali e all’incremento degli scambi commerciali. Questo progetto ciclopico si è poi concretizzato negli anni successivi, non senza discussioni e distinguo, con una serie di accordi tra la Cina e vari Paesi che dovrebbero essere coinvolti a vario titolo al progetto. I cinesi programmano a distanza di anni perché posseggono un forte senso storico. L’iniziativa BRI ricalca la leggendaria Via della seta, il lungo percorso che dalla Grande Muraglia, passando per l’Asia centrale, giungeva in Europa. Sin dai tempi di Marco Polo, questo collegamento trovava il suo sbocco naturale a Venezia, e da lì verso il nord Europa percorrendo la valle dell’Adige e il Brennero, favorendo nei secoli il transito di popolazioni, merci, flussi culturali.

Per capire il presente bisogna conoscere questa storia. Da tale esigenza nasce la pubblicazione “Via della Seta – Via del Brennero. Un grande sistema di trasporto intermodale nel corso dei secoli” che il Centro studi Martino Martini ha recentemente pubblicato in collaborazione con l’A22. Attraverso pregevoli immagini e vivaci capitoli di approfondimento, si ripercorre questo continuum storico di oltre otto secoli lungo l’asse viario del Brennero. Si comprende allora la centralità di questa grande arteria di collegamento che affonda le proprie radici negli antichi convogli e nel trasporto marittimo e fluviale.

Oggi si parla di questo corridoio soprattutto per l’autostrada e per la costruzione del tunnel di base del Brennero. Questo volume aiuta a cogliere la valenza storica di queste moderne infrastrutture: è necessario infatti collocarle nel loro giusto posto per farle diventare davvero piattaforme intorno alle quali costruire uno sviluppo locale complessivo, perché capace di connettersi con il resto del mondo.

«Cento motivi reclamano la partenza. Si parte per entrare in contatto con altre identità umane, per riempire una mappa vuota»: così uno dei più grandi viaggiatori del nostro tempo, Colin Thubron, nel resoconto di viaggio intitolato “Ombre sulla Via della Seta”, spiega al lettore le ragioni e il significato del viaggio tra misticismo, conflittualità e mistero. Oggi quest’itinerario ci parla di energia, merci, informazioni, movimento di popoli, nuovi mezzi di trasporto. Occorre incamminarsi su questa strada perché è l’unica che ci conduce al futuro.

Il volume verrà presentato oggi alle ore 17, nella sala della Fondazione Caritro in Via Garibaldi a Trento; intervengono il professor Riccardo Zandonini, Centro Studi Martino Martini, presidente; l’avvocato Luigi Olivieri, A22 Spa; i curatori del volume dottor Aldo Caterino e professor Riccardo Scartezzini.

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